Panic: prime impressioni sulla nuova serie young adult di Amazon

Il catalogo della piattaforma Prime Video si arricchisce di una nuova serie young adult. Ecco i nostri pareri a caldo sui primi episodi di Panic.

Panic: prime impressioni sulla nuova serie young adult di Amazon
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A poche settimane di distanza dall'uscita della grande scommessa che avevamo raccontato nella nostra recensione di Them, le uscite Amazon di maggio sono pronte a svelare una nuova produzione specificamente pensata per avvicinare a Prime Video una grossa fetta di giovani spettatori. Panic, trasposizione dell'omonimo best seller di Lauren Oliver, è una di quelle produzioni ambiziose che intende attrarre verso di sé più curiosi possibile, forte delle sue tematiche young adult e della sua idea originale.

Un ulteriore passo, come già visto nella nostra recensione di Tales from the Loop e in diverse altre produzioni che abbracciano generi molto differenti, verso un catalogo sempre più ricco e variegato a disposizione degli utenti. Il progetto in questione si concentra su un gruppo di ragazzi dell'anonima cittadina di Carp, Texas: chi cresce in mezzo al nulla sa bene quanto possa esser difficile emergere, ma uno dei pochissimi modi per garantirsi un futuro al di fuori dell'anonimato qui risiede nella vittoria di una faticosa sequela di prove con in palio un ricco montepremi.

La prima stagione della serie, composta da dieci episodi e disponibile sul catalogo dal 28 maggio, promette di raccontare le vicende scritte dall'autrice in maniera totalmente fedele alla controparte originale: è infatti la stessa Oliver a ricoprire il ruolo di showrunner, creatrice e produttrice esecutiva. Un'idea che intende dunque avvicinare il più possibile il source material allo schermo e a un pubblico sempre più vasto che, solitamente, si fa coinvolgere con grande facilità da questo tipo di prodotti. A giudicare dal gran parlare che si è fatto soprattutto oltreoceano riguardo all'acquisizione dei diritti da parte di Amazon, sembrano esserci tutte le carte in regola per un'opera destinata a far discutere. Ecco dunque le nostre prime impressioni su Panic dopo aver visto i primi episodi in anteprima.

Gioventù "anonimata"

Come molte delle cose che accadono in una cittadina piccola e sperduta, il gioco noto come Panic è cominciato perché non ci sono molte possibilità per chi intende raggiungere la grandezza. I diplomati di Carp, Texas, nel tentativo di realizzare i propri sogni e dar forma alle proprie ambizioni, si sono così distinti per una particolare competizione che permettesse al vincitore di lasciarsi alle spalle l'anonimato con un ricco montepremi utile a garantirgli un'importante futuro - almeno sulla carta. Giunta nuovamente l'estate dopo un anno abbastanza tribolato che ha visto due giovani morire durante questo gioco, le nuove classi sono pronte al diploma e, come si accenna già dalle prime battute, a una nuova edizione di Panic.

Heather, protagonista del racconto, non aveva mai pensato di essere una ragazza così temeraria da partecipare a qualcosa di così folle e sconsiderato. Dopo aver perso i suoi risparmi a causa della madre, una donna single in lotta con le proprie dipendenze, la sua situazione economica e familiare la porterà a partecipare insieme agli altri ragazzi a sfide pericolosissime che metteranno a rischio non solo le vite di tutti i partecipanti, ma che stravolgeranno le vite di tutta la comunità tra segreti mai svelati e misteri ancora senza risposta. Tra alleanze, tradimenti, oscure rivelazioni e tensioni costanti dentro e fuori dal gioco, si alterneranno complesse relazioni ed emozioni tipiche del passaggio verso la maturità in cui tutto sembra cambiare troppo velocemente. Che siano le cose più vicine a noi, quelle che più di tutte ci mettono paura, quelle di cui abbiamo realmente bisogno per crescere?

Sogni e Paure

Se c'è un presupposto comune all'intera dinamica della serie è che tutti hanno un segreto da nascondere. Tutti hanno qualcosa per cui lottare, o la trovano durante il loro percorso, e tutti sono disposti a tutto per ottenere ciò che vogliono. La prima cosa che bisogna dunque aspettarsi da Panic è un intreccio denso e colmo di personaggi, ciascuno con la propria storia e le proprie motivazioni. Proprio come avviene nel romanzo, che viene fedelmente ritracciato dalla Oliver nel corso degli episodi, saranno le dinamiche in costante tumulto tra le prove del gioco e i mutamenti relazionali fra i personaggi a tenere incollati allo schermo per la durata degli episodi, in parallelo a numerosi dettagli privi di risposta e a quesiti parecchio intriganti legati alla natura della competizione, alla sua organizzazione e a ciò che ruota intorno alla sua riuscita.

Tale tumulto viene mantenuto, almeno per larghi tratti, nell'arco di tutti gli episodi e la contrapposizione tra le ambizioni dei giovani protagonisti delle vicende e i misteri o paure che la serie propone tra indagini poliziesche e prove al cardiopalma intendono coinvolgere sin dalle prime scene. Nonostante un inizio tutt'altro che arrembante e colmo di piccoli cliché tipici del genere, l'intreccio si fa sempre più avvolgente e le sottotrame riescono a prendersi il dovuto spazio per risultare quantomeno efficaci nel trasmettere qualcosa allo spettatore. La resa d'insieme è così amplificata da una lunga serie di dialoghi e personaggi tenuti insieme da una fitta rete d'inganni e menzogne. Non è, per quanto strano a dirsi, la paura del gioco la vera motrice del racconto, bensì il mistero che porta chiunque ad aver qualcosa da nascondere, dal primo all'ultimo personaggio. Molti elementi della serie, infatti, devono il proprio esito e la propria riuscita alla risoluzione dei numerosi enigmi legati prima alla "scoperta" dei ragazzi da parte della polizia e poi dalle "scoperte" interne a ciascun personaggio sui partecipanti o su alcuni abitanti di Carp.

Delicatezze di genere

Nel suo complesso, si parlerà probabilmente di una produzione che intende far leva sui propri punti di forza per distinguersi dai concorrenti e attrarre chi di queste serie fa incetta. Va detto infatti che, almeno dal punto di vista tecnico, non si tratta di nulla di trascendentale, per quanto si possano evidenziare alcune simpatiche trovate registiche che strizzano l'occhio a horror e indie moderni. Al netto di un buon livello complessivo, la sensazione maggiore è che i momenti più coinvolgenti siano quelli legati alle varie sfide del gioco, mentre la presentazione dei personaggi e le loro dinamiche risultano fin troppo spesso ridondanti, con sviluppi decisamente scontati per ciò che ci si potrebbe aspettare da una nuova opera.

Fortunatamente, il gioco riesce a incuriosire chi osserva e lo spinge a capire fin dove potranno spingersi i personaggi. Inoltre, l'alternarsi degli intrighi e delle sfide, che vanno crescendo di intensità col passare degli episodi, crea un contorno molto godibile che permetterà facilmente di veder scorrere gli episodi davanti ai propri occhi.

Si affronterà meglio l'argomento nella recensione completa, ma sembra già che nella seconda metà della stagione gli intrighi e i colpi di scena fra i personaggi diventino sempre più complessi e favoriscano maggiore suspense. Le sezioni dedicate alla polizia, in particolare, rendono le sequenze legate alle indagini particolarmente interessanti: gli adulti uomini di legge, inizialmente presentati come gli ennesimi incapaci, subiscono invece l'unica evoluzione veramente degna di nota all'interno del racconto.

Narrazione semplice, senza ombra di dubbio, ma altrettanto efficace. Il crescendo di tensione e dettagli narrativi, e in particolar modo tutto ciò che ruota intorno agli organizzatori del gioco e a ciò che si muove dietro le quinte di Panic, rappresentano il principale punto di forza della serie nell'attesa di un climax degno di questo nome.

Poco è dato sapere se Panic piacerà tanto al pubblico o riuscirà a colpire il cuore dei giovani; in ogni caso, va dato merito alla produzione di aver messo in scena al meglio delle proprie possibilità una trasposizione fedele e di buone idee, al netto di evidenti lacune, raggiungendo un risultato apprezzabile. Non mancheranno le delusioni e le inadeguatezze scontate e frivole in cui incappano quasi tutti i prodotti del genere, ma se non altro Panic dovrebbe senza particolari difficoltà intrattenere chi non ha troppe pretese e soddisfare ampiamente chi ha amato il romanzo di Lauren Oliver.

Panic La trasposizione del best-seller di Lauren Oliver sembra avere tutte le carte in regola per soddisfare il pubblico giovane che apprezza questo tipo di prodotti, ma anche per far felici tutti i fan dell'opera letteraria di riferimento. Probabilmente sono troppi gli elementi vittima dei cliché di genere, tra personaggi e narrazione, ma se non altro la narrazione e gli elementi inseriti tra le prove del gioco riescono a tenere alta l'attenzione invogliando a guardare episodio dopo episodio.