First look House of Cards - Stagione 3

Partenza con il botto per la serie prodotta da David Fincher, che si conferma un prodotto imperdibile per gli appassionati.

First look House of Cards - Stagione 3
Articolo a cura di

Ci eravamo lasciati con due rintocchi dell’anello di Frank Underwood sul tavolo: qualcosa che il padre gli aveva insegnato, uno per rinforzare le nocche - così da non romperle durante una scazzottata - ed uno per onorare la scaramantica tradizione di battere sul legno. Il successo d’altronde è una combinazione di duro lavoro e fortuna, e questi due elementi alla fine avevano portato il protagonista a battere non su un tavolino qualsiasi, ma sulla scrivania del Presidente degli Stati Uniti d’America. Ed è proprio da lì che il viaggio del leader democratico di House of Cards riprende, con nuove regole e un prestigioso lavoro - e, casualmente, ricomincia proprio dissacrando il padre di quello scaramantico trucco diventato vero simbolo della sua personalità, Underwood Senior. “Quando seppelliranno me non sarà in un giardino dietro casa ma sarà in un grande luogo, e la gente farà la fila per venire a rendermi omaggio”, una frase che suona come una promessa, un cieco ed avaro bisogno di avere sempre di più, più potere e più influenza: perché non credevate davvero che una volta giunto sulla cima della montagna Frank Underwood si sarebbe fermato, vero? Noi non l’abbiamo pensato nemmeno per un secondo.

Let the butchery begin

Già dalle prime immagini, la fortunata serie scritta da Beau Willimon e prodotta da David Fincher ci immerge completamente in un’atmosfera che ben conosciamo e che abbiamo profondamente amato nelle prime due stagioni: la qualità è la stessa sia a livello tecnico che di scrittura, e conferma House of Cards come la serie di punta di Netflix in maniera più che meritata.
Kevin Spacey giganteggia ancora una volta con una sicurezza invidiabile, includendo lo spettatore nei suoi pensieri non più con lunghi monologhi ma sempre più spesso con una sola occhiata, proprio come se dall’altra parte dello schermo ci fosse ormai un caro amico che lo conosce da tempo e non ha bisogno di parole. Ad affiancarlo una sempre straordinaria Robin Wright, nuovo taglio di capelli e stessa infinita classe in ogni frame in cui compare. A far da padrone nella prima puntata è tuttavia un personaggio d’eccezione che in molti avevano dato per spacciato e che invece, contro ogni aspettativa, si prospetta come grande protagonista di questa terza stagione.
La regia, che per questo primo episodio è di John Coles, si allinea perfettamente con lo stile che ben conosciamo e mantiene quindi un altissimo standard qualitativo, soprattutto grazie a un diverso assetto scenografico: tutto è più affascinante alla Casa Bianca, ed i nuovi assetti di Claire e Frank - sia a livello lavorativo che personale - permettono degli interessanti parallelismi che confermano l’eleganza intrinseca della serie.

House of Cards - Stagione 3 Già dalla prima puntata House of Cards si conferma di altissimo livello ed indubbia qualità sotto ogni punto di vista: la scrittura riserva qualche piccola sorpresa, ma mantiene comunque il suo livello, così come il reparto tecnico a cui va il merito di restituire una delle serie visivamente più accattivanti e coerenti del panorama attuale. Gli attori principali, Kevin Spacey e Robin Wright, si dimostrano nuovamente immensi e perfettamente calati nei loro ruoli, ma in questi primi cinquanta minuti sono lasciati leggermente da parte a favore delle storie secondarie, una in particolare destinata ad essere preponderante e quindi decisamente protagonista di queste prime battute. Nel complesso, dal primo all’ultimo minuto lo spettatore si trova immerso nello stesso magnifico universo delle prime due stagioni e di certo non rimarrà deluso da questo incipit, qualitativamente eccelso. House of Cards non può che essere considerato un piccolo gioiello di casa Netflix, oltre a un prodotto assolutamente imperdibile per tutti gli amanti della serialità moderna.