Suburra: prime impressioni sulla nuova serie Netflix

Un primo sguardo a Suburra, serie italiana targata Netflix, prequel dell'omonimo film di Stefano Sollima e del romanzo di Giancarlo di Cataldo.

Suburra: prime impressioni sulla nuova serie Netflix
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Nel 2015 Stefano Sollima, tra le altre cose, direttore artistico e regista della prime due stagioni di Gomorra, ha trasposto sul grande schermo il romanzo di Giancarlo di Cataldo, Suburra, epopea corale e noir che vedeva come protagonista una Roma, dal centro al litorale, messa in ginocchio dai giochi di potere. Complice probabilmente il successo proprio dello show liberamente ispirato al best seller di Roberto Saviano, e ancora prima da quello di Romanzo Criminale, Netflix ha deciso di produrre come primo "esperimento" seriale italiano - dal 6 ottobre disponibile in tutti paesi in cui è fruibile la piattaforma on demand - proprio l'ideale prequel del lungometraggio di Sollima, regalando un passato ai criminali che abbiamo conosciuto nel film.

Coralità criminale

Come l'omonimo film anche Suburra - La Serie è forte di una coralità di personaggio che cercano un posto fisso nella malavita della capitale, tra le pieghe di una città in ginocchio che tanto somiglia a quella di oggi, reduce dalla dimissione del sindaco e sotto scacco della malavita di strada, ma anche quella più blasonata ma non meno pericolosa del Vaticano e della politica. Pur essendo ambientata agli inizi degli anni '00 Suburra - La Serie sembra strizzare l'occhio agli eventi degli ultimissimi tempi, creando nello spettatore una certa empatia con quello che accade sullo schermo che non sembra, poi, così distante e surreale rispetto realtà che stiamo vivendo.
Dei tanti personaggi che abbiamo conosciuto nel lungomentraggio, anche nei primi due episodi della serie (diretti da Michele Placido), quello che per ora spicca con più violenza è Numero 8, ancora una volta interpretato dall'attore Alessandro Borghi, oltre che un giovane Samurai (che stavolta interpretato da Francesco Acquaroli e non da Claudio Amendola ) e Spadino (Giacomo Ferrara). Tra le new entry non deludono Lele (Eduardo Valdarnini), Sara Monaschi (Claudia Gerini) e Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro) che forse è il personaggio più interessante tra quelli inediti in quanto politico di "buoni sentimenti" che potrebbe passare al "lato oscuro" del potere in cambio di una candidatura come primo cittadino.

Un ottimo incipit

Pur essendo meno patinato del film per quanto riguarda la regia e la fotografia che per ora gioca moltissimo con la saturazione dei colori , i primissimi episodi di Suburra - La Serie comunque non deludono, tutto scorre veloce presentando, in maniera fumosa ma funzionale, i protagonisti che ci trascinano all'interno delle losche meccaniche e iniziano muoversi negli ambienti che intendono conquistare o dei quali diverranno vittime (o carnefici?). Un buon incipit, quindi, per quella che potrebbe essere la nuova perla della serialità italiana, per la prima serie tv nostrana che - grazie a Netflix - verrà vista in mondovisione.