Intervista Lea Michele - Giffoni Festival 2014

Prima di tornare sul set di Glee Lea Michele ha fatto un tuffo nelle sue origini italiane e ha partecipato al Giffoni Film Festi

Intervista Lea Michele - Giffoni Festival 2014
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Don’t stop believing: dopo centinaia di hit, decine di esibizioni live e cinque stagioni di Glee è questa la prima canzone di riferimento che viene in mente a Lea Michele come simbolo del messaggio della serie di Ryan Murphy ma anche come ispirazione di vita.
L’interprete di Rachel Berry al Giffoni Film Festival non ha cantato, eppure ha provato a raccontare in altro modo le emozioni di questo periodo, alla vigilia di una data storica per la sua carriera. Quando archivierà l’esperienza sul set del telefilm, infatti, nulla sarà più come prima. Nel frattempo, comunque, si è concessa anche altre soddisfazioni professionali dai risvolti interessanti. A chi le chiede il ricordo preferito di Capodanno a New York risponde: “Ho dovuto baciare Ashton Kutcher: un bel momento!”. Mentre se le si proponesse l’ipotesi del musical di Wicked la coglierebbe al volo: “Certo che farei un film ispirato al musical, anzi ogni sera mi preparo truccandomi di verde e cantando le canzoni”. Tra le storie che l’hanno più appassionata da piccola spiccano Il mago di Oz e West Side Story, “ma nessuno dei personaggi - precisa - mi somigliava. Sono italiana e il mio aspetto si discostava da quello dei miei coetanei”.

La fama e i progetti

Oggi tu sei per i fan quello che Barbara Streisand era per te: che effetto fa?
C’è una bella differenza tra la mia generazione e quella dei miei fan: oggi se hai un idolo lo puoi contattare attraverso i social, puoi accedere al suo quotidiano. Quando ho visto Barbara Streisand da lontano stavo andando fuori di testa: sono più timida di Rachel..

Come vedono la fama le persone che ami?
Fuori dal set per loro sono solo Lea, la gente che conosco non mi guarda in maniera diversa. Grazie a loro, alla mia famiglia soprattutto, ricevo la forza per fare del mio meglio e io ricambio cercando di renderli orgogliosi di me.

Ci sarà una versione italiana del tuo libro Brunette Ambition?
Purtroppo non ne so nulla, ma nel 2015 uscirà il secondo a cui sto lavorando.

Sei pronta ad affrontare ruoli più dark?
Prima di Glee ho recitato a teatro in Spring Awakening, quindi affrontavo tematiche piuttosto drammatiche, e appena ho ottenuto la parte in tv mi sono sentita sollevata del ruolo più leggero. In generale mi piace sperimentare ruoli diversi, sono pronta a cambiare rotta!

Cosa pensi che resterà al pubblico di Glee dopo l’ultima puntata?
Spero che Glee abbia aiutato gli spettatori a mantenere una mentalità aperta sull’unicità e li abbia spinto ad essere più gentili e comprensivi.

Una carriera tra musica e recitazione

Come reagisci a quello che leggi online?
Per proteggermi dalle cattiverie scritte sul mio conto via internet io mi tengo ancora più vicini i miei cari. In generale dobbiamo avere la pelle dura, essere allenati ad essere indifferenti verso quello che ci ferisce. Appena io metto piede in casa, spegno l’interruttore sul lavoro.

Quali sacrifici hai affrontato per la tua carriera?
Ho lasciato la mia famiglia a New York per trasferirmi a Los Angeles per Glee, l’aspetto del mio lavoro più duro da accettare resta la perdita della privacy ma comunque so che questi sacrifici fanno parte di questo mestiere che adoro. Per amore di Glee ho accettato tutto col sorriso.

Tornerai presto in Italia?
Mi auguro accada per il tour del mio secondo album, dopo Louder, in programma l’estate prossima. Ci penso ormai da tanto..

Con quale artista vorresti collaborare?
Adele o Beyoncè sono in cima alla lista.

Quale tributo nella serie ti ha entusiasmato maggiormente?
Per me è stato un onore fare un tributo a Madonna e mi sono divertita moltissimo con Hit me baby one more time. Con Stevie Nicks dei Fleetwood Mac è nata invece un’amicizia meravigliosa e siamo ancora in contatto.

Che lieto fine vorresti per Rachel?
Le auguro di essere felice e continuare a inseguire i suoi sogni!