Rubrica Serial Character - Bryan Cranston

L'evoluzione della star di "Malcolm" e "Breaking Bad"

Rubrica Serial Character - Bryan Cranston
INFORMAZIONI SCHEDA
Articolo a cura di

Se diamo un’occhiata alla pagina italiana di Wikipedia dedicata a Bryan Cranston noteremo che, su di lui, si sono spese non più di sei righe. Eppure ci troviamo di fronte a un personaggio che, nel mondo dei serial, rappresenta un simbolo di degna attenzione, con alle spalle una carriera televisiva ultraventennale costellata di successi e meritatissimi trionfi.
Ci pare quindi opportuno donare il nostro personale contributo ad un Attore con la “A” maiuscola, giunto, grazie al suo ruolo nella serie “Breaking Bad”, alla tanto agognata consacrazione.

L'INSOLITO CALIFORNIANO

Figlio dell’attore Joe Cranston e di Peggy Sell, Bryan Lee Cranston nasce il 7 marzo 1956 a Canoga Park, distretto di San Fernando Valley, Los Angeles, dove trascorre gran parte dell’infanzia e dell’adolescenza.
Dopo aver conseguito il diploma presso la Canoga Park High School, si iscrive al college intraprendendo gli studi di polizia scientifica. In seguito, dà inizio alla sua carriera nel mondo dello showbiz, esibendosi in alcuni teatri locali tra cui il Granada Theatre a San Fernando Valley.
Di lì a poco riesce a farsi notare grazie a una manciata di spot pubblicitari, come quello per Lay’s potato chips, Excedrin, Honda-Accord e Coffee-Mate, approdando poi alla recitazione vera e propria con alcune tra le più note serie degli anni ’80.
Debutta come attore in un episodio della sesta stagione di “CHiPS”, al fianco dei mitici Erik Estrada e Robert Pine, a cui seguono due stagioni di “Loving”, dove interpreta il ruolo di Douglas “Dog” Donovan, “One Life to Live”, un episodio di “Cover Up” e uno di “Airwolf”, per arrivare, nel 1986, a “Murder, She Wrote”.
La sua gavetta televisiva prosegue, negli anni successivi, sempre con ruoli minori nei più o meno apprezzati “Hill Street Blues”, “Matlock”, “Rasing Miranda”, a cui prende parte per 9 episodi, “Falcon Crest” e i famosissimi “Baywatch” e “Walker Texas Ranger”.
Durante gli anni ’90 avrà modo di consolidare le sue doti recitative in altri serial di prim’ordine come “X-Files”, “The Pretender” e “King of Queens”, oltre a comparire in alcune importanti pellicole come il pluripremiato kolossal bellico “Salvate il soldato Ryan” di Steven Spielberg.

BRYAN IN THE MIDDLE

Superati i quarant’anni, Cranston si ritrova alle spalle una carriera televisiva popolata quasi esclusivamente da ruoli secondari che non hanno certo messo in luce il suo indubbio talento recitativo.
La fortuna bussa però alla sua porta proprio all’inizio del nuovo millennio, quando viene scelto per interpretare un membro della famiglia Wilkerson - anche se, in realtà, non viene mai specificato quale sia il vero cognome - nella sit-com “Malcolm in the middle” (da noi semplicemente “Malcolm”).
Durata ben 7 stagioni, la serie - ormai divenuta un vero e proprio cult per diverse generazioni di giovani - prende in esame le vicende di una famiglia americana abbastanza tipica, che vive situazioni quotidiane sempre in bilico fra il tragico e il comico, rese incredibilmente verosimili grazie all’intelligenza degli autori e, ovviamente, alla bravura di tutti i protagonisti.
Il ruolo interpretato da Cranston è quello di Hal Wilkerson, il padre di famiglia, modesto impiegatuccio dal carattere umile e ingenuo, totalmente succube della moglie Lois e sempre pronto a porre rimedio alle marachelle dei quattro figli.
La sua è un’interpretazione esemplare, del tutto estranea a qualsiasi tipo di cliché e che propone un modello di capo famiglia quantomeno inedito, non più visto come una figura imponente ed autoritaria ma, al contrario, fragile ed insicura, totalmente incapace di mostrare anche un seppur minimo segno di crudeltà.
Accanto alla recitazione, Bryan decide di mettersi alla prova anche come doppiatore, prestando la sua voce a numerosi progetti assolutamente degni di nota quali “Clerks”, trasposizione in cartoon dell’omonimo film cult diretto da Kevin Smith nel 1994, la serie “Lilo & Stitch”, “American Dad” e l’apprezzatissimo “I Griffin”.

IL TEOREMA DI CRANSTON

Il mite Hal Wilkerson di “Malcolm” ha consentito al nostro attore di conquistare un discreto livello di fama a livello internazionale, lasciandosi finalmente alle spalle i ruoli di contorno che hanno segnato gran parte della sua carriera.
E’ però solo grazie al cinico Walter White di “Breaking Bad” che Cranston giunge una volta per tutte alla definitiva consacrazione, diventando uno dei volti più importanti dell’attuale panorama televisivo.
Ideata da Vince Gilligan, la serie vede protagonista un professore di chimica in una scuola superiore del New Mexico, a cui viene diagnosticato un cancro non operabile ai polmoni con una aspettativa di vita non superiore a due anni.
Decide così di utilizzare le sue notevoli doti scientifiche per fabbricare metanfetamine e diventare, con l’aiuto del suo ex studente Jesse Pinkman, uno spacciatore di alto livello, in grado di assicurare alla propria famiglia un tenore di vita rispettabile.
“Breaking Bad” è tutt’oggi una delle serie più seguite sia in patria che oltreoceano e deve gran parte della sua fortuna alla magistrale interpretazione di Cranston, giustamente premiato con tre Emmy Awards consecutivi e un Satellite Award come miglior attore in una serie drammatica.
La rete AMC ha annunciato che la quarta stagione della serie prenderà il via il prossimo luglio.