First look Luck - Stagione 1

Il nuovo ed attesissimo telefilm di David Milch, storico creatore di Deadwood

First look Luck - Stagione 1
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LUCK - First Look

Il tutto si apre con una sigla sorprendente, sia per quanto riguarda l'aspetto visivo, francamente abbastanza povero, sia per quanto riguarda la scelta decisamente “old-style” della traccia musicale, caduta su “Splitting the Atom” dei Massive Attack. Scelta non molto originale ma decisamente più efficace delle mediocri tracce “home-made” di Boardwalk Empire o Game of Thrones. E' così che si apre l'anteprima del pilot di Luck, nuova creatura partorita dalla mente di David Milch in collaborazione con Michael Mann, che oltre a fungere da executive producer ha anche diretto il pilot in questione. Il protagonista della serie è Dustin Hoffman, nonostante i personaggi siano molti e nessuno di essi sia assolutamente secondario, tant'è che il cast può contare su altre due o tre facce conosciute e degne di nota. Uno su tutti Nick Nolte, recentemente co-protagonista nel film “Warrior” con Tom Hardy. Luck si è fatto attendere per un anno buono e l'hype era veramente alle stelle, d'altronde non poteva essere altrimenti per un telefilm concepito dal creatore di Deadwood, uno migliori telefilm di sempre. L'ultima serie di David Milch è datata 2007 e corrisponde al nome di “John from Cincinnati”, serie che i fans di Milch e di Deadwood hanno considerato un insulto nei confronti del capolavoro telefilmico dell'autore. Noi ovviamente non ci siamo fatti trovare impreparati ed abbiamo messo in piedi un esaustivo first look di quello che potrebbe diventare il telefilm di punta della HBO al giorno d'oggi e che si spera possa segnare il ritorno del vero David Milch.

MILCH & MANN

Come abbiamo detto LUCK segna il ritorno di David Milch nel mondo telefilmico, quello premium nello specifico, quello HBO ancor più nello specifico, dopo un'assenza durata più di quattro anni, nonostante i suoi veri fans non calcolino nemmeno il tentativo fatto con John from Cincinnati. Ad affiancare però Milch nella sua nuova impresa televisiva è Michael Mann, regista conosciuto soprattutto per "Heat" ed "Insider", che ha diretto il pilot della serie donandogli un look estremamente cinematografico, sia per quanto riguarda la regia sia, ed in particolare, per quanto riguarda la fotografia. Quest'ultima è sicuramente uno degli elementi "visivi" che spicca maggiormente e riesce a far sfigurare qualunque altro prodotto HBO odierno. Anche se Mann non ha, almeno per ora, diretto altri episodi della prima stagione, continuerà a stare sul set come executive producer, per assicurarsi che la serie continui a proporre questo look telefilmico "old-style" piuttosto che quel look televisivo da mercatino del digitale che hanno adottato sostanzialmente tutti i telefilm negli ultimi anni. Il padrone di tutto comunque rimane David Milch, che con LUCK ha voluto mettere in mostra il suo amore per i cavalli e per le corse, mostrando però anche tutto lo sporco e tutti gli intrighi che vi sono dietro. Le maggiori aspettative erano ovviamente rivolte verso la scrittura di Milch, semplicemente unica e da vero perfezionista, visto che l'autore televisivo è sempre stato visto come uno "studioso della scrittura". I dialoghi di Milch, assaporati prima in N.Y.P.D. e consacrati poi in Deadwood, sono assolutamente inimitabili e sono composti da un'autenticità totale e minuziosa, che si sposa fantasticamente con la profondità di una sceneggiatura complessa. Inoltre sono sempre progettati per far intendere allo spettatore che è entrato in un mondo dove gli standard sono completamente diversi dai suoi. Ed è proprio qui che LUCK ci mostra il vero Milch, il pilot è un'introduzione pura e semplice ad un mondo che di certo non rientra nella conoscenza comune. Sono ovviamente pochi i fanatici delle corse di cavalli e quindi se in questo primissimo episodio doveste ritrovarvi ad esclamare: "non capisco di cosa diavolo stiano parlando", non preoccupatevi, sarebbe tutto perfettamente normale. Parlando di termini linguistici, un esempio apparentemente stupido, ma in realtà determinante, risiede ancora una volta nel pilot di Deadwood, dove c'è un uso innumerevole di "F-Words", tant'è che la parola "Fuck" o "Fucking" viene utilizzata quarantatre volte. Qua però scatta non solo l'attenzione massima di Milch per i dettagli, ma anche la sua avversione nei confronti degli standard ai quali gli spettatori sono abituati. La parola "fuck" infatti ad oggi viene utilizzata per irrobustire una frase o un concetto e, in questo senso, non veniva ancora utilizzata ai tempi di Deadwood dove veniva invece utilizzata in termini prettamente sessuali. Se pensate quindi di non poter concepire la scrittura di LUCK, non spaventatevi, il bello di Milch è che la sua scrittura arriva confezionata con una curva d'apprendimento che ci accompagna episodio per episodio, nonostante all'inizio ci prenda con una certa brutalità, perchè comunque il mondo dei "circuiti" e delle corse, esattamente come il mondo ai tempi di Deadwood, esisteva già prima che arrivassimo noi, giustamente ignoranti in materia. Se quindi l'impostazione della sceneggiatura di LUCK ha uno stampo degno del suo autore, lo stesso purtroppo non si può dire della profondità della scrittura in questione. Si sente infatti la mancanza di "lines", di battute particolarmente geniali, che facciano sfoggio di una "violenza" verbale arricchita da arguti doppi sensi e robusti e tematici utilizzi del sottotesto. Da questo punto di vista ci saremmo aspettati certamente di più, nonostante sia evidente come Milch abbia preferito focalizzare l'attenzione sulle dinamiche del plot e dell'ambientazione e sull'introduzione dei molti personaggi. A compensare il tutto comunque ci hanno pensato le sorprendenti corse in questione. Con buona complicità della regia di Mann, le corse riescono a coinvolgere in maniera piuttosto inaspettata, stupendo soprattutto chi ai cavalli e ai circuiti non si è mai interessato e mai si interesserà. La regia riesce a cogliere non solo il fanatismo che i personaggi hanno per i momenti per così dire "orgasmici" di questo mondo, ma riesce anche a cogliere la drammaticità del tutto.

ACE vs SWEARENGEN

Parliamo un po' dei personaggi, che come abbiamo detto sono molti, proprio come piace a Milch, sempre intento a popolare i suoi set ed i suoi mondi con molti attori e molti personaggi, in modo da poter offrire diverse storie ma soprattutto diverse prospettive della stessa "scatola". A far risaltare ulteriormente LUCK al momento del suo annuncio, oltre ai nomi di Milch e Mann, fu ovviamente il nome di Dustin Hoffman. Deciso a reinventarsi nella TV d'alto livello, proprio come molti altri famosi attori negli ultimi anni: Steve Buscemi e Michael Pitt in "Boardwalk Empire", Melissa Leo e John Goodman in "Treme" o Sean Bean in "Game of Thrones", tutti accasatisi alla HBO. A Dustin Hoffman è stato quindi affidato il ruolo del protagonista Chester "Ace" Bernstein, nonostante è bene precisare che in LUCK, proprio come in Deadwood, non vi sia un protagonista assoluto. Nel pilot infatti Hoffman non appare in moltissime scene ed anzi il suo personaggio viene appena abbozzato, in modo da tenere così il più possibile per gli episodi successivi. Tra il resto degli attori quelli che spiccano più di tutti sono Kevin Dunn (anch'esso apparso in "Warrior"), Dennis Farina (che aveva già collaborato con Michael Mann), Jason Gedrick e Richard Kind; ovviamente menzione speciale va al buon Nick Nolte che sembra semplicemente nato per un ruolo del genere, quello del vecchio con qualche rimpianto ed amante dei cavalli, al momento semplicemente conosciuto come "The Old Man". Da subito possiamo già affermare una cosa: la recitazione in LUCK è la più credibile ed omogenea che si possa trovare ad oggi in televisione. Via quegli attori che tentano di scimmiottare un personaggio, risultando così esagerati ed indigesti oltre che totalmente finti. Sarà merito del connubio tra le capacità di Milch e quelle di Mann, ma il risultato è assolutamente ottimo. Non è però tutto oro quel che luccica, dato che ci sono almeno un paio di elementi che riescono a deludere. Questi due elementi sono in realtà strettamente legati; è ormai noto che la HBO così come tutto il mondo telefilmico abbia ormai deciso di abbandonare la caratterizzazione dei personaggi, veramente difficili da descrivere e soprattutto da ricordare. Chi se lo può permettere cerca di puntare su volti noti, possibilmente attori dall'ottimo passato cinematografico. Ecco allora che qui spunta Dustin Hoffman. Nessuno ovviamente mette in dubbio le sue capacità recitative ed il suo talento, ma sarebbe un eufemismo dire che la sua interpretazione sfigura enormemente di fronte a quella immensa di Al Swearengen in Deadwood, offerta da un grande Ian McShane. E' vero che come abbiamo detto nel pilot Hoffman non ha poi molte scene ed è anche vero che la colpa risiede soprattutto nella scelta di Milch di non caratterizzare ma solo di introdurre i vari personaggi (almeno per ora). E' anche vero però che il buon Dustin non riesce a bucare lo schermo a differenza del già citato Ian McShane, che ci ha regalato un personaggio storico ed indimenticabile. Qualche dubbio quindi viene sollevato ancora una volta sulla scelte della HBO, che non riesce ancora a scrollarsi di dosso le leggi che purtroppo vengono imposte dal sistema televisivo degli ultimi cinque anni.

Luck - Stagione 1 LUCK è finalmente arrivato. Quasi in realtà, visto che il pilot è arrivato solo in anteprima per chiudere il 2011 con un po' di speranza. L'episodio pilota è il più classico dei pilot HBO e segue la tradizione del network di dare grande libertà ai suoi autori, non a caso si nota come sia Milch che Mann abbiano potuto dare sfogo alla propria visione: il primo per quanto riguarda la scrittura ed i dialoghi, il secondo per quanto riguarda l'aspetto registico. Il tradizionalismo della HBO però non si esaurisce qui, ma risiede anche nella produzione di primi episodi estremamente introduttivi e dai ritmi molto lenti, che dovrebbero dar modo al soggetto di evolversi negli episodi successivi. LUCK mette da subito in mostra una recitazione estremamente credibile e per nulla impacciata che speriamo possa espandersi a tutto il cast dei personaggi. Entrando già nel clima del telefilm, per altro decisamente old-style, speriamo che Milch decida di puntare alto, sul cavallo vincente, ovvero quello della sua reale scrittura, ricca di profondità e tematiche e sempre molto articolata e a volte ambigua. Dal trailer di tre minuti circa, presente alla fine dell'anteprima della puntata iniziale, si può già notare come la serie sia intenzionata ad utilizzare un certo dinamismo, sia in termini di situazioni che di ambientazioni, mostrando quindi non solo ciò che avviene all'interno dei circuito. LUCK parte come un cavallo di razza che non spinge al massimo da subito, ma che preferisce tenersi il meglio per la seconda parte della corsa, nella quale darà il via all'accelerazione finale. La sensazione è quella di aver trovato un vero candidato per il titolo di miglior cavallo del circuito telefilmico, ma la certezza è quella di aver ritrovato uno dei migliori autori televisivi di sempre. Appuntamento quindi al 29 gennaio 2012, data d'inizio ufficiale della serie. David Milch è tornato. "It's a Beautiful Day at the Track".