Speciale Star Wars: Rebels - Stagione 1

Dave Filoni e Simon Kinberg rivelano come hanno lavorato al legame tra Star Wars Rebels e la saga creata da Lucas

Speciale Star Wars: Rebels - Stagione 1
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Il 5 gennaio, con l'episodio intitolato Path of the Jedi è ritornata sugli schermi americani la serie animata Star Wars Rebels. Il nuovo tassello dell'Universo di Guerre Stellari nasce dagli stessi creatori di The Clone Wars per inserirsi cronologicamente tra le due trilogie cinematografiche (per la precisione tra Episodio III ed Episodio IV).
Il progetto per il piccolo schermo è incentrato sulle vicende di un cast di personaggi completamente nuovo al mondo di Star Wars , anche se non si è dimenticato di dare spazio a nomi ben noti alla saga creata da George Lucas.
Uno show che ha saputo attirare l'attenzione delle nuove generazioni e al tempo stesso dei fan di vecchia data della storia ambientata in una “Galassia lontana lontana”.
In attesa della messa in onda delle puntate inedite della serie anche sugli schermi italiani, compiamo un breve salto indietro nel tempo e scopriamo cosa ci hanno rivelato gli sceneggiatori e produttori esecutivi Dave Filoni e Simon Kinberg durante il Comic-Con di San Diego.

La continuità tra serie e film

Come è stata affrontata la questione della continuità?
Simon Kinberg: Ogni volta che lavori su qualcosa di preesistente comporta la responsabilità di adattarsi a quell'Universo, ma c'è anche una responsabilità nel fare qualcosa di nuovo. E Rebels per me era proprio l'occasione di creare qualcosa per una nuova generazione di fan di Star Wars, ma anche per la nostra. Noi tutti lo amiamo, ma ho due figli di cinque e nove anni per i quali sarà il primo approccio e voglio che lo sentano come qualcosa di proprio.

Un 'nuovo' che si allontana dalle origini o che lo richiama?
Kinberg: Ci sono paralleli nel racconto; il fatto stesso di avere un ragazzo giovane in cerca di una propria strada trascinato in qualcosa di più grande di lui e su una navicella in viaggio per la galassia per combattere esseri che nemmeno sapeva esistessero grazie a dei poteri che non sapeva di avere non può non suonare familiare...Ma è divertente, perché in tutto quello che scrivo - come anche X-Men o altre cose - è sempre come se ci fosse qualcosa di Guerre Stellari. Non è male... E' un po' come per Shakespeare.
Un altro elemento di Rebels che ricorda i film originali, anche narrativamente, nella struttura, è che è una storia piccola, intima, su cinque persone che si incontrano all'interno di una cornice più ampia.

Cosa troviamo invece di diverso?
Dave Filoni: E' un contesto nel quale possiamo trovare una elevata cultura artistica e insieme guerre devastanti, un futuro aggressivo. Dopo i prequel, il pubblico sarà sorpreso di quanto sia differente, con elementi nuovi e navicelle che non avevano mai visto. Sarà eccitante.

Una storia unica

Questo ha comportato una difficoltà ulteriore nel crearlo e nel collegarlo ai precedenti?
Filoni: Io credo che funzioni per me perché ho fatto le Clone Wars e ho lavorato su queste storie per così tanti anni, ma molti ragazzi si saranno abituati a vedere i Cloni come 'buoni' e saranno sorpresi di scoprirli 'cattivi' come Stormtroopers. Ora con Rebels avranno nuovi livelli di riferimento.

Anche politicamente?
Filoni: In generale, è una sfida enorme, rispetto a quanto visto nella saga. Distante anni luce anche solo visivamente. Oggi i ragazzi sono pronti ad accettare come realistiche anche le creature più incredibili; è come una sorta di saturazione da incredibile. Ma ho investito tanto in questi personaggi, e tanti altri lo hanno fatto, settimana dopo settimana, perché questi ragazzi possano avere una relazione con loro che vada al di là dello spettacolo televisivo.
Ovviamente amo Star Wars e volevo fare una nuova serie animata legata a quel mondo, quando ho saputo che l'avrei fatta con Simon Kinberg non potevo crederci... comprende i personaggi in maniera unica!

Questo in forza di una storia altrettanto unica?
Kinberg: Bella domanda... Quando ho visto L'Impero colpisce ancora per la prima volta al cinema, mio padre si ricorda che alla fine del film mi sono girato verso di lui e gli ho detto: 'voglio fare questo'. Non sapevo bene cosa fosse 'questo', ma sapevo solo che volevo farlo, in qualche modo. E trenta anni dopo eccomi qui. E ancora oggi Star Wars continua a essere la cosa che maggiormente mi ispira nella mia vita, anche quando lavoro ad altro o mi sembra di non riuscire ad andare avanti in quello che faccio - cosa che succede spesso, visto che lavoro molto e non è facile fare film - metto su A New Hope o L'Impero colpisce ancora. Forse perché non sono particolarmente religioso da chiedere a un rabbino o a un prete...

E funziona?
Kinberg: In molti modi. Le lezioni apprese dai film originali sono state la mia scuola di cinema, in termini di narrazione o della creazione di una storia e dei personaggi o di qualcosa che li leghi. Lezioni che ho usato in tutta la mia carriera.

Un nuovo inizio

E' così anche per lei?
Filoni: C'è una dinamica che si perpetua. Anche se in Rebels siamo andati oltre, dove i vecchi film non erano arrivati. Siamo riusciti ad evitare di semplificare troppo la storia pur mantenendo una continuità con la trilogia originale. Lo si vede bene nei personaggi: in Sabine, diversa come era diversa Leila, o in Kanan, così conflittuale, lo Jedi più vulnerabile di tutti i tempi... un ragazzo cresciuto in un tempio che ha potuto far affidamento sul proprio addestramento mentre tutto intorno a lui veniva distrutto e lui indicato come traditore. So che i fan si preoccupano che questo sia un prodotto per ragazzini, ma la risposta non può che essere sì. Perché io stesso avevo quattro anni la prima volta che ho visto Star Wars e lo amo ancora a quarant'anni. Spero solo che tra venti anni anche i ragazzi di oggi ameranno Rebels.

Magari anche grazie a questi personaggi... Da dove li avete tratti?
Kinberg: Nello scrivere un personaggio devi sempre poterci vedere qualcosa di te. Io guardo molto ai miei figi, al loro coraggio, alla loro innocenza. E al sentimento provato vedendo i film originali che compongono la Saga...

Che ora ha un nuovo inizio?
Kinberg: Si, sicuramente. In parte perché Rebels è molto fedele, nel tono e nella sua essenza, alla forma di quei film, ma anche perché si collega narrativamente direttamente al primo Guerre Stellari, con la formazione dell'alleanza ribelle e con l'espansione dell'Impero e l'inizio del conflitto che vediamo all'inizio di A New Hope.