Recensione Arthur & George

La miniserie britannica in tre episodi, tratta dal romanzo di Julian Barnes e ispirata ad una storia vera, vede l'autore di Sherlock Holmes impegnato in prima persona per scagionare un giovane avvocato.

Recensione Arthur & George
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Tratta dal decimo romanzo dell'acclamato scrittore inglese Julian Barnes (a sua volta ispirato ad un caso giudiziario realmente accaduto), Arthur & George è una miniserie tv in tre episodi che riporta agli onori del piccolo schermo il carismatico personaggio di Sir Arthur Conan Doyle, lo storico autore della saga di Sherlock Holmes, qui impegnato in prima persona a indagare tra le negligenze e gli errori di un sistema di provincia corrotto  e fortemente pregno di pregiudizi razziali. Dirette da Stuart Orme (già dietro la macchina da presa per i tv-movie di Jack Taylor) le tre puntate (45 minuti di durata ciascuna) vedono nei panni dell'iconico romanziere lo stimato interprete londinese Martin Clunes (Shakespeare in love, Doc Martin), punta di diamante di un cast di caratteristi più o meno conosciuti come Arsher Ali (Four Lions), Charles Edwards (Batman Begins) e Hattie Morahan, attrice che per uno strano caso del destino compare anche nel recente film Mr. Holmes con protagonista Ian McKellen.

Elementare, Wood

Il prologo, ambientato nel 1888, ci mostra in breve il processo e le accuse di cui è vittima il giovane avvocato di origini meticce (madre inglese, il padre un vicario indiano) George Edalji, che viene condannato a tre anni di prigione per le sospette mutilazioni di alcuni capi di bestiame. Tre anni dopo, quando il condannato ha finito di scontare la sua pena, il caso arriva all'attenzione del celebre scrittore Arthur Conan Doyle, rimasto vedovo da poco e desideroso di trovare un motivo di distrazione. Il romanziere sceglie così di indagare per conto proprio sulle negligenze e inesattezze giuridiche, riaprendo di fatto la ricerca del vero colpevole. Nonostante l'osteggiamento da parte delle forze di polizia, Doyle (accompagnato dal fido assistente Alfred Wood) scopre un considerevole numero di prove e indizi che potrebbero scagionare e risarcire moralmente il suo assistito.

Soffice come una piuma

Diverte con gusto e scorre con una certa, a tratti eccessiva, leggerezza, oscillando nelle due ore e spicchi di visione tra atmosfere poliziesche e mystery, sempre venate da un umorismo tipicamente british ad alleggerire anche i passaggi più cupi; Arthur & George promette ciò che mantiene, trasformando per paradosso le figure di Doyle e del suo collaboratore Wood in una sorta di versione in carne e ossa di Holmes & Watson. E poco importa chee la trama segua un percorso francamente prevedibile, con una gestione dei colpi di scena priva di qualsiasi istinto empatico, e una rivelazione finale che non colpisce più di tanto anche per via del numero ristretto di personaggi in gioco. Seguendo a grandi linee la narrazione del romanzo, i tre episodi risentono infatti di un'eccessiva brevità che, tolta la figura del protagonista, impedisce di caratterizzare con la giusta profondità la manciata di personaggi secondari che rimangono costantemente sul fondo come semplici pedine di una scacchiera. Lo stesso George di Arsher Ali, pur comparendo nel titolo, appare come sacrificato dall'esiguo minutaggio e si rivela, pur nella sua reale esistenza storica, più semplicemente quale mezzo per scardinare i pregiudizi razziali ancor oggi esistenti e render quindi la storia più contemporanea. Registicamente Stuart Orme si limita al minimo sindacale, evitando guizzi stilistici e lasciando libero spazio agli attori che, a conti fatti, rimangono forse il motivo maggiore per consigliare la visione.

Arthur & George Se avete due ore libere e siete appassionati dell'autore di Sherlock Holmes, Arthur & George potrebbe essere la visione che fa al caso vostro. Calando l'iconico romanziere in una sorta di versione realistica del suo detective, il regista Stuart Orme adatta senza colpo ferire il romanzo di partenza, realizzando tre episodi che divertono grazie ad un humour tipicamente inglese che smorza le indagini, con annessi nuovi omicidi, del protagonista. A tratti frivoli e penalizzati dall'esigua durata, i tre episodi della miniserie si fanno catalogare come un piacevole passatempo ma nulla più.