Arriva Lovers Hotel, la prima serie audio italiana

Siamo stati alla presentazione di Lovers Hotel, la prima serie audio italiana firmata Audible Originals e disponibile da oggi su Audible.

Arriva Lovers Hotel, la prima serie audio italiana
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C'era una volta il radiodramma, capace di tenere incollate intere famiglie davanti alla radio. Poi è arrivata la televisione e ci siamo un po' dimenticati del potere immaginativo della parola, della magia di creare nella nostra mente volti, gesti e scenari sulla base di una narrazione orale. A ricreare questa magia ci pensa oggi Lovers Hotel, la prima serie audio italiana firmata da Audible, società acquistata da Amazon nel 2008 e approdata in Italia proprio quest'anno. Lovers Hotel è scritta dagli autori noir Massimo Carlotto e Piergiorgio Pulixi, adattata da Sergio Ferrentino e prodotta da RSI Rete Due (canale culturale della radiotelevisione svizzera) in collaborazione con Fonderia Mercury. Composta da sei episodi di circa 60 minuti, la serie sarà disponibile a partire da oggi per gli utenti Audible, che potranno scegliere se ascoltare i sei episodi separatamente o se fare invece una full immersion di circa 350 minuti nella Milano degli intrighi immaginata dagli autori. Lovers Hotel verrà inoltre trasmessa dalla radiotelevisione svizzera a partire da febbraio 2017.


La Milano degli Intrighi

È proprio dal Lovers Hotel di Milano che si snoda l'intera vicenda: nella stanza numero nove dell'albergo viene infatti trovato il cadavere di Antonio Roveda, potente usuraio invischiato con i servizi segreti. Il commissario Anna Bellini e il collega - nonché compagno di vita - Gillo de Francisci indagheranno sul caso, ritrovandosi ben presto invischiati in un pericoloso mistero che sembra essere molto più grande di loro e che rischia di travolgerli. L'azione è rapida e incalzante, e l'ascoltatore si ritrova subito immerso in una fitta rete di intrighi dalla quale sembra impossibile uscire. Gli sceneggiatori Carlotto e Pulixi si dicono soddisfatti del prodotto finale e del tipo di narrazione imposta dal mezzo audio. "Ci siamo ritrovati tra le mani un mezzo straordinario, in grado di farci andare oltre il romanzo e persino oltre la sceneggiatura televisiva," ha dichiarato Carlotto in conferenza stampa. "Puoi passare da un mondo - da un registro, da un genere - all'altro in maniera quasi automatica, lavorando sulla storia in maniera completamente diversa. Abbiamo dovuto abituarci all'idea, ma alla fine è venuta fuori una storia molto densa e complessa." Pulixi ha aggiunto: "Abbiamo giocato molto sul genere, cercando di dipingere Milano come una metropoli ambigua. Abbiamo puntato anche su personaggi internazionali, arrivando addirittura a parlare di ISIS. Volevamo coinvolgere il lettore in un intrattenimento qualitativamente altissimo."

Un'esperienza unica

Il bello di Lovers Hotel è che puoi ascoltarla ovunque: sulla strada per il lavoro, durante una corsa mattutina al parco o nel bel mezzo delle faccende domestiche, è sufficiente infilare un paio di cuffie per essere catapultati in un noir dal ritmo così intenso da farvi presto dimenticare lo scorrere del tempo. Le cuffie poi si rivelano uno strumento perfetto perché, a differenza della stereofonia, sono in grado di creare un suono tridimensionale: l'ascoltatore avrà modo di sentire voci più vicine e altre più lontane, fino alla sensazione di avere qualcuno che gli sussurra direttamente all'orecchio. "È un prodotto unico," ha detto Carlotto. "Apre una strada che in Italia è sconosciuta, ma che ha delle potenzialità pazzesche. Può raccontare tantissime storie, può raccontare anche la realtà in maniera molto efficiente. La relazione che c'è tra l'ascoltatore e la storia è la stessa che c'è quando leggi un romanzo: è un'esperienza intima." Noi non possiamo fare altro che confermare: a differenza di quanto accade con le serie televisive, qui entra in gioco un ruolo solo parzialmente passivo da parte dello spettatore. Le voci, i ruomori e i suoni fanno affiorare immagini, volti e scenografie nella mente dell'ascoltatore in un processo immaginativo automatico e quasi inconsapevole - un processo che, a dirla tutta, sa un po' di magia.