Intervista RFF 2014 - Howard Gordon

Al Roma Fiction Fest 2014, Howard Gordon ha parlato dei suoi tanti progetti: Homeland, Tyrant e 24

Intervista RFF 2014 - Howard Gordon
Articolo a cura di

Festa grande, oggi, per Howard Gordon che ha appena ricevuto la notizia del rinnovo per la seconda stagione di Tyrant, l’ultimo progetto seriale presentato all’8° RomaFictionFest. Lo sceneggiatore e produttore (classe 61) ha scritto un pezzo della storia del piccolo schermo, da X-Files a 24, passando per il cult Homeland - Caccia alla spia, in partenza con la quarta stagione dal 17 ottobre su FOX. Considerando gli avvenimenti che hanno sconvolto le ultime puntate, l’incontro durante la kermesse capitolina potrebbe contenere alcuni spoiler e aiutare a guardare l’intera serie sotto una luce del tutto nuova.

Facciamo il punto della situazione, così come credevamo che fosse fino a questo momento (Attenzione, i prossimi paragrafi contengono spoiler!): Nicholas Brody (Damian Lewis di Life, che il 16 ottobre arriverà al cinema con Romeo & Juliet di Carlo Carlei), è un sergente dei marine torna negli USA dopo 8 anni di prigionia. La moglie Jessica (Morena Baccarin di V) si sta per rifare una vita con il suo migliore amico e collega Mike (Diego Klattenhoff di The Blacklist) ma non può. L’agente CIA Carrie Mathison (Claire Danes), bipolare e ribelle, indaga su di lui e ne sventa un attacco terroristico ai danni degli Stati Uniti. I due s’innamorano e si proteggono a vicenda fino a che, nella terza stagione, trascorrono molto tempo separati: lei in ospedale psichiatrico, lui dall’altra parte del mondo, fuggitivo per un attentato all’agenzia governativa.

La fine è vicina...

Nell’ultima puntata della terza stagione Brody muore. È una scelta inusuale e coraggiosa la vostra: come si fa ad uccidere il protagonista?
Dipende tutto dal punto di vista: di chi o di cosa parla questo telefilm? Di una spia bipolare? Del suo amore per un soldato? Quali sono le paure che ci affliggono? Per cosa siamo disposti a lottare?

Troppe domande, poche risposte...
Il mio ruolo non è quello di offrire il mio punto di vista, altrimenti farei propaganda. Io mi pongo dei quesiti, non devo offrire delle risposte.

Chi avrà più spazio nel telefilm, senza Brody?
Innanzitutto ci saranno delle new entry, come il protagonista del film Vita di Pi, Suraj Sharma, che qui interpreta un giovane e brillante pakistano, studente in medicina. Per quanto riguarda i personaggi storici, Carrie, Quinn e Saul avranno più spazio.

Cosa accadrà a Carrie?
Lei è davanti ad una grande crisi esistenziale, ha imparato da quello che ha perso, capisce di non essere più una ragazzina e deve comportarsi da adulta. Per lei resta difficile chiedersi come possa andare avanti, tirare le fila della sua vita come madre.

E arriva Tyrant

Il tema sembra lo stesso di Tyrant, ambientato nel Medio Oriente...
Sono consapevole che raccontando questi argomenti sarei incorso in accuse di islamofobia, ma ognuno ci vede quello che vuole, anche se io non ho alcuna intenzione di attaccare il mondo arabo.

Alcune situazioni di finzione si sono avverati nella realtà...
Questa materia è affascinante e offre spunti infiniti, non so se sono stato profetico ma di sicuro offro un modo per unire i puntini, per far aprire gli occhi al pubblico su quanto accade attorno a noi.

Com’è nata l’idea della serie?
Gideon Raff, co-creatore di Homeland, mi ha raccontato la storia di Tyrant che ruota attorno ad un pediatra californiana che vive con i figli adolescenti e la moglie, è molto americano se non fosse che il padre è un dittatore militare di un paese arabo imprecisato. Dopo 20 anni torna a casa ma non vuole far parte della famiglia e anche per noi sceneggiatori è difficile parlare di un personaggio che non vuole essere sotto i riflettori.

Cosa succederà invece in 24?
Jack Bauer mi manca e vorrei continuare a parlare delle sue avventure, spero tanto che ci siano altre stagioni, ma per farlo tornare occorre la storia giusta.