First look American Horror Story Asylum

Orrore e sgomento nella seconda stagione di American Horror Story

First look American Horror Story Asylum
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Tra tutte le serie della scorsa stagione, la creatura di RyanMr. GleeMurphy si è rivelata sicuramente quella più particolare e, in parte, “innovativa”. Un serial in grado di offrire situazioni sicuramente diverse dai soliti drama e dalle tipologie che ormai saturano le emittenti televisive americane. La prima stagione di American Horror Story, rifacendosi ai classici del genere horror amalgamati a loro volta con una mistura fatta di trash e scene da film di serie z, si lasciava guardare proprio per la sua marcata particolarità e la totale imprevedibilità degli eventi, arricchite da scelte registiche fuori dall’ordinario. I personaggi assolutamente sopra le righe (nonché le interpretazioni da cardiopalma, come la Constance di Jessica Lange o il Tate di Evan Peters) del resto aiutavano non poco la buona riuscita del prodotto che, nonostante alti e bassi, è riuscito a riconfermarsi per una seconda stagione. Stagione che, lo premettiamo, resetta l’intera storyline offrendo una vicenda ambientata in luoghi e date completamente differenti rispetto al passato. Abbandonata la casa del primo ciclo narrativo, infatti, ci ritroveremo ora a seguire le vicende del manicomio di Briarcliff, un tempo a sua volta adibito ad ospedale per malati di tubercolosi. Lo stesso cast, ad eccezione di pochi eletti (La stessa Lange, Peters, Lily Rabe e Zachary Quinto, che interpreteranno comunque ruoli differenti) appare interamente rinnovato, con personaggi sensibilmente diversi da quelli intravisti in precedenza. Vero è che per un serial così particolarmente fuori dagli schemi il rischio che possa in qualche modo deludere è sempre dietro l’angolo. Ed ecco che, dopo una campagna promozionale farcita di video virali e poster di ogni tipo, ci accingiamo ad analizzare questa prima puntata di American Horror Story Asylum.

Welcome to the asylum.

Il pilot si fa strada su due linee narrative differenti: inizialmente vediamo una coppia “sopra le righe” visitare i resti del famigerato manicomio che ha visto, nel corso degli anni, diverse stragi per un ammontare totale di circa 40.000 vittime, guadagnandosi così il primato tra le dimore più sinistre d’America. Successivamente, dopo una rinnovata opening inquietante e ben riuscita, l’azione si svolge in quello che sarà sicuramente il periodo narrativo principale, ossia il 1964. Fin dai primi minuti facciamo la conoscenza dei vari personaggi, ossia dello sfortunato “abducted” Kit Walker (Evan Peters), della giornalista Lana Winters (Sarah Paulson) e della folle e insensibile Sorella Jude (Jessica Lange). Come da tradizione, non mancano i sinistri personaggi di contorno che faranno sobbalzare dalla sedia sia per il loro aspetto che per i loro insani atteggiamenti. Lo spettatore viene gettato in un vortice fatto di follia, cattiveria e non-sense, in quello che si preannuncia un calderone di elementi vario come non mai. Alla trama di Asylum, in effetti, non manca proprio nulla: abbiamo un manicomio pieno di segreti ed orrori di ogni tipo (con tanto di dottore folle al seguito), abbiamo personaggi imprevedibili e spietati (Suor Jude si preannuncia più cattiva che mai) nonché elementi di contorno come mostri (Faccia di Sangue, perfetto clone di Leatherface), esorcismi e rapimenti alieni (si, avete letto bene).Tutte cose che per un serial di questo tipo possono anche passare, purchè non rendano difficile la comprensione della storia o non risultino eccessivamente esagerate nonostante i già eccessivi canoni della serie.

Mostri!? Suore!? Dottori!? Alieni!?

Ed "eccesso" risulta essere proprio la parola d’ordine di questo episodio pilota, farcito da tanti elementi anche apparentemente distaccati tra loro, che danno ora più che mai la sensazione di assistere ad una miscela non troppo riuscita di situazioni prese da ogni genere di film, sia horror che non. Gli stessi clichè (meglio chiamarli come veri e propri déjà vu) che si rifanno ad aventi già vissuti nella prima stagione (prima e non ultima la scena iniziale, praticamente un semi copia-incolla di quella dell’anno precedente) contribuiscono a peggiorare il giudizio dello spettatore nei confronti di questo serial. L’esperienza ne risente notevolmente, dando a chi visiona la puntata ogni tipo di sentimento fuorchè quelli voluti, ossia orrore, paura e stupore. A salvare in qualche modo la baracca troviamo ancora una volta le splendide interpretazioni della Lange e di Peters, che conferiscono ai loro personaggi una notevole profondità espressiva. Ma, considerando anche l’inizio della prima stagione ed il miglioramento sostanziale che gradualmente essa ha avuto nel corso degli episodi, ci sentiamo oltremodo fiduciosi e rinviamo il giudizio per ora tutt’altro che positivo.

American Horror Story: Asylum L'orrore ricomincia con questo episodio pilota di Asylum che inaugura un nuovo ciclo narrativo con nuovi personaggi e nuove inquietanti situazioni. Molte scelte discutibili tendono però a minare il giudizio complessivo, sebbene la prima stagione ci abbia insegnato che bisogna attendere per vedere risultati. Ci riserviamo quindi un parere definitivo, sebbene questa prima puntata sia ben lungi dall'essere perfetta.