Fargo 3x01: Bentornati in Minnesota

Dopo più di un anno di assenza torna il rifacimento seriale di Fargo, film cult dei fratelli Coen, con una terza stagione che si preannuncia scoppiettante.

Fargo 3x01: Bentornati in Minnesota
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Per Noah Hawley l'ultimo anno dev'essere stato proprio impegnativo. Non solo gioie personali per lui (nel 2016 ha visto la luce il suo secondogenito), ma anche tante sotto il profilo professionale. Si è infatti confermato un romanziere di successo con il suo Prima di cadere, arrivato da qualche mese anche in Italia; inoltre, cosa che più importa al popolo seriale, ha sfornato Legion, una delle serie TV a tema supereroi più interessanti degli ultimi tempi, e poi, per la gioia dei suoi fedelissimi, si è dedicato anche alla terza stagione di Fargo, il riadattamento del film dei fratelli Coen, prodotto dal network FX; il prodotto che l'ha catapultato nell'olimpo degli showrunner con più appeal di questa nuova golden age della serialità televisiva.
Dopo una pausa di più di un anno, Fargo è infatti tornato, con una terza stagione, per ora, trasmessa solo negli Stati Uniti; dalle nostre parti, invece, dovremo attendere l'8 maggio, data nella quale questo pilot verrà messo in onda su Sky Atlantic. Noi di Everyeye, intanto, abbiamo già dato un'occhiata alla premiere, e possiamo rassicurare chi, fra i più scettici, credeva che Hawley non potesse reggere il peso di così tanti progetti concentrati nello stesso periodo: anche questa terza stagione di Fargo, infatti, sembra essere un vero gioiello.

In che anno siamo?

Chi conosce già il prodotto lo saprà bene: Fargo, sulla stregua dei vari American Horror Story e True Detective<, è una serie TV antologica, cioè ogni stagione racconta una storia diversa, in linea teorica completamente slegata da quella precedente o successiva, contenendo, al massimo, dei riferimenti ad una o l'altra season.

Nella fattispecie Fargo si distingue per ambientare le proprie stagioni in periodi storici diversi; l'unica costante è lo stile e l'ambientazione, con quest'ultima come vera protagonista nel suo essere apaticamente glaciale. La prima stagione, ad esempio, era ambientata nella metà degli anni 2000. La seconda, invece, narrava di eventi svoltisi nel 1979. Questa volta, invece, Fargo si avvicina alla contemporaneità, con un 2010 tangibile a schermo, seppur con l'aplomb vintage tipico di Hawley, soprattutto per via dell'utilizzo compulsivo, da parte dei vari personaggi, dello smartphone - aspetto, quello con la tecnologia, che forse potrebbe rivelarsi pregnante nel prosieguo della narrazione. In ogni caso, un'altra caratteristica della serie è che ad ogni stagione corrisponde un grande attore. Dopo Martin Freeman e Kirsten Dunst, la star che hanno precedentemente calcato queste stesse innevate strade del Minnesota, questa volta volta è toccato ad Ewan McGregor. La novità, se così si può definire, è che questa volta l'attoreinterpreterà ben due ruoli: due fratelli, parecchio diversi fra loro sia nell'aspetto che negli atteggiamenti; una performance che, ne siamo certi, garantirà all'attore quantomeno una nomination agli Emmy.

Casa, dolce casa

Parlando della premiere di questa terza stagione più in senso stretto, dicevamo in apertura che i fedelissimi di Fargo possono stare tranquilli; fin da questo primo episodio, infatti, abbiamo avuto la conferma che il livello qualitativo è rimasto all'altezza delle stagioni precedenti. Nell'arco dei circa 66 minuti nei quali si dipana questa prima puntata, ci siamo rituffati nelle bianche lande sconfinate nel Minnesota e, soprattutto, in quel tipico piglio disincantato tipico sia del film che della serie TV.Un piacevole odore di casa insomma, ma non solo. Senza fare spoiler, possiamo dirvi che, fin da questa premiere, sembrerebbe che la trama proceda in tre strade destinate a convergere, come capitato già nelle due passate stagioni ma, ovviamente, in modo diverso; ad incarnare queste tre vie narrative sono ovviamente i due fratelli interpretati da Ewan McGregor ed il classico poliziotto/sceriffo del Minnesota, che questa volta sarà impersonato da Carrie Coon (che i più ricorderanno per i suoi ruoli in The Leftovers e Goon Girl). Insomma, in questa prima puntata del nuovo corso di Fargo è davvero forte la sensazione di familiarità, da non confondere, però, con ripetitività; lo stile, in breve, è sempre lo stesso, mentre gli interpreti e le storie messe in scena sono sempre diverse, soprattutto nei loro risvolti. Il ché, paradossalmente, potrebbe non essere una buona notizia per chi non ha mai amato Fargo. Tutti gli altri, invece, vadano più che tranquilli; anche per questa stagione ci sarà da divertirsi.