Intervista Braccialetti rossi - Giffoni 2014

Uno dei progetti televisivi italiani di maggior successo della stagione arriva al Giffoni Film Festival per la gioia dei giovani

Intervista Braccialetti rossi - Giffoni 2014
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La loro parola d’ordine (oltre a Watanka, ovviamente) sembra essere “insieme”. I sei attori di Braccialetti rossi ormai si considerano quasi fratelli e con fronte unito e simpatia dirompente Carmine Buschini (Leo, il leader), Brando Pacitto (Vale, il vice-leader), Mirko Trovato (Davide, il bello), Aurora Ruffino (Cris, la ragazza), Pio Luigi Piscitelli (Tony, il furbo) e Lorenzo Guidi (Rocco, l’imprenscindibile) hanno incontrato il pubblico del Giffoni Film Festival.
La fiction di Rai Uno è alla vigilia delle riprese della seconda stagione, composta da 4 episodi, dopo un trionfo in prima serata che ha trasformato questo gruppo di esordienti in veri e propri idoli. “Siamo contenti del successo - spiega Carmine Buschini - perché la nostra è una serie diversa, che trasmette valori e situazioni che non si conoscevano fino in fondo. Da quando vi ho partecipato sono cambiato”. Non si tratta del tipico entusiasmo da debutto: il consenso ha abbracciato varie generazioni abbassando di 5 anni il target medio della rete ammiraglia. Il fenomeno ha conquistato la rete, anche grazie al supporto dei grandi artisti che hanno collaborato alla colonna sonora della serie, da Laura Pausini a Vasco Rossi. Niccolò Agliardi continuerà ad occuparsi dell’aspetto musicale anche in futuro.

Alcune curiosità sul cast

Com’è nata la partecipazione al progetto?
Lorenzo Guidi; Una carissima amica mi ha presentato il regista e da lì è nato tutto..
Mirko Trovato: Ho letto un foglietto per un provino in un bar e ci sono andato. Subito dopo ho detto ai miei genitori che avrei voluto fare l’attore e mi hanno cercato un’agenzia. Ho iniziato a fare i provini ed è capitato Braccialetti Rossi.
Carmine Buschini: Anch’io ho iniziato per caso. Un’amica di mamma si occupa di casting e location, appena mi ha visto mi ha detto: “Mi piaci, sei interessante” e il giorno stesso ho fatto la prima audizione per la fiction e per lo spot della Coca Cola.
Brando Pacitto: Sì, è nato tutto come un hobby e un gioco..
Pio Luigi Piscitelli: A scuola la maestra mi ha messo un bel voto e fatto i complimenti per la teatralità dopo avermi sentito recitare una poesia, allora mamma ha voluto che gliela ripetessi in cucina e così si è convinta che potessi fare l’attore.
Aurora Ruffino: Con il regista ho recitato già in Bianca come il latte rosso come il sangue, ma prima ho frequentato la scuola di cinema.

Ti sei mai commosso sul set?
Piscitelli: Quando è morto Davide e non perché sia un professionista, chiunque al posto mio avrebbe pianto.
Guidi: Mai commosso: ho le lacrime difficili.
Trovato: Quando parlavo con Tony a bordo piscina, nell’ultima scena del finale mi sono davvero commosso.
Buschini: Per me il momento più toccante è stato l’incontro col padre.
Pacitto: Le mie lacrime sono reali, specialmente quelle in cui mi guardo allo specchio dopo l’operazione.

Gli insegnamenti di Braccialetti rossi

Cosa hai imparato dalla fiction?
Buschini: Rispetto a Leo che prende le situazioni di petto io sono meno impulsivo e ora sono diventato più maturo.
Trovato: Ho capito i valori della vita e cosa voglia dire stare insieme in ospedale.
Guidi: L’amicizia al primo posto..
Piscitelli: Proprio nei momenti difficile devi sorridere e rimanere unito agli altri e persino l’ospedale può diventare luogo dove si incontrano gli amici.
Ruffino: Non sono cambiata come carattere ma mi sento arricchita e sono grata di aver vissuto con loro tanto a lungo e di aver capito meglio la condizione del malato.

Come guarderai ai medici d’ora in poi?
Guidi: Sono figure molto importanti, secondo me i veri supereroi della realtà perché ci salvano, ci aiutano davvero anche se non volano come Superman.