Mindhunter: ecco di che cosa parlerà la seconda stagione della serie di Fincher

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L'ultimo grande successo targato Netflix si chiama Mindhunter, serie diretta da David Fincher e basata sul libro Mind Hunter: Inside FBI's Elite Serial Crime Unit di Mark Olshaker e John E. Douglas. Dopo gli ottimi riscontri ottenuti dalla prima stagione, si comincia già a parlare del proseguo dello show e a parlarne è proprio Fincher.

Il regista e produttore esecutivo di Mindhunter ha spiegato cosa racconterà la seconda stagione della serie:"Ci occuperemo l'anno prossimo degli Atlanta child murders, così d'avere molta musica afroamericana nello show. Ci sarà un'evoluzione radicale e la musica evolverà e supporterà gli eventi mostrati."
Il caso di cui parla David Fincher è quello della morte di 24 bambini, quasi tutti strangolati, ad Atlanta tra il 1979 e il 1981. In quel periodo morirono anche sei persone adulte tra i 20 e i 28 anni. Ognuno di loro era afroamericano.
Ad essere condannato per due di questi omicidi fu Wayne Williams, anche se esiste il sospetto che l'uomo sia il responsabile di altri di questi delitti.
A credere che non si tratti di un unico omicida è l'agente John E. Douglas, zittito dall'FBI dopo l'arresto di Williams, il quale continua a proclamarsi innocente.
Mindhunter mostra le gesta dei due agenti dell'FBI, Holden Ford (ispirato proprio a Douglas), interpretato da Jonathan Groff, e Bill Tench (Holt McCallany) nell'interrogare i serial killer.