Speciale Miniserie - Quattro titoli da scoprire 2

Si rinnova l'appuntamento alla scoperta di serie brevi/miniserie inedite in Italia: in quest'occasione troviamo le britanniche North & South, Happy Valley e Prime Suspect e l'americana The Red Tent.

Speciale Miniserie - Quattro titoli da scoprire 2
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SerialEye ritorna a raccontarvi miniserie inedite o poco conosciute del passato, sia quello più recente che quello più lontano nel tempo. In una realtà nella quale è difficile stare al passo con tutte le numerose uscite, diventa quasi doveroso per noi porre uno sguardo su produzioni meritivoli che meritano una riscoperta. Come nell'occasione del precedente appuntamento, anche in questo caso a riempire questo speciale sono opere britanniche e statunitensi: questa volta però a vincere nel numero (3 a 1) è il Regno Unito. Dalle terre di sua Maestà arrivano infatti le poliziesche Prime Suspect (con protagonista un'intensa Helen Mirren) e la più recente Happy Valley, sospesa tra dramma e ironia, insieme all'epopea romantica in costume di North & South. Gli Stati Uniti si difendono comunque più che bene con The Red Tent, miniserie storico / biblica incentrata sul personaggio di una delle figlie di Giacobbe. Buona visione!

Happy Valley

Esordio dietro la macchina da presa per la prolifica sceneggiatrice inglese Sally Wainwright (già vincitrice in passato del BAFTA britannico), Happy Valley è una miniserie in sei episodi prodotta da BBC, e ambientata nel West Yorkhshire, andata in onda sul canale dell'emittente lo scorso anno con un buon successo, tale da avergli garantito la produzione di una seconda stagione prevista nei prossimi mesi. La storia vede protagonisti un gran numero di personaggi, a cominciare dalla sergente di polizia Catherine Cawood che ha una relazione tormentata con l'ex marito e non ha ancora superato la perdita della figlia, morta suicida dopo essere stata vittima di uno stupro. Intorno ai piccoli casi di provincia si muove la parallela vicenda del contabile di un ricco uomo d'affari, preoccupato per il futuro della sua primogenita che intende mandare al miglior college possibile. Per ottenere la somma necessaria l'uomo organizza il rapimento della figlia del suo boss, dando il via ad una serie di intrecci che riguarderanno le svariate pedine in gioco. Il progetto televisivo parte come una commedia ma ben presto si trasforma in un un riuscito ibrido tra atmosfere più leggere ed istinti dal forte impatto tensivo-drammatico, trovando forza nelle ottime caratterizzazioni e nella gestione degli eventi: un pilot già esplosivo e ricco di suspense mette le carte in tavola con invidiabile naturalezza, affidandosi alle convincenti prove degli interpreti e a una regia che rimane sempre "sul pezzo" con la giusta intensità emotiva, rivelandosi una vera e propria sorpresa.

North & South

"Credo di aver visto l'inferno...ed è bianco. Bianco come la neve". Bianco e nero, nord e sud, ricchi e poveri: sono proprio questi i contrasti netti in cui si muove North & South, miniserie britannica in quattro episodi prodotta dalla BBC nel 2004. Ispirata all'omonimo romanzo pubblicato nel 1855 dalla scrittrice inglese Elizabeth Gaskell, l'operazione è diretta dal Brian Percival di Downton Abbey e Storia di una ladra di libri e vede nei panni del protagonista maschile Richard Armitage, la cui fama è cresciuta negli ultimi anni per aver interpretato Thorin Scudodiquercia nella trilogia de Lo hobbit. La controparte femminile, vero centro narrante della vicenda, ha invece il volto della bella Daniela Denby-Ashe qui nei panni della giovane Margaret Hale, una ragazza di buona famiglia e figlia di un pastore ecclesiastico, costretta a trasferirsi, in seguito ad una crisi di fede del genitore, con la propria famiglia a Milton, nel nord del Paese. La cittadina, basata principalmente sull'industria del cotone, è grigia e sporca e Margaret fa fatica ad ambientarsi, non trovando amici nella classe cui ella appartiene. In particolare il rapporto con John Thornton, severo proprietario di una fabbrica che sembra invaghito di lei, potrebbe dare adito a pettegolezzi mentre le classi operaie stanno minacciando una rivolta contro i padroni.
L'eleganza la fa poi da padrona sin dal primo episodio, nel quale vengono introdotti con il giusto tempismo le figure centrali del racconto. La cura della messa in scena nella gestione di costumi ed ambientazioni salta subito all'occhio ed è capace di immergere sin dai primi momenti nei tormenti emotivi della protagonista. E se il gioco narrativo si abbandona a stereotipi narrativi sin troppo netti sulle controversie della lotta di classe, evitando almeno inizialmente qualsiasi gioco di chiaroscuri, l'impatto emotivo si fa già magniloquente ed emotivamente intenso, complice anche le convincenti interpretazioni di un cast davvero in parte, comprimare inclusi.

The Red Tent

Tutti conoscono la storia di Giacobbe, quasi nessuno quello della di lui figlia Leah. The Red Tent, miniserie in due episodi (per tre ore di durata complessiva) prodotta da Paula Weinstein per la divisione televisiva di Sony, è tratta dall'omonimo romanzo pubblicato nel 1997 da Anita Diamond. Uno sguardo quindi tutto al femminile su uno dei personaggi minori della Bibbia, diretto da Roger Young, non nuovo a trasposizioni "religiose" avendo già diretto, sempre per il piccolo schermo, Barabba, Giuseppe, Moses, La bibbia: Jesus e San Paolo.
La storia inizia con l'entrata in scena del giovane Giacobbe che, in fuga dal fratello maggiore dopo averlo tradito, si reca a trovare lo zio. Il ragazzo fa breccia nel cuore di due delle figlie dell'uomo, e dopo varie vicissitudini finisce per sposarle entrambe, insieme alle due rimanenti sorelle. Gli anni passano e Giuseppe ha dato vita ad una numerosa prole, inclusa proprio la giovane Dinah dal temperamento ribelle. E mentre il padre cerca la via indicata dal Signore, la ragazza si innamora ricambiata del principe Shalem. In un cast che vede l'apprezzato Ian "Jorah Mormont" Glein nei panni del padre dell'Ebraismo e la Minnie Driver di Will Hunting - Genio ribelle interpretare una delle sue quattro mogli, la vera protagonista è la bella Rebecca Ferguson, protagonista anche del recentissimo Mission: Impossible - Rogue Nation.
The Red Tent è un'opera attenta che, pur prendendosi diverse libertà rispetto alla fonte biblica (ma questo è un ovvio punto in comune col romanzo), stupisce per l'accuratezza nella ricerca di uno spettacolo non banale che coniuga con ottimi risultati gli istinti drammatico-romantici a quelli estetici, con le splendide ambientazioni desertiche che fanno da sfondo alla vicenda. Tra intrighi e complotti che movimentano la vicenda il regista è bravo a mantenere focalizzata l'attenzione sulla cerchia di personaggi principali e sulla potenza di una storia che, credenti o meno, non fa fatica ad appassionare.

Prime Suspect

Sette stagioni nell'arco di quindici anni sono un traguardo che ben poche serie possono vantare, immersi come siamo oggi nelle serialità annuale. Prime Suspect, produzione britannica nata nel 1991, ha invece vissuto di imperitura gloria fino al 2006, tornando agli onori delle cronache grazie all'omonimo remake statunitense datato 2011. Ma i fasti dell'originale erano difficili da eguagliare, a cominciare dall'intensa protagonista interpretata dalla magnifica Helen Mirren, attrice che oggi come ieri ha pochi eguali in quanto a bravura.
In questo poliziesco classico la storia è incentrata sulle indagini della Detective Jane Tennison, tra le prime donne ad assurgere a quel ruolo nelle forze di polizia di sua Maestà. Proprio per questo Jane nella prima serie è vittima di sessismo e pregiudizi, portando il pubblico ad immedesimarsi maggiormente con il personaggio durante la risoluzione del caso. Una figura umana, che sviluppa nel procede delle varie stagioni una sempre più invasiva dipendenza dell'alcool, arrivando a trattare nei diversi episodi temi sociali quanto mai contemporanei. Nei due episodi della prima incarnazione, compaiono anche altri interpreti ben conosciuti dal grande pubblico quali Ralph Fiennes e Tom Wilkinson, per una visione che, risentendo a livello stilistico in parte il peso degli anni, non manca comunque di suspense ed emozioni.

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