Top of the Lake: primo sguardo alla seconda stagione

Dopo il passaggio al Festival di Cannes, è arrivato sul piccolo schermo il secondo ciclo del serial poliziesco creato da Jane Campion...

Top of the Lake: primo sguardo alla seconda stagione
Articolo a cura di

Quattro anni fa, quando Top of the Lake esordì al Sundance Festival per poi transitare dalla Berlinale, fu segnato un ulteriore grande passo nell'evoluzione della cosiddetta televisione "autoriale", poiché il progetto era nato da un'idea di Jane Campion, regista di tutti gli episodi con la partecipazione di Garth Davis (successivamente passato al lungometraggio con Lion). Un racconto poliziesco duro e appassionante, talmente ancorato nella poetica della sua creatrice che all'epoca fu la stessa Campion a dichiarare che non ci sarebbero state altre stagioni
Eccoci invece nel 2017 al cospetto di Top of the Lake: China Girl, sempre con la regista di Lezioni di piano al timone (questa volta con il supporto di Ariel Kleiman al posto di Davis, impegnato altrove), presentato per intero al Festival di Cannes prima di debuttare in Inghilterra su BBC Two il 27 luglio, con la doppia opzione di seguirlo settimanalmente o vedere tutti gli episodi subito sul servizio di streaming della BBC (gli americani dovranno aspettare Sundance Channel a settembre). Un nuovo tassello di un puzzle legato ai lati più cupi dell'animo umano, dove la crudeltà degli eventi e dei personaggi si contrappone alla bellezza dei paesaggi dell'Oceania (la prima stagione è ambientata in Nuova Zelanda, la seconda a Sydney).

Anno nuovo, caso nuovo

Il primo episodio di China Girl funge sostanzialmente da nuovo pilot poiché ritorna solo la bravissima Elizabeth Moss nei panni della poliziotta Robin Griffin. Il nuovo caso può quindi essere visto anche da chi non conosce la stagione precedente, e a dare manforte alla Moss c'è un cast di contorno di cui fanno parte l'inglese Gwendoline Christie (Brienne in Game of Thrones), il danese-svedese David Dencik (La talpa), la giovane Alice Englert (figlia della regista) e soprattutto Nicole Kidman, che dopo la sua prova ammirevole in Big Little Lies interpreta un'altra madre catodica dalla vita tutt'altro che rosea.

In questo nuovo microcosmo si muove anche la misteriosa China Girl del titolo, protagonista dell'indagine che occuperà le puntate successive dopo la fase introduttiva in questo episodio che, per quanto apparentemente schematico, trasuda comunque quell'anima sporca, disperata e struggente che aveva caratterizzato il primo ciclo. Merito dello sguardo umano della Campion, che nel giro di un'ora riesce già a far respirare a tutti i personaggi nuovi una vita propria, trasformandoli in persone a tutto tondo di cui seguiremo con interesse le vicende per sei ore.