Recensione The Fades - Stagione 1

Si conclude la prima stagione della serie horror della BBC3, auspicabile una conferma

Recensione The Fades - Stagione 1
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Jack Thorne non ha risparmiato nulla agli spettatori di The Fades, il serial da lui creato per la BBC3: anime perdute, zombie, morti a sorpresa, adolescenti dotati di superpoteri, storie d'amore, dilemmi morali...Poteva diventare un fiasco clamoroso per eccesso di idee ed invece nel corso delle sei puntate di cui è composta la prima stagione (in attesa della probabile conferma di un nuovo ciclo di episodi) lo spettatore viene guidato con successo all'interno dell'intricata trama e ne viene catturato ed affascinato fino alla conclusione che lascia la voglia di vedere nuovi episodi.

Una trama ricca di eventi

Scrivere in modo chiaro ed esaustivo tutto ciò che accade in questa prima stagione è un compito abbastanza complicato a causa delle continue sorprese e colpi di scena presenti in ogni episodio. The Fades inizia con la scoperta di Paul (Iain De Caestecker), un normale adolescente britannico, della sua natura di Angelic: nome dato alle persone dotate di poteri sovrannaturali e in grado di vedere le anime dei defunti che sono rimaste intrappolate sulla Terra senza un motivo apparente, per puro caso insomma. Questo è uno dei primi punti a favore della sceneggiatura creata da Thorne: non esiste una vera distinzione tra buoni e cattivi. Chi è rimasto intrappolato nella nostra dimensione non sta per forza espiando gli errori commessi in vita e chiunque, anche i vivi, sono potenzialmente attratti verso il male.
Le anime che non hanno avuto la fortuna di "passare oltre" sono chiamate appunto Fades ed alcune di loro, dopo anni di sofferenza dovute all'essere testimoni passivi di tutto ciò che accade intorno a loro, hanno scoperto che esiste un modo per riavere un corpo: bere sangue e nutrirsi di carne umana. A contrastare questo loro violento ritorno ci sono gli angelics, ma anche tra i membri del loro gruppo ci sono diversi dissapori sul modo di sconfiggere la minaccia incombente. All'interno di questo quadro dalle atmosfere apocalittiche si inserisce il protagonista Paul, con tutte le insicurezze ed i conflitti interiori tipici dell'adolescenza. Già altre serie televisive, come ad esempio Buffy o Smallville, hanno spiegato in diverso modo che non è per nulla facile dover salvare il mondo e combattere il naturale desiderio di avere una vita normale. Paul deve quindi fare i conti con il primo grande amore, i problemi in famiglia e intanto non dimenticare o sottovalutare la grande amicizia che lo lega al suo compagno di avventure Mac.
Il personaggio di Mac è il secondo pilastro su cui si basa il successo di The Fades: Daniel Kaluuya interpreta con ironia e leggerezza il ragazzo che diventa essenziale non solo per Paul che in lui trova conforto, sostegno e il giusto equilibrio tra dramma e commedia, ma anche, e sopratutto, per lo stesso spettatore. E' infatti Mac, puntata dopo puntata, a riassumere i complicati eventi avvenuti precedentemente in The Fades; non la consueta semplice voce fuori campo che racconta il "previously on" ma un vero e proprio racconto settimanale in grado di rendere chiaro e semplice ogni intreccio in poco più di un minuto terminandolo con un divertente riferimento televisivo al cult Mork & Mindy.

Il momento chiave

Ogni episodio di The Fades introduce nuovi elementi narrativi ma la vera svolta avviene quando Paul ha un tragico incidente e nelle stesse ore torna in vita John, l'anima violenta che sta progettando il ritorno collettivo sulla Terra degli spiriti-zombie interpretata da uno straordinario Joe Dempsie, un attore che dimostra grandi potenzialità drammatiche e talento.
John è un personaggio interessante, ricco di sfumature e quasi più umano di altri protagonisti. La sua tragica storia non lascia indifferenti e il suo comportamento, uccisione di esseri viventi esclusa, sembra giustificato da sentimenti di affetto e persino amore. Dal suo arrivo in poi diventa evidente il talento del creatore Jack Thorne nel creare dei personaggi credibili pur appartenendo alla dimensione sovrannaturale. Diventa semplice anche immedesimarsi in Paul e nel suo dramma morale che lo spinge a trovare una soluzione eticamente giusta, essendo l'unico in grado di poter risolvere la situazione, senza rischiare di rinunciare alla propria umanità uccidendo degli innocenti.

Pregi e difetti

La qualità dei dialoghi, i riferimenti agli anni ottanta, ai film culto, l'autoironia, alcuni momenti surreali (lo spuntare delle ali di Paul durante un momento "intimo") e l'ottima recitazione contribuiscono a rendere The Fades uno dei migliori progetti televisivi britannici delle ultime stagioni. Da sottolineare anche le buone scelte musicali ed una fotografia ottima che riesce ad inserire nella giusta atmosfera, anche cromatica, ogni evento.
Sulla carta The Fades potrebbe sembrare un prodotto dedicato ad un target giovanile ma anche chi ha superato l'adolescenza da anni potrà trovare motivi di interesse. Non ci sono infatti solo i turbamenti dei giovani protagonisti nei momenti dedicati alla vita quotidiana. Elementi secondari della storia, ma non meno importanti, sono quelli rappresentati dalla storia d'amore tra Sarah (Natalie Dormer) e il marito Mark (Tom Ellis), dalle difficoltà a relazionarsi tra genitori e figli e le scelte compiute dagli angelics, sopratutto quelle estreme di Neil (Johnny Harris).
Tanti gli elementi positivi del serial ma nella sua realizzazione ci sono anche un paio di difetti. Il primo elemento un po' debole è il modo in cui vengono ritratti i personaggi femminili che rimangono sempre un po' superficiali e trascurati, anche a livello dei dialoghi. La serie sembra così orientata verso un universo al maschile sia nella dimensione terrena che in quella delle anime. Il secondo appunto inevitabile è legato alla velocità con cui si sviluppa l'intreccio: accadono tante cose e alcune troppo in fretta per poter permettere allo spettatore di rifletterci o capirne i motivi fino in fondo.

The Fades - Stagione 1 Al termine della prima stagione di The Fades, con un finale aperto che ricorda un po' la Sunnydale di Buffy, si spera veramente che la BBC3 confermi il serial per una nuova serie di puntate. L'intreccio è ancora sospeso senza una conclusione definitiva e rimane la voglia di vedere i successivi capitoli della storia anche perché, grazie alle ottime interpretazioni di Daniel Kaluuya e Joe Dempsie, si sviluppa un sentimento di simpatia, timore o empatia nei confronti dei personaggi. Un nuovo ciclo di puntate permetterebbe inoltre di migliorarne alcuni aspetti e aggiungere nuovi dettagli alla mitologia creata da Thorne. The Fades è un ottimo serial horror, ma non troppo, in grado di appassionare diverse generazioni di spettatori e che regge senza problemi il confronto con prodotti simili realizzati con budget maggiori anche oltreoceano.

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