Recensione Penny Dreadful - Stagione 1

Buona la prima stagione di Penny Dreadful grazie all'ottima qualità del cast tecnico e artistico

Recensione Penny Dreadful - Stagione 1
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Penny Dreadful si è rivelata una piacevole sorpresa. Il Pilot ci aveva entusiasmato e aveva posto delle ottime basi sulle quali lavorare. E, di fatto, non siamo rimasti delusi.
La serie horror di Showtime ha potuto vantare uno sceneggiatore del calibro di John Logan (The Aviator) e di un produttore come Sam Mendes (American Beauty). Senza contare poi lo straordinario cast per il quale è stato riesumato Timothy "007" Dalton, lo scomparso Josh Hartnett e una meravigliosa e quanto mai gotica Eva Green, decisamente diamante e ciliegina di questa prima stagione.
Intelligente la scelta di concentrarsi su soli otto episodi. Perché, di fatto, uno dei punti deboli - e, forse, si potrebbe azzardare anche “l’unico” - è rappresentato dalla storyline orizzontale: una linea narrativa con un appeal decisamente irrisorio rispetto al fascino derivato dall’ambientazione ma soprattutto da ogni singolo personaggio.

Aggiungi un Freak in più

La storia che si concentra su Mina, inoltre, viene riassunta e risolta rapidissimamente quasi a voler confermare allo spettatore che, in realtà, si trattava di un semplice pretesto per parlar d’altro. E’ chiaro che la storia principale è dedicata a Dracula<, ma è difficile riuscire a intravedere in quella creatura dagli occhi rossi il Conte di Valacchia. Stesso discorso vale per i personaggi collegati a questo antagonista, quali Van Helsing e Mina - quest’ultima, in certi casi, vien ridotta a mero spirito di coscienza per Vanessa Ives.
Ma la tragedia di Mina, per l’appunto, è semplice pretesto per parlar d’altro. In questo universo gotico e vittoriano son stati messi in gioco altri personaggi, vere e proprie icone della letteratura e non solo: Frankenstein, Dorian Gray, vampiri e anche licantropi riacquistano vita e nuova linfa in Penny Dreadful.

Eva Green regala una performance indimenticabile

Tutti personaggi che, in qualche modo, sono rappresentazioni di caratteristiche eccezionali e che, proprio per questo, son costretti ad essere condannati ad essere dei “diversi”, dei disadattati, ai margini della società. La diversità, il genio, la possessione demoniaca, l’immortalità son tutte doti eccentriche che conducono ogni singolo personaggio non solo alla straordinarietà e all’ambiguità ma anche verso l’inevitabile solitudine.
Nessuna delle storyline ha una risoluzione definita; per questo dovremo aspettare la seconda stagione. Ma possiamo dire con certezza che il punto di forza di Penny Dreadful sono state le puntate - o parti all’interno delle stesse - in cui ci si soffermava sulla storia dei personaggi. Per non parlare di alcune meravigliose interpretazioni.. Eva Green su tutte: ammaliante, inquietante, sensuale e spaventosa. Dovrebbero piovere premi su di lei.

Penny Dreadful - Stagione 1 La suspense e la tensione che avevano caratterizzato in particolare i primi episodi hanno lasciato il posto all’introspezione dei personaggi ma, soprattutto, a momenti di lirismo puro in cui se ne studiava a fondo il background. Sicuramente, il personaggio più sfruttato in questo senso e che ben si prestava ad un lavoro di questo tipo è quello di Vanessa, sostenuto indubbiamente dalla presenza artistica ed estetica di una Eva Green in assoluto stato di grazia. Buona la prima, senz’altro. Si spera che l’ottima riuscita non dia alla testa e che la seconda stagione, oltre a svelarci ulteriori misteri (come, ad esempio, mostrarci il famoso Ritratto di Dorian Gray) non si accasci su se stessa.