The Walking Dead 7x09: Questione di trattative

The Walking Dead di AMC ritorna dopo la pausa natalizia, ponendo le basi per l'ennesimo scontro sedicente epocale.

The Walking Dead 7x09: Questione di trattative
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Dopo due mesi The Walking Dead è nuovamente sui nostri schermi, pronto a mettere in atto una storyline a lungo attesa ma, per questioni legate alla gestione dello show e dei personaggi rispetto al fumetto di Robert Kirkman, poco appetibile a giudicare dalle premesse viste finora. E se pensiamo che appena un anno fa la promessa di vedere finalmente Negan in carne ed ossa, per giunta interpretato da un attore tutt'altro che trascurabile come Jeffrey Dean Morgan, la progressiva delusione legata al risultato non può che essere ancora più cocente. Non che ciò influisca sugli ascolti, soprattutto in America (dove la serie continua a mietere successi che la rete AMC può sostanzialmente solo sognarsi con altre offerte, ragion per cui lo show sembra destinato a diventare, con un margine praticamente inesistente per essere superato, il più longevo dell'emittente basic cable), ma è con una certa amarezza che assistiamo all'evoluzione - se così la si può definire - di un programma che quasi sette anni fa, durante il periodo Frank Darabont, aveva un che di quasi rivoluzionario. La premiere midseason, in realtà, se la cava egregiamente anche grazie alla decisione di accantonare parzialmente Negan (di cui sentiamo solo la voce in uno dei momenti più spassosi della puntata), ma è ancora troppo presto per sperare in un vero miglioramento, per quanto questo sia effettivamente possibile.

Rick, ti presento Ezekiel

Come promesso nell'episodio precedente, Rick è pronto a preparare la ribellione nei confronti di Negan, e per questo gli servirà tutto l'aiuto possibile. Ecco quindi una prima visita all'infido Gregory, per un intermezzo scontato ma comunque godibile grazie al lavoro di Xander Berkeley. Un quarto d'ora non proprio entusiasmante, ma che conduce direttamente all'incontro fra Rick ed Ezekiel, ed è la presenza di quest'ultimo ad elevare un episodio incentrato più sulle conversazioni che sull'uccisione di zombie (ma questi hanno comunque un ruolo, in una sequenza alquanto appagante), dove l'impegno principale dello showrunner è quello di - finalmente - lavorare sui personaggi in un modo che vada al di là del costringerci a voler bene a Tizio e Caio solo perché ci siamo abituati (sebbene la decisione di dare delle battute ad un comprimario finora poco utilizzato suggerisca che, ancora una volta, eventuali morti atroci riguarderanno persone di cui ci importa ben poco). Certo, difficilmente la battaglia vera e propria, quando arriverà, si discosterà in modo vistoso dalla formula ormai collaudata per la seconda metà delle stagioni di The Walking Dead, ma se l'alleanza tra Rick ed Ezekiel saprà mantenere le promesse di questo episodio forse ci congederemo da questa settima annata un po' più soddisfatti del solito.