Star Wars: The Bad Batch: prime impressioni sull'erede di The Clone Wars

The Bad Batch prende il via con una lunga premiere solida, affascinante e cupa, eccelsa nel dare le giusta basi ad una serie promettente.

Star Wars: The Bad Batch: prime impressioni sull'erede di The Clone Wars
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Poche altre serie iniziano con una dichiarazione di intenti altrettanto forte ed esplicita come quella di Star Wars: The Bad Batch: il logo dell'ormai conclusa The Clone Wars brucia per svelarne il nuovo, per presentarci immediatamente quel senso di continuità e di eredità sbandierato negli ultimi mesi.

Un modo senza fronzoli per mettere a proprio agio i fan, storici o nuovi, per permettergli di inquadrare subito il prodotto, con tanto di celere intro ad opera dello stesso narratore che ci ha accompagnato per anni all'inizio di ogni puntata delle Guerre dei Cloni (per approfondire, il link per la nostra recensione di Star Wars The Clone Wars Stagione 7 è a meno di 12 parsec da voi). Un bel tocco, quasi un'ultima rinfrescata nostalgica e rassicurante, prima che l'universo di Star Wars venga scosso dalle fondamente a causa dell'Ordine 66.

Si, abbiamo visto in anteprima la lunga - ben 70 minuti - premiere di The Bad Batch, che debutts oggi in concomitanza con lo Star Wars Day su Disney+, e non ne siamo usciti delusi, tutt'altro.

Un prologo cupo e affascinante

Come già sottolineato, la serie ci catapulta in pieno stile The Clone Wars su un campo di battaglia verso la fine della guerra: l'esercito dei cloni con l'immancabile Jedi di turno - fan di Rebels, preparatevi, perché vi aspetta una sorpresa agrodolce - avanza contro numerose ondate di droidi, mentre giungono notizie sulla possibile conclusione del conflitto. A rendere l'avanzata delle forze della Repubblica ancora più agevole sono le gesta atipiche e folli della Clone Force 99, formata da Hunter, Tech, Crosshair, Wrecker e Echo, dei cloni che hanno subito varie mutazioni genetiche o meccaniche.

Improvvisamente, dopo aver respinto i droidi, qualcosa cambia in quanto i cloni uccidono a sangue freddo la maestra Jedi al loro seguito, dinanzi agli sgomenti membri della Bad Batch. I nostri protagonisti in pratica scoprono in una delle maniere più brutali e inspiegabili l'esistenza dell'Ordine 66, del tradimento dei Jedi tramite l'attentato al cancelliere Palpatine e la proclamazione dell'Impero Galattico; e da qui inizia la loro odissea, destinata ad intrecciarsi con la misteriosa Omega, una giovane clone in servizio su Kamino.

Già in The Clone Wars si è esplorata più volte la psicologia dei cloni, che a dispetto del nome si sono rivelati personaggi molto più profondi di quanto fosse lecito aspettarsi: gli episodi sul disertore, sulla voglia di salvare un proprio compagno caduto in mani nemiche e persino su quanto potesse essere duraturo e rispettoso il rapporto con dei cloni mutanti ma privi di caratteristiche utili in guerra. Tutto questo, però, acquisiva senso nell'alveo della Repubblica e The Bad Batch utilizza la generosa premiere per trasportare meravigliosamente simili tematiche in un momento di totale incertezza.

Nonostante le loro mutazioni, che li hanno resi resistenti al chip inibitore, anche i membri della Clone Force 99 sono stati creati per servire la Repubblica e non si sono mai sottratti a questo compito, sebbene lo abbiano adempiuto nel loro stile peculiare. Cosa si fa ora con l'Impero? Sono comunque soldati, ma qualcosa è cambiato, Kamino non è più il posto sicuro cui erano abituati e la decadenza è palese.

Ed è proprio qui che The Bad Batch vince la sua prima fondamentale battaglia, nel costruirsi brillantemente delle basi solidissime: la sceneggiatura non è mai banale o prevedibile, l'atmosfera è fascinosamente cupa e surreale, ognuno dei membri della Clone Force 99 viene approfondito attraverso la sua reazione all'Ordine 66, lo stile grafico è lo stesso usato per la stagione finale di The Clone Wars ma ancora più sontuoso da ammirare - Kamino a tratti sembra davvero più bella qui che ne L'Attacco dei Cloni.

70 minuti che volano in un connubio alchemico e magistrale tra momenti più accesi e quiete tanto piatta quanto necessaria. Alla fine è solo un prologo e adesso The Bad Batch sarà libera di esprimere tutto il suo potenziale e la sua unicità. E tuttavia è un prologo dalla qualità eccelsa.

Star Wars: The Bad Batch La premiere di Star Wars: The Bad Batch è, in estrema sintesi, un prologo eccelso. 70 minuti sfruttati appieno per darsi delle basi solidissime e confermarsi davvero come serie erede della storica The Clone Wars. In effetti molte delle tematiche, con particolare attenzione a quelle relative ai cloni, sono le stesse, ma trattate in maniera differente perché è il contesto a mutare: non c'è più la Repubblica, c'è l'Impero. E prendere allora piede questa meravigliosa operazione in cui tutti quei grandi valori che avevano caratterizzato l'esercito dei cloni ora divengono delle gesta grottesche, cupe, inquietanti. Le basi ci sono, adesso The Bad Batch dovrà essere brava a trovare la sua strada, la sua unicità. Ma se il buongiorno si vede dal mattino...