Recensione Jericho - Stagione 1

Un'esplosione nucleare scovolge la vita di una tranquilla cittadina del Kansas

Recensione Jericho - Stagione 1
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Un'esplosione all'orizzonte

Diciamoci la verità: l'idea di una nazione alle prese con esplosioni atomiche e conseguenti radiazioni non è esattamente da premiare con l'Oscar per l'originalità. Sin dagli anni '70 la potenza degli ordigni nucleari ha scatenato la fantasia di autori e registi creando una discreta sequenza di film post-apocalittici e di creature mutanti. Tuttavia Jericho riesce a ritagliarsi uno spazio proprio all'interno di questa moltitudine di lavori, creandosi un'identità diversa, più “realistica” ed attuale.
L'inizio della serie non lascia molto spazio ai dubbi su come si svilupperà la trama: pochi minuti ed un grosso fungo atomico illuminerà i cieli della cittadina di Jericho, attirando l'attenzione, fra gli altri, di Jack Green, interpretato da un mono-espressivo Skeet Ulrich, vero protagonista della serie, che è tornato nella città natale dopo cinque anni di lontananza, lo stesso giorno della catastrofe.

Quel senso di déjà vu

Che l'attentato dell'undici settembre abbia scosso gli animi americani - e non solo - è cosa risaputa, ma è evidente che l'idea di essere vulnerabili, di essere un possibile obiettivo, ha spalancato il vaso di Pandora degli incubi di oltre oceano. E così sin dalle prime puntate si capisce che Jericho non è l'unica città a trovarsi coinvolta nelle esplosione di un ordigno, ma che tutti gli Stati Uniti sono attaccati da quello che appare come un vero e proprio attentato terroristico.
Gli amanti dei serial di azione dovranno però raffreddare gli umori perché Jericho ha in sé tutte le caratteristiche principali dei telefilm moderni: storie che si intrecciano, amori che sbocciano, liti per il controllo politico, segreti di una piccola cittadina che vengono pian piano svelati. Non manca proprio nulla. Possiamo anche trovare un presunto agente della CIA infiltrato nel nucleo terroristico autore dell'attacco, ed il crudele capo di una banda che è pronto a rinsavire per amore della figlia con cui non ha più rapporti da anni. Insomma per buona parte della prima stagione, l'esplosione atomica farà quasi da sfondo alle vicende personali degli abitanti della città. È così che più che alle radiazioni o agli immancabili teppisti, Jack dovrà stare attento alle gelosie della sua ex fidanzata, la bella Emily (Ashley Scott) e della sua nuova spasimante, Heather (Sprague Grayden), o ai rapporti tesi con il padre ed il fratello (un bravo e convincente Kenneth Mitchell).
Quello che manca alla serie sono le sfumature caratteriali dei diversi personaggi. Per quanto ci si sia sforzati di rendere alcuni di loro pieni di chiaro-scuri lo spettatore avrà sempre la netta sensazione di sapere quali saranno le loro prossime mosse e raramente si sbaglierà. È vero, molti dei protagonisti vengono presentati come personaggi con un passato scomodo e violento (lo stesso Jack è fuggito dalla cittadina dopo essere stato coinvolto in un omicidio) ma è difficile aspettarsi un'azione errata da un ragazzo che, già nella prima puntata, ferito e sconvolto dalla visione del fungo atomico, riuscirà comunque a salvare uno scuola-bus pieno di bambini in pericolo.

Realizzazione

La serie galleggia così in una perenne attesa di quel “click” in più che la farebbe decollare e che arriverà, con sconveniente ritardo, solo sul finale della prima stagione quando, tralasciati le storie marginali, la trama si concentrerà maggiormente sulla rivalità fra Jericho e la città vicina, sino a culminare con una vera e propria guerra. Da questo momento il ritmo della serie si farà più serrato e si abbandoneranno i classici primi piani di espressione che ne avevano caratterizzato la prima parte, rendendo lo scorrere degli avvenimenti decisamente più coinvolgente anche se non più a 360 gradi; le vicende personali dei vari Jack, Gail, Stanley ed Emily, nella seconda ed ultima stagione, composta da soli sette episodi, lasceranno il passo ai problemi politici di un post-attacco nucleare che sfoceranno in quella che sarà la Seconda Guerra Civile Americana.

Jericho - Stagione 1 Lo abbiamo già detto e lo dobbiamo ripetere: non era facile ottenere un prodotto originale partendo da basi ampiamente sfruttate. Jericho ci prova. Paradossalmente mettendo da parte le esplosioni nucleari, ma ci prova. I segreti della cittadina ed i numerosi cliffhanger finiscono così per coinvolgere lo spettatore che, probabilmente, storcerà il naso solo davanti ad alcuni cliché e ad uno spirito patriottico talvolta stucchevole ed eccessivamente accentuato; ma si lascerà trasportare dalla bella scenografia e dall'ottima colonna sonora (fra gli altri brani, spiccano alcuni dei Bon Jovi, dei Goo Goo Dolls, dei Killers e di Paolo Nutini) alla scoperta di un'America attaccata dall'esterno e dilaniata da conflitti interni che la renderanno più fragile di quanto ci si possa aspettare.

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