Rubrica Serial Character - Hugh Laurie

La genesi del Dottor Gregory House, andiamo alla scoperta della carriera dell'attore Hugh Laurie e dei suoi progetti prima di diventare una star

Rubrica Serial Character - Hugh Laurie
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Nella grande schiera di attori arrivati al successo in età non più giovanissima, Hugh Laurie è, senza dubbio, il più degno rappresentante.
Dopo anni di gavetta tra cinema e televisione in cui nessuno sembrava accorgersi di lui, all'alba del nuovo millennio è giunto in suo soccorso un personaggio in apparenza bizzarro e pittoresco, ma che non possiamo non definire geniale. Il suo nome è Gregory House.

ORIGINI E PRIMI PASSI

James Hugh Calum Laurie nasce a Oxford, Inghilterra, l'11 giugno 1959, da Patricia Laidlaw, morta di sclerosi laterale quando lui aveva 29 anni, e W.G.R.M. Laurie (soprannominato "Ran"), medico ed ex atleta vincitore della medaglia d'oro di canottaggio alle olimpiadi di Londra del 1948.
Ultimo di quattro fratelli, consegue il diploma alla Dragon School della natia Oxford, per poi laurearsi in antropologia ed archeologia al Selwyn College di Cambridge.
Eredita dal padre la passione per lo sport, in particolar modo per il canottaggio, vincendo, alla fine degli anni '70, le Nazionali Britanniche, alle quali segue una lunga e rispettabilissima serie di altri riconoscimenti.
In seguito, scopre la recitazione e conosce una giovanissima Emma Thompson, oltre che il suo futuro partner artistico Stephen Fry, insieme al quale muove i primi passi nel mondo dello showbiz.
Sin dai suoi esordi, privilegia ruoli spiccatamente comici, che gli consentono di liberare l'irresistibile euforia insita nel suo carattere.
Il debutto sul piccolo schermo arriva nel 1982 con il film tv "Cambridge Footlights Revue", cui succede, nello stesso anno, la serie "There's Nothing to Worry About". In entrambi i prodotti, è co-protagonista insieme al fido Stephen Fry. Il sodalizio tra i due attori prosegue anche nei periodi successivi con "The Young Ones", "Alfresco" e "Happy Families".

LA SVOLTA

La serie che ha rappresentato il primo, significativo trampolino di lancio per Hugh Laurie è "Blackadder", cui l'attore prende parte dalla seconda alla quarta stagione.
Insieme al protagonista assoluto Rowan Atkinson e al fedele Stephen Fry, Laurie si cimenta nella caratterizzazione di Prince Regent George, uno fra i suoi personaggi più celebri e che hanno contribuito a lanciarlo come talento comico.
Parallelamente, recita anche in "Girls on Top" e "Filty Rich & Catflap", in cui ha nuovamente occasione di rendersi ridicolo agli occhi degli spettatori britannici.
Seguono, sul finire degli anni '80, "Friday Night Live", "Les Girls" e "The New Statesman".
Sempre con Stephen Fry prende parte, nei primi anni '90, alle tre stagioni di "Jeeves and Wooster", "The Legends of Treasure Island" e "All or Nothing at All".
A livello cinematografico, si fa notare nell'intenso "Ragione e sentimento" (1995), grazie al quale ritrova la sua ex compagna di università (nonché ex fidanzata) Emma Thompson, e nella commedia "La carica dei 101", remake in live action dell'omonimo cartoon del 1961.
Torna in televisione nel 1996 con "Tracey Takes On...", con Tracey Ullman, e prosegue con "Denis the Menace" e "Murder Most Horrid".
Da ricordare, nel 1998, la sua fugace ma irriverente apparizione in un episodio della quarta stagione di "Friends".
Lo ritroviamo, all'inizio del nuovo millennio, in "Randal & Hopkirk (Deceased)", "Dominion", "Spooks" e in sei episodi - di cui tre anche come regista - di "Fortysomething".

UN RUOLO CHE VALE UNA CARRIERA

C'è un sogno, o meglio, un forte desiderio che accomuna tutte le persone che svolgono il mestiere dell'attore: trovare il ruolo della propria vita. Un privilegio che, tuttavia, sembra essere riservato a pochi eletti. Il destino volle che anche il nome di Hugh Laurie fosse tra questi.
Nel 2004 si stanno svolgendo le audizioni per un nuovo medical drama dal titolo "Dr. House - Medical Division", ideato da Paul Attanasio e David Shore. In quel periodo, Laurie si trova in Namibia, dove è impegnato nelle riprese del film "Il volo della fenice". Registra quindi il suo provino su un videotape e lo spedisce al regista Bryan Singer (produttore della serie). Singer chiese espressamente che, ad interpretare il personaggio del Dottor Gregory House fosse scelto un attore statunitense, dato che il personaggio doveva incarnare tutte le caratteristiche dell'americano medio, distinguendosi dagli altri per il suo atteggiamento spavaldo ed incurante e per la sua incredibile intelligenza.
A quanto pare, Singer non era a conoscenza del fatto che Laurie fosse inglese e non americano, e il suo modo di interpretare il personaggio attraverso quel videotape lo sorprese a tal punto da decidere di affidargli il ruolo senza ulteriori indugi.
L'attore racconta, infatti, di aver imparato ad assumere l'accento "yankee" guardando numerosi film e serie televisive durante l'adolescenza.
Gregory House è un personaggio che affascina e, al tempo stesso, sconvolge tutti fin dalla sua prima apparizione. Il suo aspetto trasandato e la sua arroganza nei confronti dei colleghi lo rendono una figura del tutto sui generis, mai vista prima, a cui Laurie dona anima e corpo in modo assolutamente sbalorditivo, raggiungendo la sua definitiva consacrazione.
Con l'avvento del Dottor House - definito da molti una sorta di Sherlock Holmes del XXI secolo - il panorama televisivo ha subito radicali e necessari cambiamenti, sia per quanto riguarda il modo di concepire la fisionomia dei personaggi (non solo quelli dei Medical Drama) che per l'intero impianto narrativo delle future serie. Ne sono un esempio le note "Grey's Anatomy", "Nurse Jackie" e moltissime altre.
Oltre a renderlo uno degli attori televisivi più noti - oltre che pagati (il suo compenso ammonta a circa 400.000 dollari per ogni episodio) - a livello internazionale, grazie al suo Dottor House, Laurie si aggiudica 2 Golden Globe consecutivi per la miglior performance in una serie drammatica, più una valanga di altri ambiti riconoscimenti che sarebbe impossibile annoverare per intero.

RAPPORTO ATTORE-DOPPIATORE

Si sa, quando un attore è bravo ed ottiene un numero sempre maggiore di consensi da parte del pubblico in ogni parte del mondo, merita una degna attenzione anche l'adattamento dei suoi dialoghi per le edizioni straniere.
In un certo senso, attori e doppiatori sono come proporzioni matematiche. Robert De Niro : Ferruccio Amendola = Woody Allen : Oreste Lionello. Avete capito il concetto? Ciò che manca ad uno viene - o, quantomeno, dovrebbe essere - compensato dall'altro, in modo da rendere le due diverse prestazioni un tutt'uno, una combinazione inscindibile che diventa vera e propria arte, a cui, purtroppo, non è più attribuita l'importanza che merita.
Nella versione italiana di "Dr. House", la voce di Hugh Laurie era, fino al termine della sesta stagione, quella del bravissimo Sergio Di Stefano, scomparso lo scorso 17 settembre all'età di 71 anni in seguito ad un infarto.
A sostituirlo è subentrato Luca Biagini, che aveva già doppiato l'attore nel film "Maybe Baby" (2004).
Come nel caso dei succitati De Niro-Amendola e Allen-Lionello, anche il connubio Laurie-Di Stefano si è rivelato, nel corso degli anni, estremamente efficace e degno di numerosi e sentiti plausi.
Non siamo ancora in grado di giudicare se la voce di Biagini sia all'altezza di quella del compianto Di Stefano e, soprattutto, del talento recitativo di Laurie.
Solo il tempo e il giudizio degli spettatori sarà in grado di stabilirlo.