Recensione The Casual Vacancy - Stagione 1

Le aspettative erano molto alte per la miniserie tv in tre episodi tratta dal romanzo di J. K. Rowling

Recensione The Casual Vacancy - Stagione 1
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Con una produzione messa in cantiere quasi in contemporanea all'uscita del romanzo, ci si aspettavano grandi cose dalla miniserie in tre puntate ispirata al primo libro scritto da J. K. Rowling dopo la conclusione della storica saga di Harry Potter.
The Casual Vacancy, co-produzione tra BBC e HBO, è andata in onda dal 15 febbraio al primo marzo, in prima assoluta su BBC ONE, e ha registrato però un netto e progressivo calo di ascolti, passando dall'exploit del primo episodio (oltre 8 milioni di spettatori) ai "soli" quattro milioni e mezzo di quello conclusivo. Probabilmente in molti, spinti dalla curiosità e dalla speranza (ignorando l'opera di partenza dallla quale è tratta) di trovarsi di fronte ad atmosfere familiari e/o fantasy come nelle avventure del maghetto di Hogwarts, sono rimasti spiazzati da un racconto crudelmente reale che affronta le piaghe della società contemporanea in un microcosmo di un piccolo paesino di provincia, senza sconti e privo di personaggi idealisti ed eroici.

Segreti e bugie

La piccola cittadina di Pagford rimane sconvolta alla morte di Barry Fairbrother, un rispettabile membro della comunità. La quiete della località però viene scossa maggiormente dalla scelta per la successione del deceduto al consiglio comunale, di cui questi faceva parte. Due candidati verranno infatti "lanciati a forza" nella competizione da amici e parenti, mentre intanto emergono segreti e scheletri nell'armadio che rischiano di destabilizzare ulteriormente la tranquillità del luogo. E ad aggiungere altra carne sul fuoco, in un blog online qualcuno che si spaccia per il fantasma di Fairbrother mette a nudo tutti i difetti e le bugie dei due candidati...

Operazione riuscita

Se già il romanzo metteva in luce una vena drammatica non così prevedibile dell'autrice di Harry Potter, questa trasposizione televisiva riesce nell'impresa di rendere affascinante una vicenda apparentemente statica grazie a una regia attenta e a una sceneggiatura che, pur correndo un po' troppo in alcuni passaggi, riesce a catturare più che discretamente l'essenza dei numerosi personaggi. Le tre ore di The Casual Vacancy riescono a regalare, dopo una puntata prettamente introduttiva, un buon numero di colpi di scena fino a conflagrare in un finale dolce-amaro dal buon impatto emotivo; un merito ancor maggiore se si considera la caratterizzazione respingente di quasi tutte le figure principali, ree di cattiverie assortite in serie. Se, pur addolciti e senza omicidio, pervengono alcuni vaghissimi echi di Twin Peaks e rimandi a serie più recenti e commerciali come Gossip Girl fanno capolino, va dato atto al regista Jonny Campbell di aver saputo sfruttare con dovizia il materiale a disposizione, non eccedendo in virtuosismi e toccando in pieno il crudo impatto delle svariate sottotrame. Il cast, composto perlopiù da buoni mestieranti e giovani promesse, svolge il proprio compito senza infamia e senza lode, con l'eccezione in positivo del grande attore teatrale Michael Gambon (già Albus Silente nei film del maghetto) e dell'esordiente Abigail Lawrie, volto nuovo di cui sentiremo sicuramente ancora parlare.

The Casual Vacancy - Stagione 1 Con l'unico difetto di una riduzione limitante in soli tre episodi, il romanzo di J. K. Rowling arriva sul piccolo schermo con una trasposizione curata e non priva di fascino. Un racconto che vive di sottotrame nelle quali l'inganno e il dolore restano i temi portanti, con un discreto numero di colpi di scena che, giocando tra il dramma e una macabra ironia, mantengono alta l'attenzione fino all'episodio conclusivo.