First look Glue

All'edizione 2015 del Roma Fiction Fest presentata Glue: la nuova serie di Jack Thorne, già creatore di Skins e This is England, incentrata su un gruppo di adolescenti di un piccolo paesino inglese.

First look Glue
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Un curriculum di tutto rispetto quello dello sceneggiatore Jack Thorne, autore di serie cult del piccolo schermo come Skins, The Fades e il dittico di This is England. L'ultima sua creazione risponde al nome di Glue, presentata all'appena trascorsa nona edizione del Roma Fiction Fest. Otto episodi ambientati nelle campagne inglesi di un piccolo paesino dove vive un gruppo apparentemente solido di adolescenti. Il ritrovamento del cadavere del quattordicenne Cal Bray, conosciuto e amato da tutti, getta i ragazzi nello scompiglio dando il via ad un lento disgregarsi di segreti e bugie, rivelando il lato oscuro di ognuno di loro. Questo naturalmente fino alla scoperta dell'assassino... Il cast è sicuramente uno dei punti di forza dell'operazione e comprende volti freschi e ancora poco noti come Yasmin Paige, Jordan Stephens, Billy Howle, Charlotte Spencer e Jessie Cave, nomi di cui sicuramente sentiremo ancora parlare in futuro.

Segreti e bugie

Glue = colla, come quella che sembra almeno inizialmente tenere uniti il numeroso gruppo di protagonisti che, pur non mancando di ispirazione, appare sin troppo adagiato sul ribaltamento dei luoghi comuni. Dalla poliziotta di etnia rom alla coppia interrazziale dedita alle droghe e a pseudo tentativi di omicidio, sino alla famiglia che gestisce un allevamento bovino, Thorne cerca un'originalità marcata che finisce paradossalmente per sminuire l'importanza delle sue scelte narrative, risultando non poco forzata. Nonostante quest'impressione che permea i quarantacinque minuti del primo episodio, il drama ha comunque delle buone carte al suo arco, a cominciare dalle fosche ambientazioni delle campagne inglesi, ben sottolineate dalle cupe scelte di fotografia e colonna sonora, atte a immergere in una sorta di microcosmo sociale dal quale è difficile fuggire; perché la ribellione estrema di alcuni dei protagonisti è dovuta proprio alla realtà di un mondo che a loro sta stretto e dal quale cercano di evadere tramite l'uso di stupefacenti o di altre forme di "sballo", come è già ben evidente dal prologo dell'episodio.
Difficile dire quanto gli sviluppi riusciranno ad essere convincenti ed appassionanti, ma Glue, a dispetto di alcuni dei difetti sopra enunciati, ha le carte in regola per un buon proseguimento, come in parte confermato dal buon successo di ascolti in Regno Unito.

Glue Storia di adolescenti con omicidio annesso: Glue pare nascondere all'interno della sua genesi un nido di vipere pronto ad esplodere nel continuo della serie. Peccato per una caratterizzazione sin troppo estrema di alcuni dei personaggi, in una sorta di visione che si basa sia sul politically correct che sul suo esatto opposto; l'ambientazione e il mistero sull'identità dell'assassino hanno comunque un discreto fascino da incuriosire sulla risoluzione del caso e sulla gestione dei rapporti interpersonali tra gli adolescenti protagonisti.