Arrivati a metà stagione ci è sembrato giusto fare un piccolo aggiornamento sulla serie di Emily Kapnek trasmessa dalla ABC. Dopo un inizio promettente ma che lasciava anche molti dubbi, la giovane Tessa sarà riuscita a far fare il salto di qualità alla serie? Vediamo un po’.
Nel limbo
I dubbi che si erano palesati già nell’episodio pilota e che avevamo espresso nel nostro First Look, non erano campati in aria. La serie infatti, anche nelle puntate successive alla prima, non decolla, rimanendo costantemente ai livelli espressi con il pilot, non riuscendo a sfruttare a pieno gli spunti che - eppure - ci sarebbero. Cosa non va in particolar modo? Vediamo di fare un elenco un po’ più preciso.
In primis la caratterizzazione dei personaggi. Per quanto simpatici possano sembrare, l’obiettivo della telecamera non si sposta mai da Tessa, se non per rapidissime scenette con suo padre. Reggere un’intera serie su un unico personaggio è davvero difficile, soprattutto quando questo non è supportato degnamente da quelle che dovrebbero essere le sue “spalle” (e in particolar modo dall'amica "sfigata", Lisa - interpretata da Allie Grant). Tutto su Tessa quindi ed è davvero un po’ troppo.
Piuttosto banale rimane anche la figura dell’antagonista di Tessa, Dalia (Carly Chaikin), che non è né sufficientemente intelligente, né sufficientemente bastarda da poter competere in qualche modo con la protagonista, finendo per rimanere una figura marginale, se non inutile.
Quello che però davvero fa sentire la sua mancanza è una trama che non si basi su singoli episodi. Arrivati a metà stagione ci saremmo aspettati qualcosa in più: un’evoluzione della storia, l’ingresso dell’immancabile e tormentata storia d’amore, qualcosa che possa influire in maniera significativa nella vita della nostra teenager confinata nei sobborghi. Le puntate andate in onda sino ad ora, invece, evidenziano una buona vena creativa da parte degli sceneggiatori (le diverse scene sono comunque molto carine e divertenti) purtroppo mal sfruttata e non incanalata verso una trama orizzontale seppur abbozzata.
Nonostante questo...
...nonostante questo Suburgatory rimane un serial divertente e piacevole da seguire. No, non siamo impazziti (non più del solito per lo meno) e se i vari difetti evidenziati nel paragrafo precedente sono senza dubbio rilevanti, non possiamo fare a meno di elencare i pregi di questa serie.
Il primo e fondamentale punto a favore, è la bravura degli attori. Come già detto nel First Look, il livello di recitazione è decisamente alto per una comedy “adolescenziale”. È vero, i personaggi non sono caratterizzati benissimo, ma lì si va a toccare il lavoro degli sceneggiatori. Gli attori invece fanno il loro sporco lavoro e bisogna dire che lo fanno davvero bene (le espressioni facciali e la gestualità di Tessa sono alle volte davvero esilaranti).
Altro elemento da evidenziare è il fatto che, per quanto spesso autoconclusive (e talvolta sconclusionate proprio), le puntate sono divertenti. E non è certo poco! I venti minuti di un episodio passano con spensierata leggerezza e non stancano, pur non riuscendo a creare quel senso di “dipendenza” su cui altri serial hanno fatto la loro fortuna.
Divertimento e leggerezza. Queste sono senza dubbio le due parole che meglio si adattano al lavoro della giovane Emily Kapnek che, senza grandi pretese, è riuscita a mescolare stereotipi e cinismo, sino a creare un prodotto allegro, colorato e giovane, anche se destinato prevalentemente a un pubblico femminile.
Verso il finale di stagione
Sarebbe bello aspettarsi un decollo proprio adesso che siamo a metà della prima stagione. Purtroppo, più realisticamente, pensiamo che la rotta presa dagli sceneggiatori sia piuttosto chiara e, almeno per il momento, non dirottabile verso altri lidi. Quello che ci aspetta quindi, sono con ogni probabilità puntate un po’ fatte con la carta carbone, copie di loro stesse, in un susseguirsi di avvenimenti isolati. Carini, divertenti, ma pur sempre isolati. La speranza è che i buoni ascolti ottenuti (ci si aggira costantemente attorno ai 9 milioni di ascoltatori, leggermente sotto la media di Modern Family per fare un confronto) portino a una seconda stagione e, di conseguenza, ad una sorta di continuum nella trama che potrebbe far fare il salto di qualità a tutta la serie.
E se così non fosse?
Difficile dirlo. Ci sembra però improbabile che la bravura della principale attrice, Jane Levy, e il carattere cinico e incostante (e decisamente poco sedicenne) di Tessa, possano reggere ancora per molto, da soli, un’intera comedy.
Arrivati a metà della prima stagione non possiamo che confermare i dubbi espressi già nel First Look. La serie, pur senza reinventare nulla nel genere, è carina, vale la pena perderci 20 minuti a settimana e ha dei pregi notevoli, soprattutto a livello recitativo. Purtroppo ha delle carenze strutturali di base che potrebbero pregiudicarne il futuro. Il tempo per rimediare c’è tutto: sarebbe davvero un peccato non sfruttarlo al meglio.