Recensione Tutti Pazzi per Amore - Stagione 2

In cofanetto la seconda stagione della serie tv tutta italiana

Recensione Tutti Pazzi per Amore - Stagione 2
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Potremmo stendere un'analoga recensione per la pressochè totalità delle serie televisive edite da Publispei, tra cui i celeberrimi Un Medico in Famiglia e I Cesaroni, dal momento che l'infarinatura delle fiction più in voga nel nostro paese è sempre quella. L'oggetto in esame quest'oggi, la seconda stagione di Tutti Pazzi per Amore, non disdegna un profilo da compitino di prima media: si parte dalla coralità del cast per poi proseguire con la smielata retorica degli amorini, sciorinati a più livelli d'età, aromatizzati da una regia elementare e infine condensati con infiltrazioni da musical che sul palcoscenico televisivo non fanno mai male.
Tutti Pazzi per Amore 2 riflette la decennale povertà di idee dei serial italiani, incapaci di maturare una diversificazione che gioverebbe senz'altro alla qualità del prodotto e al profilo di tale industria.
Pur con le sue problematiche, il cinema nostrano non è mai incappato in tale autoreferenzialità, sostenendo una reputazione estera granitica e quindi dando luogo a un cinema ad alta esportabilità.
La seconda stagione di Tutti Pazzi per Amore sostituisce la protagonista femminile accanto a Solfrizzi, che si chiama sempre Laura, ma la loro relazione ha un background fumoso, merito di uno sceneggiatore che non si spreca in dettagli legittimamente richiesti. Gli aggiustamenti al cast artistico non pregiudicano lo spettatore dal ritornare di fronte al teleschermo premiando ciascuna puntata dello sceneggiato con elevati indici di share e dando il là a una terza stagione già girata e pronta per la trasmissione la Primavera prossima.
Ed è con tali premesse che l'ultima produzione Publispei, andata in onda sulle frequenze di Rai Uno la scorsa Primavera, approda in DVD grazie alla Mondo Entertainment. Il perfetto regalo di Natale per gli amanti del genere o se amate tediare con chirurgica insistenza amici e parenti...

Tutti pazzi per gli extra

Gli 8 DVD di cui si compone il cofanetto presentano un nutrito numero di extra: si va dai classici promo per poi proporre squisiti dietro le quinte e approfondimenti sull'atmosfera all'interno del set, alla premiere, sulle gaffe durante le riprese. Sfiziosi anche i making of di alcuni video musicali proposti all'interno degli episodi, capaci di restituire gli sforzi di coreografia e di performance di attori e registi.

Ma allora siamo tutti pazzi?

L'avvio di tale seconda stagione è quanto di più romantico ci possa essere: due coppie, amiche per la pelle, che si sposano il medesimo giorno all'interno della medesima cerimonia. Da un lato ci sono Paolo (Emilio Solfrizzi) e Laura (Antonia Liskova, colei che è andata a sostituire Stefania Rocca presente nella prima stagione), pubblico funzionario e pacato allenatore di pallanuoto lui, redattrice per una rivista femminile e prossima al debutto letterario lei; dall'altro lato dell'altare ecco Michele (Neri Marcorè) e Monica (Carlotta Natoli), ristoratore e inguaribile sciupafemmine lui, redattrice capo della summenzionata rivista femminile lei.
L'agitazione per il matrimonio e la presentazione di un cast accattivante tra figli, zie, colleghe, sorelle incinta, gemelline, madri pestifere e fratelli coltelli (salvo poi...), incanala la fiction su binari da commedia salace, per poi stravolgerli verso una consistenza melodrammatica a seguito di un tragico imprevisto nel corso dello sposalizio. Il più banale colpo di scena ribalta le carte in tavola e mescola i contorni della sceneggiatura all'insegna dell'ambiguità e dell'insipidezza.
Da qui in poi c'è chi piange e chi trova il tempo per ridere creando un calderone di dubbio gusto, che certo non giova alla generale coerenza; il mescolamento degli opposti sentimenti confonde lo spettatore, incapace di trovare il polo etico della vicenda, dal momento che in questo cast di personaggi tutti si conoscono, tutti hanno legami parentali/affettivi/lavorativi tali da chiedere uno sforzo extra a ciascun attore per adattarsi a due contrastanti prove recitative.
Visto il profilo del cast (il fatto che su tutti svetti Emilio Solfrizzi ben rende la qualità dell'ensemble in termini di rinomanza recitativa) non tutti riescono a seguire tali complesse pretese e la qualità media ne risente pesantemente, annacquata com'è da situazioni estremamente ordinarie rese inverosimili e sciocche dall'esagerata recitazione.
La situazione non migliora se teniamo conto degli immancabili siparietti musicali: nonostante una scelta dei brani calzante con la situazione in cui lo spezzone è inserito, la recitazioni di questi videoclip appare sottotono e insistentemente povera in coinvolgimento. Lo spettatore sarebbe tenuto a cantare con i personaggi i brani di Tozzi, Ramazzotti, della Carrà e di altri artisti anche internazionali, salvo poi zittirsi di fronte a improbabili playback e inconsistenti stacchetti.

Tutti Pazzi per Amore - Stagione 2 Una visione il cui incedere è caratterizzato dall'inerzia e dall'assuefazione per una serie che asseconda il mesto paradigma delle fiction nostrane. La coralità del cast non vanta la propensione a maturare inaspettati intrecci e colpi di scena sentimentali, ma piuttosto piega le buone performance attoriali del singolo alla goffaggine del gruppo indotta da una sceneggiatura astrusa, che insegue la risata esagerata e parossistica. Non bastano il talento dei Marcorè, delle Inaudi, dei Boni, dei Battiston o di un Dario Argento in inedita versione "professore" per risollevare le sorti di un serial incapace di sfruttare adeguatamente le buone idee ed il carisma dei casi freudiani qui esposti. Chiederemmo uno studio più sensato in vista della terza stagione, ma è inverosimile data la sequela di apprezzamenti di pubblico e critica per Tutti Pazzi per Amore 2.