Half season Revenge - Stagione 1

Revenge si rivela una delle migliori serie drammatiche dell'anno, grazie a delle ottime protagoniste

Half season Revenge - Stagione 1
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Dal primo episodio si sa quale sarà l'evento chiave della stagione, eppure nel corso delle puntate l'attenzione invece che diminuire è salita. Revenge è una delle nuove serie che sembra aver messo d'accordo critica e pubblico. Dopo una partenza un po' banale in cui sembrava basarsi su una trama debole e una protagonista monocorde, Revenge ha saputo mettere in scena un dramma complesso e con molti colpi di scena.

Ottime interpreti

Il creatore della serie Mike Kelley ha scelto bene la citazione di Confucio utilizzata all'esordio di Revenge: “Prima di intraprendere la strada della vendetta, scavate due tombe”. Nel corso dei primi dieci episodi della stagione il personaggio di Emily-Amanda ha rischiato più di una volta di essere scoperta prima di portare a termine il suo piano di vendetta. E, alla luce di quanto si è visto, forse l'omicidio con cui si apre Revenge (sarà veramente Daniel la vittima?) potrebbe essere non voluto, ma una conseguenza delle sue azioni.
Emily VanCamp è un'ottima interprete per la parte della protagonista: misurata, composta, non esprime mai del tutto le sue emozioni dal punto di vista esteriore, come accade nella surreale sequenza in cui discute con il suo mentore Mr. Takeda di fronte ad un ignaro Daniel.
A contenderle con merito la scena è Madeleine Stowe, premiata con una nomination ai Golden Globes come migliore attrice drammatica. Victoria Grayson è un personaggio multisfaccettato: algida e spietata (indimenticabile la sequenza in cui abbraccia Lydia e, sorridendo, le ricorda quanto la disprezzi), emotiva e vulnerabile (nei flashback con David Clarke) e indecifrabile in più di un'occasione.
Nonostante i numerosi doppi giochi in atto tra i vari personaggi che soggiornano negli Hamptons, nessun altro personaggio regge il confronto con le due donne, non avendone la stessa forza emotiva e determinazione.

L'umanità perduta

Gli sceneggiatori hanno compiuto un ottimo lavoro nel dare sostanza ad una serie che poteva puntare alle atmosfere da soap opera o agli intrighi alla Desperate Housewives, senza però averne l'ironia. Più che a dare spiegazioni sugli intrighi del passato, Revenge punta la sua attenzione sui comportamenti del presente e sull'aspetto più umano della vicenda. Emily-Amanda sembra aver perduto la sua umanità: sfrutta la vera Emily Thorne, non si fida di nessuno, è pronta ad adattarsi agli eventi, anche quelli potenzialmente distruttivi, per farli virare a proprio favore. Guardando solo quello che è diventata non si prova simpatia per lei, si potrebbe essere d'accordo con quello che dice Nolan nel decimo episodio: se suo padre fosse vivo non sarebbe felice nel vedere cosa è diventata sua figlia. Ci sono però i flashback che in ogni puntata presentano la piccola Amanda confusa, portata via dal suo ambiente, senza padre e chiusa in un istituto. La protagonista riacquista con questo espediente in una dimensione più umana che l'avvicina emotivamente agli spettatori. Come sia possibile passare dalla Amanda bambina disperata che affida il suo cane a Jack ad una vendicatrice spietata e calcolatrice è un processo piuttosto irrealistico, ma ci pensa la voce fuori campo a ricordarci che mente e cuore spesso vanno in direzioni opposte.

Personaggi secondari poco incisivi

Se gli sceneggiatori hanno fatto un lavoro quasi impeccabile nel ritrarre le protagoniste, non si può dire lo stesso nei confronti della cura con cui hanno dato vita agli altri frequentatori degli Hamptons.
Nolan è forse il più riuscito dei personaggi secondari, grazie al suo ruolo di amico-complice di Emily, che cerca di riportare in superficie il lato umano della ragazza e le sue emozioni e incapace nel gestire la pressione del suo piano di vendetta.
Il nuovo arrivato Tyler è invece noioso ed irritante e, anche se la svolta nel decimo episodio potrebbe renderlo più interessante per la storia, non se ne sentirebbe per nulla la mancanza. L'apparizione del mentore di Emily, Mr Takeda, è stata totalmente irrealistica e superflua. Ashley è talmente superficiale che non lascia mai il segno. L'apparizione della vera Emily Thorne potrà offrire degli spunti interessanti, ma per ora il personaggio è ancora troppo stereotipata nella sua ingenuità e nella rappresentazione della cattiva ragazza dal cuore d'oro.
Jack e Daniel, inoltre, non si sono evoluti nel tempo e sono rimasti statici nei ruoli del buono ed onesto e in quello del viziato figlio di papà, ignaro di tutto ciò che lo circonda. Declan e Charlotte, infine, non sono ancora molto incisivi per lo svolgersi della storia, anche se offrono una parentesi di romanticismo che risulta piacevole.

Revenge - Stagione 1 Revenge in questi primi dieci episodi ha intrapreso un percorso avvincente grazie sopratutto alle ottime interpretazioni delle due protagoniste femminili. Gli sceneggiatori hanno delineato molto bene i loro personaggi, arricchendoli di sfumature e aspetti ancora da scoprire. La trama è intricata al punto giusto e le continue sorprese mantengono alta la tensione e costante il ritmo. Mancano dei co-protagonisti all'altezza e c'è sempre il rischio di superare il labile confine che lo porterebbe a diventare troppo surreale da risultare credibile, tuttavia Revenge, pur con diversi difetti, sembra per ora in grado di mantenere alto il gradimento da parte del pubblico.