Speciale David Copperfield

Con Dickens torna sulla Rai la fiction di ispirazione letteraria

Speciale David Copperfield
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“Non ho avuto bisogno di rifletterci a lungo quando mi è stato proposto di occuparmi della regia di ‘David Copperfield’. Da ragazzino avevo letto il romanzo e poi avevo visto il celebre sceneggiato con Giancarlo Giannini, diventato un vero cult televisivo con i suoi incredibili 15 milioni di spettatori nel 1965. Ho deciso di cogliere al volo l’appassionante sfida di raccontare una storia che, pur collocata nell’800, possiede una straordinaria attualità”. Lo dichiara Ambrogio Lo Giudice, regista di “David Copperfield”, durante la conferenza stampa a Viale Mazzini della miniserie in due puntate andata in onda domenica 26 e lunedì 27 aprile in prima serata su RaiUno. Dopo i Vicerè del 2008 e Guerra e Pace del 2007, torna nel palinsesto Rai la fiction di ispirazione letteraria con uno dei romanzi più conosciuti di Charles Dickens, che ha accompagnato le letture di migliaia ragazzi negli anni ’60 e ’70. Un capolavoro che durante gli anni ’80 e ’90 ha affrontato qualche difficoltà: la fama del personaggio dello scrittore inglese viene spodestata da quella dell’omonimo illusionista americano fidanzato con la top model Claudia Schiffer. Nel mondo giovanile la celebrità del secondo supera ormai il classico intramontabile, motivo in più per Raiuno di riequilibrare i rapporti di forza con una fiction in due puntate girata a Praga e scritta da Salvatore Basile, Francesco Arlach e Francesco Balletta. È una co-produzione Rai Fiction e Rizzoli Audiovisivi prodotta da Angelo Rizzoli che vanta nel cast Giorgio Pasotti, nei panni di David Copperfield, Maya Sansa, in quelli della dolce Agnes, e Gianmarco Tognazzi in quelli del raccapricciante Uriah Heep. Tra gli interpreti anche Stefano Dionisi, nel ruolo del crudele patrigno Edward Murdstone ed un insolito Patrizio Roversi che interpreta Mr. Micawber. “Molte persone, mentre giravamo, hanno pensato che stessimo lavorando alla biografica del mago illusionista”, afferma sorridendo Maya Sansa. “Spero che questa fiction aiuti a stimolare una nuova lettura di Dickens”.

David l'uomo faber

David Copperfield è stato definito dallo stesso Dickens il “figlio prediletto” perché presenta dei forti elementi autobiografici. È un romanzo nato come una grande rivoluzione editoriale, pubblicato in più puntate mensili su un giornale di proprietà dello scrittore riscuotendo un enorme successo. È la storia di un giovane che, orfano di padre, dovrà vivere un’infanzia infelice, conoscere il dolore della perdita degli affetti più cari e attraversare mille difficoltà prima di trovare l’amore e la serenità. David rappresenta l'uomo faber, un borghese nel senso più ampio e più allargato del termine, un uomo che nella vita professionale è capace di superare qualsiasi ostacolo e che non si ferma davanti a nulla. Tutti i personaggi in cui s’imbatte Copperfield formano una galleria umana indimenticabile ed estremamente contemporanea: dal crudele patrigno Murdstone alla sua degna sorella, dall’amorevole governante Peggotty al compagno Steerforth, dalla spigolosa zia al viscido Uriah Heep ed al tragicomico Mr Micawber, vero gioiello della letteratura caricaturale. L'opera è stata considerata una industrial novel, poiché riflette lo spaccato sociale della Rivoluzione Industriale, quando era molto diffuso lo sfruttamento delle donne e dei bambini nelle fabbriche. Dotato di una genuina vena comica, Dickens è capace di fare appello anche al sentimentalismo, ma è unica la sua capacità di ritrarre tipi umani pittoreschi, molti dei quali divenuti proverbiali.

Il Copperfield di Lo Giudice

“Lavorando con Dickens - afferma Lo Giudice durante la conferenza stampa a Viale Mazzini -, era quasi inevitabile fare i conti con il rischio di una deriva kitsch o caricaturale, con cui si erano d’altra parte scontrati anche i precedenti Copperfield. Per questo abbiamo cercato di puntare su una cifra più realistica e su un linguaggio cinematografico. Oserei dire che, da un punto di vista stilistico, questo film è più vicino ad ‘Oliver Twist’ di Polansky (il secondo romanzo pubblicato da Dickens, ndr) che al ‘David Copperfield’ del 1965”. Nel ruolo di protagonista, Giorgio Pasotti, racconta le difficoltà incontrate nell’interpretare “un personaggio così grande e così conosciuto in tutto il mondo”. “La cosa difficile - spiega l’attore - è stato dargli qualcosa di nuovo. Il mio David Copperfield è più maturo e consapevole rispetto a quello di Dickens. L'obiettivo del regista è stato quello di cercare di renderlo più italiano e meno inglese, ma soprattutto più moderno, non nei costumi e nel linguaggio ma nel suo approccio alla vita, meno distaccato e più consapevole di ciò che gli sta accadendo intorno. Inoltre, nella fiction c’è anche quel pizzico di umorismo che rende il telefilm più nostro e più comprensibile al nostro palato”. Pasotti, al suo primo film in costume, dichiara di essere felice di interpretare il ruolo che fu, nel 1965, di un Giancarlo Giannini 23enne e spera che questa miniserie possa riunire diverse generazioni sul divano davanti alla televisione. “Penso di non aver mai interpretato un film che possa essere visto anche da ragazzi”. Per il regista Lo Giudice la differenza in questa fiction la fa il cast: “Sia gli attori italiani che quelli cechi hanno fatto un ottimo lavoro: dall'esordiente Christian Frasacco che interpreta il protagonista bambino a Giorgio Pasotti, che ha regalato un David impeccabile ed è riuscito a trasferire al personaggio tutta la sua energia, la positività e il dinamismo che possiede come individuo, ed a rivelare tutta la forza della sua modernità. Ho molto puntato su questo aspetto: volevo che il protagonista restituisse al pubblico questo aspetto, che trovo centrale in lui. Maya Sansa è un'emozionante Agnès, che ha affrontato la non facile impresa di lavorare sui dettagli, di trasmettere tutta la sua energia femminile e l'intensità dei suoi sentimenti attraverso un gesto o uno sguardo, rivelando tutta la forza e la fragilità del suo personaggio. Per non parlare di Gianmarco Tognazzi che secondo me ha offerto un'eccellente interpretazione del cinico Uriah Heep, un ruolo molto complesso proprio perché sarebbe stato facile trasformare il personaggio in caricatura, l'individuo nella macchietta. Stefano Dionisi non aveva mai interpretato un personaggio così cattivo ed è stato sorprendente. Chiara Conti ha reso tutta la dolcezza e la spensieratezza della mamma di David, Clara. Avevo visto Larissa Volpentesta ne I Vicerè: una bellezza particolare, incantevole nel suo candore e molto efficace nel ruolo di Emily. Ed infine, mi assumo tutte le responsabilità del debutto attoriale di Patrizio Roversi, che ha iniziato nel cinema con me nel 2003 in Prima dammi un bacio. Patrizio è stato una presenza fondamentale nel film, perché ha offerto un'ottima interpretazione, e sul set perché faceva ridere tutti”. Nei panni di Agnes, la donna che ha sempre amato Copperfield, c'è Maya Sansa. “Ho letto e amato Copperfield da bambina - spiega l'attrice - per questo sono entusiasta di aver fatto parte del romanzo. Spero che la fiction stimoli i genitori a leggere il libro ai propri figli e le scuole a proporlo. Credo sia giusto che la tv riproponga i grandi classici. In questa versione la modernità di Agnes non viene mortificata: emergono il suo desiderio profondo di conquistare David e la sua forza”. Nel ruolo del cattivo si è calato invece Gianmarco Tognazzi. “Ambrogio conoscendomi e avendo bisogno di un viscido ha pensato a me - ha scherzato Gianmarco Tognazzi - io interpreto un personaggio strano, ambiguo, difficile. Questo per me è un grande stimolo: è un personaggio che mancava alla mia personalissima collezione”.

David Copperfield Per realizzare il “David Copperfield” la Rai ha investito 5 milioni di euro e ha scelto di inviare il cast a Praga dove è stata ricostruita interamente la Londra grigia e fumosa di metà ’800. La trasposizione televisiva del romanzo è un buon prodotto, rispettoso del romanzo di Dickens, ma più moderno nei ritmi e nella narrazione per immagini. Il cast è formato da attori decisamente bravi che caratterizzano i personaggi in maniera fresca e lineare. La narrazione è scorrevole e avvincente, grazie a scene brevi e incisive che ben riflettono il lavoro di una mente che spazia qua e là tra i propri ricordi. Da segnalare l'interpretazione del piccolo David di Christian Frasacco, un bambino romano che sembra uscito da uno dei libri di Dickens e che ha saputo donare una certa aria di sogno e favola alla prima parte della fiction. Un prodotto, quello di David Copperfield, visibile da adulti e ragazzi, ma che non va giudicato con superficialità perchè al suo interno lo scrittore inglese descrive, per immagini, la poesia di una sinistra megalopoli moderna nel pieno centro della Rivoluzione Industriale ed i sentimenti di un mondo in cui, esattamente come oggi, odio e passione, coraggio e perfidia, umanità e rispetto si alternano a ciclo continuo.