Arrow 5X01: un ritorno al passato?

Oliver Queen deve affrontare nuove minacce e soprattutto l'incapacità di accettare il collasso del vecchio Team Arrow.

Arrow 5X01: un ritorno al passato?
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Un vigilante mascherato che non risparmia i suoi nemici, uccidendoli senza rimorso; un eroe solitario ancora segnato dai traumi e drammi del suo recente passato e ora intento a fare i conti con un presente a cui fatica ad abituarsi: la prima stagione di Arrow iniziava così, con un protagonista misterioso e a tratti oscuro ma indubbiamente intrigante. Un Oliver Queen (Stephen Amell) che col passare delle stagioni si è evoluto facendoci però un po' rimpiangere lo zelo con cui uccideva i suoi avversari. "Legacy" sembra proprio strizzare l'occhio alla prima stagione della serie, perché l'arciere mascherato di Star City è più cupo e inclemente rispetto al Green Arrow che siamo ormai abituati a vedere. La morte di Laurel Lance (Katie Cassidy) ha lasciato un segno indelebile che incide duramente sul suo modus operandi: il senso di colpa e il rimpianto per non aver ucciso Damien Darhk prima che fosse troppo tardi incidono su Oliver al punto da fargli dimenticare la promessa che aveva fatto al suo team ma prima di tutto a se stesso: quella di non uccidere.


Sindaco alle prime armi e spietato vigilante solitario: il nuovo Oliver

Ci troviamo davanti a un inizio di stagione diametralmente opposto rispetto a quello dello scorso anno. Se infatti la quarta stagione iniziava con un Oliver intento a vivere con Felicity (Emily Bett Rickards) una tranquilla vita di coppia in una noiosa cittadina di provincia, mentre il Team Arrow combatteva il crimine di Star City senza di lui, adesso ci troviamo a seguire le imprese di un vigilante solitario, un Green Arrow incapace di accettare l'abbandono della squadra da parte di Diggle (David Ramsey) e Thea (Willa Holland). "Sometimes saving the city takes more priority then running it." Queste parole, pronunciate dallo stesso Oliver, lasciano intendere tutta le difficoltà del neo-eletto sindaco di Star City a trovare un equilibrio tra la propria carica istituzionale e la sua seconda vita di vigilante. E infatti le due vite continuano a incastrarsi a fatica, accavallandosi l'una sull'altra, quando durante la cerimonia in onore di Laurel/Black Canary Oliver viene rapito dal nuovo super-criminale della città, Tobias Church (interpretato con carisma da Chad L. Coleman, The Walking Dead), intenzionato ad attirare ed eliminare proprio Green Arrow mentre il villain Prometheus si affaccia sulla scena. Parallelamente, i flashback portano Oliver in Russia, dove ritrova Anatoly Knyazev. È finalmente giunto il momento di scoprire come Oliver sia riuscito a diventare un pezzo grosso della mafia russa. Queste scene, anch'esse piene di richiami agli inizi della serie, sembrano gettare le basi per un arco narrativo potenzialmente più coinvolgente dei flashback della scorsa stagione, trascurabili e in parte già dimenticati.

"The shark that does not swim, drowns"

In questo primo episodio si insiste molto sull'importanza di superare il passato e andare avanti, un tema che, insieme a quello dell'omicidio, probabilmente accompagnerà buona parte della stagione. Bisogna affrontare la realtà: oltre alla evidente decisione di Thea e Diggle di tenersi a distanza dal Team Arrow, sono soprattutto le ultime parole di Laurel (finalmente rivelate!) a far prendere a Oliver la decisione di arruolare nuovi compagni. Qualcuno deve difendere la città e lui da solo non può riuscirci: è tempo che guidi una nuova squadra, erede della precedente. Le premesse per far tornare la serie ai livelli delle prime due stagioni ci sono tutte e questo primo episodio lascia pensare che gli sceneggiatori vogliano dirigersi proprio in quella direzione. Ora non resta che sperare che continuino su questa strada, evitando che i drammi amorosi che già una volta hanno preso il sopravvento sulla trama principale - e di cui abbiamo già un piccolo accenno sul finire dell'episodio - minino di nuovo alla apparentemente promettente evoluzione narrativa della stagione.