Half season The Walking Dead - Stagione 5

Nuove sorprese e nuovi scontri in questo quinto half season di The Walking Dead!

Half season The Walking Dead - Stagione 5
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Come da tradizione annuale, anche quest’anno The Walking Dead giunge al suo mid season finale, accompagnato da una pausa di due mesi che lo riporterà in auge all’inizio di Febbraio. Un momento che i fan attendono di volta in volta con interesse, visto i cliffhanger che la serie sa regalare in queste situazioni (veri e propri picchi di adrenalina e tragedia, basta ricordare quello delle ultime due stagioni). E per una season partita bene ma inesorabilmente ricaduta nel turbine della mediocrità questo non può che risollevare in qualche modo le sorti dello show.
Si perché, ancora una volta, The Walking Dead è iniziata pregna di speranze e buoni propositi, con una première densa di atmosfera e carica di tensione, per poi perdersi tristemente in episodi del tutto privi di mordente, con dialoghi e situazioni a volte anche inutili ai fini della trama stessa. Le prime puntate trasmesse questo autunno hanno proposto alte dosi di adrenalina e una tensione sempre costante unite a momenti di gore e raccapriccio (che in un serial del genere non dovrebbero mancare mai), e che ci hanno lasciato sperare fin troppo in un cambio di rotta (qualitativamente parlando) rispetto alla deludente seconda parte della terza stagione. E invece, ancora una volta, a fare gli onori di casa vi sono episodi tutt’altro che riusciti e che sembrano siano stati messi come meri riempitivi.

Un prete, una fanciulla, un ospedale...

Sono stati già elencati, per sommi capi, i difetti che hanno reso queste nuove puntate a tratti pesanti, inconcludenti, sufficientemente noiose, nonostante i nuovi personaggi presenti nella vicenda e l’indubbio impegno degli autori di voler approfondire alcuni momenti tramite il forte utilizzo di flashback e flashforward. Inutili la presenza di Padre Gabriel (Seth Gilliam) o la valida conclusione della vicenda Terminus (macabra e coerente anche con quanto visto nel fumetto), e le puntate che hanno visto la ricomparsa di Beth nonchè le vicende dei suoi “rapitori” si sono rivelate piatte, noiose e deludenti. Oltretutto, la scelta di dare grande spazio ad un personaggio come quello della figlia di Hershel, nonostante l’indubbio miglioramento della giovane rispetto alle passate stagioni, non si è rivelata una carta vincente.
Duole dirlo ma si ripresentano gli stessi problemi intravisti precedentemente, ossia la mancanza di una vera e propria “meta comune” ai protagonisti, episodi che molto spesso non portano a nulla di concreto e rapporti interpersonali tra i personaggi capaci di dare nuova linfa alla parola “banale”: basti citare le motivazioni alla base della scelta di Abraham nel voler seguire a tutti i costi un enigmatico Eugene (non diciamo troppo per non rischiare spoiler), gli errori di Carol (che si trasforma da carnefice a vittima nel giro di poche ore), o anche solo l’atteggiamento di Padre Gabriel e quello di Beth proprio nell’ultima puntata di questa prima parte. E, aggiungo, il rapporto assurdo proprio tra la ragazza e Maggie. Non vi è logica o coerenza dietro questi comportamenti, e questo elemento tende a pesare ancora di più se si considera che la serie, com’è giusto che sia, fa molto spesso leva più sugli aspetti psicologici che sulla mera presenza degli zombie, ormai davvero ridotti a poco più che comparse. L’unica nota intonata risulta essere, come sempre, proprio il vero protagonista della storia, Rick Grimes, che di episodio in episodio riesce a sorprendere con la sua costante e graduale perdita di umanità. Un personaggio che ormai si ritrova completamente immerso e a suo agio in un mondo crudele, spietato e violento.

Si stava meglio quando si stava peggio

Parliamo come sempre di occasioni sprecate, per un serial che riesce ad avere ad ogni stagione picchi di genio e di bellezza anche piuttosto elevati, sprofondando però per la maggiore parte degli episodi al di sotto della sufficienza. E che, inutile dirlo, ha dalla sua un background assolutamente sensazionale; basterebbe davvero poco a far si che di settimana in settimana vi siano sempre nuove situazioni in grado di catalizzare l’attenzione di chi osserva.
Gli autori si sono più volte “pentiti” della scelta di dare fin troppo spazio alle vicende di Terminus, o a quelle della prigione, per poi ricadere negli stessi errori con la storia dell’ospedale e dei suoi sopravvissuti, che sembra concludersi anche peggio rispetto a quella che ha visto Gareth e soci opporsi ai nostri. Perché sono proprio gli episodi che hanno visto la conclusione di questo arco narrativo, così bistrattato, quelli più riusciti di questo nuovo ciclo. Tra l’altro, non bastano dieci minuti (girati anche male per giunta e volti soltanto a concludere una storia che aveva già detto tutto nel modo più plateale possibile) a rimediare verso questa situazione così “di stallo”. Ancora una volta, ci troviamo ricchi di speranza per la seconda parte della stagione che, a conti fatti, dovrebbe introdurre personaggi sicuramente più “funzionali” alla storia, capaci di sconvolgere in modo marcato e perenne gli equilibri del gruppo.

The Walking Dead - Stagione 5 Arrivati al midseason di questa quinta stagione, ci ritroviamo ancora una volta (e francamente speravamo in un risultato migliore) con qualche certezza e con fin troppi dubbi. Le prime puntate subito dopo la première si sono rivelate efficaci e tutto sommato valide, mentre le restanti hanno mostrato ancora una volta un grande problema nel riuscire a creare situazioni accattivanti e offrire personaggi profondi e carismatici. L’idea di aver a che fare con episodi puramente “riempitivi”, volti a portare avanti con non troppa fatica le vicende del nostro gruppo di sventurati, è sempre li’ presente. Considerato però che il successo non accenna a diminuire, che i rinnovi di sorta sono già stati fatti e che The Walking Dead riesce pur sempre, seppur a volte con meno frequenza, a stupire, riusciamo ad essere abbastanza fiduciosi sui prossimi eventi, e su un finale di stagione che, seppur ancora lontano, saprà per forza di cose sorprenderci e farci dimenticare tutte queste sbavature.