Recensione Hannibal (Serie TV) - Stagione 2

I punti di forza e i difetti della serie con protagonista Hannibal Lecter al termine della seconda stagione

Recensione Hannibal (Serie TV) - Stagione 2
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Il personaggio immaginario del dottor Hannibal Lecter, nato dai romanzi di Thomas Harris, da sempre ha suscitato un grande fascino tra il pubblico. La prima apparizione di Lecter sul grande schermo è avvenuta nel film Il silenzio degli innocenti che, grazie all'indimenticabile interpretazione di Anthony Hopkins, si è guadagnato un posto nell'olimpo dei personaggi più memorabili della storia del cinema.Da una parte il pubblico lo teme per l'efferatezza dei suoi crimini cannibali e le sue capacità manipolatorie, dall'altra ne rimane affascinato per la sua profonda cultura, lo charme ed il suo genio sempre capace di stare un passo avanti alle forze dell'ordine che gli danno la caccia.
Ed è proprio attorno all'idea di questo personaggio così negativo ed al tempo stesso carismatico che il network americano NBC ha deciso di dedicargli un'intera serie televisa . Adattata appositamente per il piccolo schermo dal noto sceneggiatore Bryan Fuller (Star Trek: Deep Space Nine & Voyager, Heroes) la degustazione culinaria televisiva del dottor Lecter ci ha accompagnato per due intere stagioni e una terza è attualmente in cantiere.

Lo spunto narrativo alla base della serie

La sceneggiatura di Hannibal non ruota tutta attorno al dr. Lecter come si potrebbe pensare dal titolo bensì al profiler dell' FBI Will Graham (Hugh Dancy), un personaggio ben noto a chi ha letto i romanzi di Davis. Will soffre di particolari disturbi psichiatrici che gli consentono di immedesimarsi nell'assassino osservando semplicemente la scena del crimine. Grazie a queste formidabili capacità il dr. Graham è stato accolto sotto l'ala dell'agente speciale Jack Crawford (Laurence Fishbourne) in una task speciale del Federal Bureau of Invenstigation dedicata ai crimini più efferati che spesso coinvolgono omicidi seriali e psicopatici. Per evitare che Will cada preda della sua malattia, che è tanto utile nel suo lavoro ma allo stesso tempo pericolosa per la propria e altrui incolumità, è stato affidato alle cure del noto psichiatra Hannibal Lecter (Mads Mikkelsen). Naturalmente sin da la prima puntata della serie lo spettatore viene a sapere che anche Lecter in realtà è un assassino seriale, solito a mangiare parti delle sue vittime proprio sotto il naso dell' FBI.

NON DIRE AL CONTADINO QUANTO SONO BUONE LE PERSONE CON LE PERE

La struttura del serial è molto semplice: ogni episodio presenta un sottotrama, spesso riguarda un crimine da risolvere, che si concluderà nell'arco dei 40 minuti della puntata. Nel frattempo vengono introdotti elementi che nell'arco della stagione vanno a costituire la trama principale. Il risultato non sempre funziona in quanto spesso sembra di assistere ad un qualsiasi spin off di C.S.I. con un occhio di riguardo verso l'introspezione psicologica piuttosto che alle prove scientifiche.
La sceneggiatura fa leva sul senso del macabro che avvolge la serie per tutte e due le stagioni trasmesse. Tutto questo alone di morte punterà a far emergere anche il lato oscuro di alcuni protagonisti controllati e manipolati dall'insospettabile ed affamato Hannibal. Tuttavia, la serie è costellata con così tanti omicidi e psicopatici da scadere quasi nel surreale per la quantità industriale di scene del crimine che Will Graham deve visitare per risolvere man mano i vari casi. Questo anche perché persino lo spettatore più ingenuo sa che prima o poi Hannibal Lecter dovrà gettare la maschera e darsi alla macchia. Una cosa che avviene dopo ben due lunghe stagioni, il che fa ben sperare al repentino cambio di rotta dello show verso nuove location ed una nuova forma di narrazione per la terza stagione. Peccato solo che ci sia voluto tutto questo tempo per giungere al tanto atteso cambiamento.
Naturalmente non tutto è da buttare, anzi alcuni episodi sono girati magistralmente ed emergono anche fatti interessanti come la nascita di alcuni personaggi visti nei film o nei romanzi di Harris. Purtroppo molti altri danno come un senso di interruzione dalla storia principale allontanandosi dalle follie ed i vizi del dottor Lecter per concentrarsi su qualche altro pazzo omicida di cui non ne sente davvero il bisogno.
Ciò in cui veramente eccelle Hannibal è la fotografia che rende il mondo che circonda i personaggi della serie distorto e mortuario. Le immagini presentate allo spettatore hanno una cromatografia molto fredda e oscura riuscendo sorprendentemente a far emergere il pathos della serie. Persino le "leccornie" cucinate dal dr. Lecter a base di carne umana hanno un loro fascino tutto spettrale con ricette talmente particolari che darebbero la polvere persino ai concorrenti di Master Chef. Non a caso è stato ingaggiato il famoso chef spagnolo Josè Andre come consulente per far emergere le abilità culinarie del nostro caro dottore ghiotto di carne sapiens-sapiens. Hannibal è una delle poche serie nella storia della tv dove le inquadrature e la fotografia a volte superano la sceneggiatura avvolgendo lo spettatore in un vortice malato e torbido che lo porterà a provare una certa empatia per lo psicopatico psichiatra (scusate il gioco di parole).

Un cast tutto da "mangiare"

Inutile dire che non si può fare una serie attorno ad un serial killer se non viene in supporto ad essa una magistrale interpretazione da parte degli attori. In primis Mads Mikkelsen già noto al pubblico nel ruolo del villain Le Chiffre in 007 Casinò Royale. La sua aria fredda e distaccata ed i suoi modi eleganti l'hanno reso la scelta perfetta per interpretare lo "chef" al centro della serie. Mikkelsen è un Lecter diverso da quello che ci ha fatto conoscere Hopkins nel noto film Il silenzio degli innocenti. Non da a vedere il suo lato predatorio, ma al contrario è metodico, paziente e spietato come un ragno che tesse la sua tela aspettando che qualche mosca ci finisca dentro. Tuttavia, proprio quando lo spettatore pensa di aver inquadrato il personaggio di Hannibal Lecter ecco che Mikkelsen riesce di nuovo a sorprendere sfoggiando una ferocia inaudita nella seconda stagione.
Anche Hugh Dancy riesce in maniera convincente a dare i natali ad un personaggio distorto e confuso come Will Graham costretto perennemente a percorrere quella sottile linea che divide la sanità mentale dalla pazzia. In tutto questo l'interpretazione di Dancy riesce a rendere in maniera convincente lo stretto rapporto che andrà a crearsi tra Graham e Lecter; prima da medico e paziente, poi come profonda amicizia ed infine come preda e predatore.
Ma tra le facce del cast sicuramente la più memorabile è quella di Laurence "Morpheus" Fishbourne che probabilmente interpreta il personaggio più sano di mente in tutto il cast di Hannibal. La faccia seria di Fishbourne è sicuramente servita per rendere credibile il personaggio di Jack Crawford, il classico duro dell'FBI che non si fa spaventare facilmente da un pò di sangue che gocciola dal soffitto. Tuttavia durante queste due stagioni lo spettatore viene anche a conoscere la travagliata vita familiare di Crawford, condannata da un uomo che ha fatto della sua esistenza una crociata contro i crimini più efferati. Fishbourne riesce nell'impresa e da una parte rappresenta un pò l'unica ancora di salvezza per il personaggio di Will Graham, dall'altra la sua vita privata è un tallone d'Achille troppo esposto per non cadere anche lui preda delle spietate trame del dottore.

Hannibal (Serie TV) - Stagione 2 Hannibal è una serie tv che fa dei suoi punti di forza una fotografia ed un interpretazione magistrale da parte del cast. Tra questi sicuramente eccelle il lavoro di Mads Mikkelsen dando nuovo lustro al discusso personaggio di Hannibal Lecter e trascinando lo spettatore all'interno della sua mente distorta e malata, ma allo stesso tempo geniale nel suo modo di essere. Purtroppo dove pecca la serie in queste due stagioni è proprio nella sceneggiatura. Dove se da una parte riesce a portare avanti con convinzione la trama principale, dall'altra il suo insistere nel voler risolvere un crimine ad ogni puntata, per sconvolgere lo spettatore con macabri particolari, porta la serie al limite del surreale per la quantità di omicidi e serial killer in circolazione nel mondo di Hannibal. Tuttavia il cambio di rotta alla fine della seconda stagione fan ben sperare per quella ventata di freschezza di cui la serie ha un disperato bisogno nella terza.