Recensione Shameless - Stagione 1

Se pensate che la vostra famiglia abbia qualche rotella fuori posto, è ora di prendere ripetizioni dai Gallagher

Recensione Shameless - Stagione 1
Articolo a cura di

Stagione Record

Con oltre un milione e mezzo di telespettatori per il finale di stagione, la Showtime non poteva far altro che bissare. Shameless, la serie rivelazione per la cable-tv americana, tornerà nel 2012 con altri 12 episodi. Registrando un debutto record, paragonabile solo a quello di Dexter, questo remake made in USa ha surclassato l’originale inglese uscito nel lontano 2004 ed ormai alla sua settima stagione. Queste le parole di John Wells (sceneggiatore di ER) - "Siamo lieti che i nostri meravigliosi soci della Showtime ci stiano dando la possibilità di ulteriori episodi. Ci stiamo incredibilmente divertendo a fare lo show e ci auguriamo di portare più di umorismo, pathos, e la sessualità selvaggia della disfunzionale famiglia Gallagher allo scioccato pubblico americano". Nient’altro da aggiungere.

Se fosse un concerto...

Se la famiglia Gallagher fosse un concerto sarebbe Woodstock. Si perché se solitamente si parla di “nucleo familiare”, quello di Shameless è decisamente esploso. Padre alcolizzato, 6 figli ed una coppia di vicini sadomaso rendono lo scenario: reso l’idea? Eppure la trama non è come ve l’aspettate. Qui non troverete il solito padre ubriacone che picchia i figli, né il figlio deluso che si lascia andare con la droga. Qui è tutto al contrario, come nel più svergognato dei paesi delle meraviglie. Volgarità, vizi, sodomia, imbrogli: è questo il pane quotidiano nella tavola dei Gallagher e sorprendentemente ciò che li tiene uniti. A capirlo c’è Steve, che fin dal primo episodio ingaggia una travagliata relazione con Fiona, la maggiore, e sarà il filo rosso dell’intera serie. Con lui, l’altro personaggio “esterno”, Sheila, casalinga affetta da agorafobia che sarà determinante per la storia (e per il lato humor).

Se fosse un orologio...

Se Shameless fosse un orologio sarebbe svizzero. Dopo le cartucce calibro 90 dei primi episodi, la serie continua a volare alto, approfondendo quei personaggi che per esigenze di screenplay erano rimasti un po’ in ombra. Le storie si fanno più profonde anche se il matador della scena rimane lo svergognato Frank che ci offre esilaranti risvegli degni di Paura e Delirio a Las Vegas. La paternità e la responsabilità familiare saranno i temi clou della stagione ed offriranno originali ramificazioni. Molti personaggi getteranno la maschera, altri ritorneranno sui propri passi, mentre certe cose, semplicemente, non cambieranno. Verso il finale le cose ovviamente si complicheranno e l’ideatore Paul Abbott ci regalerà degli episodi veramente mozzafiato, con l’intero cast in campo.

Se fosse un filosofo...

Se fossero una corrente filosofica, sarebbero lo Stoicismo. William H. Macy (Frank) e Joan Cusak (Sheila) ci regalano un’interpretazione da cinema. I loro personaggi schizofrenici, uniti ai volti stagionati, danno tridimensionalità ad un cast altrimenti giovanissimo ed un po’ troppo “chiccoso” per il tono della serie. “Eppur si muove” - direbbe il saggio. L’asso nella manica di Shameless sta nell’aver attinto a una sceneggiatura ben oliata (che ricalca quasi fedelmente l’originale inglese) ed averla farcita di contro-cultura americana. Alla berlina i principi cardine della società Wasp: il moralismo protestante, il liberismo economico, le istituzioni, la tolleranza e, ovviamente, la famiglia. Con Shameless si mostra il “lato oscuro” di queste cose, ricorrendo al grottesco, all’iperbolico, al surreale. Frank è capace di saltare da un mondo all’altro, il suo è un “alcolismo intellettuale” e, come il cinico Diogene, ha deciso di vivere in una botte e bypassare le regole del buon costume. Solo grazie al suo sguardo possiamo capire l’insensatezza e l’inadeguatezza del sistema che ci gira intorno, ammettendo, senza vergogna, che alla fine siamo fatti tutti della stessa pasta.

Shameless - Stagione 1 Anarchico e cinico, Shameless scombussolerà le vostre coordinate come un viaggio in lavatrice. Ormai una delle punte di diamante della Showtime, questa prima stagione rimarrà nella storia per stile, pathos e humor. Se pensate che la vostra famiglia abbia qualche rotella fuori posto, è ora di prendere ripetizioni dai Gallagher, veri maestri di stoicismo metropolitano.