Bones 12x01: L'inizio della fine

La serie basata sui romanzi di Kathy Reichs torna con gli ultimi dodici episodi, per chiudere un fenomeno durato oltre dieci anni.

Bones 12x01: L'inizio della fine
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Dopo dodici anni e più di duecento episodi, Bones sta per chiudere i battenti. Inaugurato nel settembre del 2005, il procedurale creato da Hart Hanson a partire dai libri di Kathy Reichs è stato una presenza fissa nel palinsesto americano della Fox per più di un decennio, grazie al sapiente uso dell'ironia in un ambiente cervellotico e a tratti macabro come quello dell'antropologia forense e all'alchimia tangibile tra gli interpreti principali, in particolare i due protagonisti Emily Deschanel (Temperance "Bones" Brennan) e David Boreanaz (Seeley Booth). Non a caso loro due sono stati scelti per contrassegnare l'inizio e la fine di questa annata conclusiva (lei è la regista del primo episodio, lui del finale della serie che andrà in onda tra qualche mese), che nel suo procedere verso un traguardo inevitabile vuole anche guardare al passato: la premiere della stagione continua là dove si era fermata quella precedente, con il ritorno in scena di Zack Addy, ed è confermata l'apparizione di comprimari ed ospiti storici come Stephen Fry, assente dal 2009. Altamente improbabile, invece, un altro crossover con Sleepy Hollow, dopo il pur simpatico esperimento realizzato per la settimana di Halloween nel 2015.

Il ritorno dell'apprendista

Visto l'ultima volta in occasione del centesimo episodio, sette anni or sono, Zack è nuovamente tra noi, e la sua presenza non ha solo una connotazione nostalgica, come spesso accade in occasione della chiusura imminente di uno show popolare come Bones (vedi le stagioni finali di E.R. o CSI), ma serve per risolvere una sottotrama che non è mai andata completamente giù ai fan della serie. Dimostrando di saperci ancora sorprendere, questa premiere prende il cliffhanger dell'undicesima stagione e lo trasforma in una piattaforma di lancio per una quarantina di minuti di suspense, risate e lacrime, dove passato, presente e futuro si mescolano in modo imprevedibile e molto soddisfacente, grazie ad un uso sapiente e coerente del retcon. Il volto sfatto e disperato di Eric Millegan, una delle maggiori fonti di ilarità nei primi anni della serie, è in questa sede un simbolo di malinconia e speranza, un avatar dell'età stessa dello show che, imboccando il viale del tramonto, ci tiene a ricordarci perché sono dodici anni che seguiamo fedelmente le gesta di Brennan e Booth. Se gli undici episodi che rimangono saranno all'altezza di questo incipit, si prospetta un addio che non lascerà indifferenti, in senso positivo.