First look The Knick - Stagione 2

La seconda stagione di The Knick torna sugli schermi televisivi di Cinemax e Sky Atlantic. A farla da padrone non più solamente il mastodontico Clive Owen ma le innumerevoli vicende del Knickerbocker Hospital

First look The Knick - Stagione 2
Articolo a cura di

The Knick, ad un anno dal debutto, ha fatto il suo ritorno sugli schermi televisivi americani su Cinemax e anche su Sky Atlantic con aspettative smisurate considerando il gran successo di pubblico e critica che l'ha accompagnato l'anno scorso. Il serial esordisce con una première di stagione firmata da Steven Soderbergh, critica e sarcastica ma differente dalla prima stagione che sembrava incentrarsi su un unico personaggio, quello interpretato da Clive Owen, e che, invece, quest'anno sembra voler essere corale. Il Dottor Thackery, la sua ossessione per la medicina e le sue sfide, la sua tossicodipendenza, la misantropia, la crudeltà sembravano ispirarsi ad un altro noto protagonista di un medical drama, il Dr. House ma, in realtà, questa seconda stagione sembra volerci ricordare che in The Knick la figura del chirurgo newyorkese altri non è se un tassello di un affollato ritratto della società di inizio XX secolo.

Per la seconda stagione predomina la coralità

La prima scena di Ten Knots segue l'infermiera e amante del Dr. Thackery che si avventura per le vie dell'ospedale Knickerbocker mentre la sua voce ripete le parole della zuccherosa lettera indirizzato all'uomo, imbottito di eroina nella clinica di rehab. Scorgiamo il medico mentre esegue una rinoplastica su una donna in cambio di droga; la misericordiosa sorella abortista Harriet riceve in prigione la visita della madre superiora che l'ha allevata, accorsa solo per ricoprirla di odio e ripudiarla. Il Dr. Edwards è il capo di chirurgia ad interim, ma non avrà la riconferma da parte del consiglio del Knick perché afroamericano, e c'è di peggio: sta perdendo la vista. Lucy offre un regalo prezioso a Bertie, ma questo rifiuta, incapace di perdonarla per la relazione con Thackery. Cornelia, trasferitasi a San Francisco, cerca di aiutare la comunità asiatica costretta alla quarantena per una fantomatica epidemia di peste e riceve la proposta di tornare a vivere a New York. Gallinger visita Thackery, si rende conto che l'eroina somministrata in clinica lo ha reso solo più dipendente, quindi lo rapisce e lo costringe a disintossicarsi su una barca in mezzo al nulla. La terapia? Concentrarsi sulla manualità complessa richiesta dalla creazione dei nodi marinai (espediente apparentemente efficacissimo, da proporre nei rehab contemporanei!).

Soderbergh si riconferma un grande esteta della tv

John Tackery è la vittima evidente delle sue stesse debolezze: al termine della prima stagione lo avevamo lasciato in preda a deliri di onnipotenza; adesso è eroinomane. Sorprende che a salvarlo sia proprio Gallinger ma a questo punto non è più - per ora - quella figura carismatica e geniale e nemmeno più il protagonista assoluto che era stato nella prima stagione. Compito della première, dunque, è riallacciare i fili narrativi e riportare John Thackery al suo posto, ossia, al centro della scena e, nel frattempo, lasciare lo spazio necessario a tutti gli altri co-protagonisti affinché possano svilupparsi e crescere a loro volta. A farla da padrone, senza ombra di dubbio, il piacere dell'orrore attraverso la brutalizzazione del corpo umano dovuta ad una chirurgia ancora alle prime armi, tanto realistica quanto perturbante: la perfetta esemplificazione della cifra stilistica del regista Steven Soderbergh.

The Knick - Stagione 2 Ten Knots è un’ottima première - nonostante si abbandoni sovente a lunghi momenti eccessivamente rilassati. L'episodio si riallaccia alla prima stagione indubbiamente per continuità di ambientazione e di estetica. La sperimentazione, tanto visiva quanto narrativa, per questa seconda stagione sembra concentrarsi sullo sviluppo del gran numero di personaggi e situazioni che compongono il plot, mettendo momentaneamente da parte il mastodontico personaggio interpretato da Clive Owen. Ottime le premesse per riconfermarsi uno dei migliori serial in circolazione.