Intervista RFF 2014 - Goran Visnjic

L'attore protagonista di Extant, la nuova serie prodotta da Steven Spielberg, parla dello show e dei suoi progetti cinematografi

Intervista RFF 2014 - Goran Visnjic
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Se voleste chiamarlo ancora dottor Kovac, accomodatevi pure. Al suo interprete, il croato Goran Visnjic, non solo non dà fastidio ma ne è contentissimo. Proprio non ci pensa a rinnegare il pronto soccorso di ER - Medici in prima linea, anzi benedice ogni giorno da quel fortunato provino che gli ha fatto poi in seguito incrociare la strada di George Clooney e di molti altri brillanti professionisti. All’8° RomaFictionFest presenta in anteprima italiana il nuovo progetto, Extant, al debutto su Rai Tre in prima serata giovedì 18 settembre. Il telefilm lo vede sposato al personaggio interpretato da Halle Berry, un’astronauta di ritorno da una missione spaziale di 13 mesi con un segreto alquanto ingombrante: è incinta. Nel frattempo lui, un ingegnere robotico, si è preso cura del loro figlio Ethan, un bambino a dir poco speciale perché non umano. Si tratta infatti di un androide costruito proprio da suo padre per un progetto di intelligenza artificiale volta a dimostrare che i robot possono somigliare sempre di più agli esseri umani.
La serie, in 13 episodi, è prodotta da Steven Spielberg e creata da Mickey Fisher e apre scenari insospettabili in un mondo futuristico...

L'esperienza sul set e la stima per Spielberg

Qual è il punto di forza di Extant?
Trova un equilibrio tra una forma d’intrattenimento e una capacità educativa sull’uso della tecnologia. Di fatto esiste la possibilità di abusarne e anche se non sembra plausibile che tra vent’anni esistano robot come Ethan, a breve potremmo usare i congegni visti nella serie.

Cosa ti piace del progetto?
Per me è il lavoro perfetto: lavoro 5 mesi l’anno, nella mia città, dove posso passare molto tempo con la mia famiglia e per promuoverlo viaggio in luoghi meravigliosi come l’Italia, un Paese che amo e che conosco in lungo e in largo.

Hai imparato la lingua?
Conosco qualche parola ma soprattutto sono bravo a fingere di conoscerla. Se sono riuscita a passare per dottore per 8 anni posso fare questo e altro!

Cosa ne pensi di Steven Spielberg?
Lo considero un autentico genio, sempre bravissimo a immaginare quello che accadrà nel futuro, come ha fatto con A.I. - Intelligenza artificiale o E.T., pone questione esistenziali e familiari, proprio come succede in Extant. E per un attore è questo che conta, la sceneggiatura, ossia l’idea dietro un progetto, o almeno questo è il primo aspetto che considero quando seleziono un lavoro, non importa se cinematografico o televisivo.

I progetti per il grande schermo

Sarai nel sequel di Millennium - Uomini che odiano le donne?
Ho firmato per progetti futuri ma ancora non so nulla sulle tempistiche.

David Fincher è così esigente come si dice?
Non so perché abbia questa reputazione pessima, per me è fantastico e tornerei con lui sul set anche domani. La prima scena che ho girato con Daniel Craig l’abbiamo conclusa in tre ore e quindi mi ero rassicurato ma per quella successiva ne abbiamo impiegate 13 e mi sono allarmato. Gli ho chiesto se fosse colpa mia ma mi ha detto di no, che non sarebbe tornato a casa a dormire se non avesse ottenuto prima quello che voleva dalla giornata.

È vero che è andato vicino ad ottenere il ruolo di 007?
Non mi sembrerebbe professionale parlarne. So che spesso i miei colleghi raccontano storie di come siano andati vicini ad una parte e magari con loro c’erano altri 500 candidati alla selezione ma fare dei nomi non è nel mio stile. Io parlo solo dei progetti per cui sono stato selezionato.

Quali sono i tuoi film preferiti?
Nella mia top ten c’è sicuramente Il gladiatore di Ridley Scott, ma sono appassionato soprattutto di fantascienza e adoro film come 2001: Odissea nello spazio, il quinto elemento, Dune di David Lynch. Attualmente sto rileggendo la saga di Fondazione (Foundation) di Isaac Asimov.

Il 13 novembre arriva in Italia Il mio amico Nanuk: cosa ti ha colpito del film?
Accende i riflettori sulla situazione ambientalista e ci fa capire che i nostri destini sono incrociati e siamo interdipendenti.

E della pellicola Il giocatore?
Il produttore Bob Weinstein mi ha offerto questo ruolo, che con un solo giorno di riprese, mi avrebbe procurato il visto di lavoro per un anno più il biglietto andata e ritorno dalla ex Jugoslavia ed era un’occasione che non avrei potuto perdere. Poco importava se per la parte mi avessero proposto di interpretare un gangster russo.