Anni fa, quando i 30enni di oggi erano ancora bambini, è andato in onda per diverse stagioni un telefilm - in quel periodo la parola serial non si usava ancora - dal titolo “Quell’uragano di papà”: un giovane Tim Allen presentava un programma di bricolage in tv, mentre sullo sfondo accadevano varie vicissitudini riguardanti la sua famiglia.
Oggi, a distanza di anni, Tim Allen ritorna in tv con un serial dall’aspetto quasi celebrativo - tenendo anche conto del fatto che la precedente sit-com andò in onda, proprio come questa, sulla ABC - con diversi punti in comune con il precedente lavoro che ebbe veramente molto successo: Last Man Standing.
La sopravvivenza è la base della convivenza!
Il nuovo serial racconta la vita di Mike Baxter (Tim Allen), storico impiegato di un negozio di articoli sportivi - specialmente pesca e caccia -, e della sua famiglia, composta unicamente da donne tranne che per il piccolo Boyd, figlio di Kristin - mamma single - e nipote di Mike. Ed è da questa particolarità che deriva il titolo del serial: essere l’unico uomo in famiglia, vivere insieme alla propria moglie e a tre figlie femmine, cercando di sopravvivere. Più facile a dirsi che a farsi, soprattutto nel momento in cui a Mike viene prospettata la possibilità di diminuire notevolmente le trasferte lavorative e stabilirsi per la maggior parte del suo tempo a casa, con la sua famiglia.
Un uragano di donne per quell'uragano di papà
I primi episodi vengono utilizzati sapientemente per presentare i personaggi ma, nel contempo, ci fanno già entrare nello spirito del serial: situazioni incredibili - che potrebbero essere messe in piedi unicamente da una mente femminile - che riguardano indistintamente le tre figlie di Mike e a cui il padre cercherà di porre soluzione.
Tim Allen pare molto ispirato in una parte che probabilmente sente molto sua, un padre che vorrebbe imporre la sua autorità ma che in realtà viene sopraffatto dall’amore che prova per la sua famiglia e molte - troppe - volte finisce con il farsi mettere i piedi in testa: su una cosa non transige, l’uomo deve essere uomo - è inammissibile ad esempio che non sappia cambiare una gomma - ed è da questa convinzione che derivano le migliori battute di questi primi episodi. Il resto del cast è composta da ragazze semi-sconosciute che riescono a caratterizzare comunque bene i loro personaggi, ma che alla lunga potrebbero risultare sgradevoli allo spettatore se non inseriti al meglio nel contesto della sit-com. Chiude il cerchio la moglie di Mike, Vanessa (Nancy Travis, in un ruolo che le sembra cucito addosso).
Poche cose da segnalare dal punto di vista registico: il serial si discosta poche volte dalla camera fissa per lasciare spazio ad alcuni “esperimenti” interessanti, seppur veramente sporadici. Per il resto, è la norma a farla da padrone, con ambientazioni fisse come la casa della famiglia Baxter ed il luogo dove Mike lavora.
Per ora, Last Man Standing si regge quasi unicamente sulle spalle del sempre ottimo Tim Allen. Una delle cose migliori del serial è il ricordo che riporta alla mente il famoso “Home improvement” (in Italia su RaiDue con il titolo “Quell’uragano di papà”) e che, speriamo, possa portare fortuna a questa nuova sit-com ABC.