Recensione Downton Abbey - Stagione 5 Christmas Special

Natale a Downton, tra nuovi arrivi e conferme che tutti aspettavamo, si conferma pieno di calore ed un appuntamento immancabile.

Recensione Downton Abbey - Stagione 5 Christmas Special
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È ormai entrato nelle tradizioni non solo degli inglesi, ma di tutti gli appassionati: il Christmas at Downton ci accompagna assieme al panettone e allo spumante da ormai cinque anni, e anche quest’anno non si è fatto attendere attivando nelle televisioni proprio la sera di Natale portando il giusto finale alla quinta stagione. Quasi novanta minuti per mettere il punto ed andare a capo, chiudendo faccende irrisolte per aprire una piccola finestra sul nuovo mondo che ci attenderà il prossimo autunno, con quel piccolo tocco di romanticismo ed amore natalizio che, in fondo, è tutto ciò che ci aspettavamo... Downton Abbey, come sempre, non sembra proprio intenzionato a deludere le aspettative. Ci accompagnano quindi in questo episodio speciale sia le vecchie conoscenze che le nuove già largamente anticipate (uno su tutti Matthew Goode, che ci regala un piccolo breve antipasto del suo Henry Talbot) in un finale parzialmente dolceamaro fatto di addii, conferme e anche una piccola immancabile sorpresa che scalderà il cuore ai veri appassionati, dato che in molti la aspettavano.

Piccole sorprese e molte conferme

La chiusura della storia di Isobel Crawley e di Violet, la contessa madre di Grantham avviene senza particolari scossoni ed esattamente come ci si aspettava: il Christmas special porta via con sé entrambi i pretendenti con un punto fermo, concludendo finalmente quella che in tutta la quinta stagione era sembrata la storyline più debole all’interno dell’intero svolgimento. Perfino l’ego di Mary viene in qualche modo messo a tacere dalla scrittura della puntata speciale, grazie anche all’assenza del duo di corteggiatori che sembrano aver definitivamente concluso una fastidiosa altalena portata avanti per ben due stagioni. A nostro favore entra invece in gioco l’affascinante già citato Matthew Goode, che non solo non fa rimpiangere né Anthony FoyleCharles Blake, ma anzi in questo piccolo cameo fa sperare in una maggior presenza all’interno degli episodi a venire. Rimane tuttavia il mondo "Downstairs" a riservare non solo le maggiori sorprese ma anche un maggior divenire rispetto alla classe dirigente, molto più ancorata all’interno dei castelli (che siano Downton o Brancaster Castle) ed occupata a sparare alla cacciagione; il mondo dei servitori appare al contrario più in movimento non solo grazie alla vicenda di Anna Bates - che continuerà il suo svolgimento come previsto - ma anche grazie alla vera sorpresa di natale che Julian Fellowes ha riservato ai suoi spettatori.

Un natale pieno di calore

Nonostante una prima parte certamente più debole all’interno di Brancaster Castle, che tuttavia porta avanti la tradizione di un episodio incentrato sull’esterno più che all’interno della tenuta di Downton, è proprio con il ritorno a casa dei protagonisti che lo spettatore inizia finalmente a mettersi a proprio agio, come se le mura domestiche dei protagonisti fossero diventate un po’ anche la nostra casa. Lo sa bene persino la regia, che indugia sui preparativi dell’albero di Natale e sui piccoli gesti quotidiani della famiglia, come l’appendere le calze ai lettini dei più piccoli - testimoni di un momento di ricordo molto toccante. La festa finale rimane quindi il momento più alto dell’intero episodio, densa dei veri momenti più importanti, per tutti i protagonisti, che sembrano concentrarsi tutti negli ultimi venti minuti ma che, nonostante tutto, valgono bene l’attesa.

Downton Abbey - Stagione 5 Nonostante un inizio eccessivamente rallentato dalla tradizionale uscita in esterna natalizia del cast, all’interno delle mura domestiche il Christmas Special non delude le aspettative e, come al solito, si riserva i momenti più intensi e romantici della serie assieme a quelli più amari. Indubbiamente uno degli speciali meno densi di avvenimenti - soprattutto se paragonato ai precedenti - ma in generale fa ciò che deve fare, proprio come questo periodo dell’anno: somma gli eventi accaduti e se ne getta alle spalle alcuni portando un vento di novità decisamente apprezzabile che fa ben sperare nel futuro del prossimo anno.