Stranger Things 4 si farà. È questo l'annuncio diramato da Netflix in queste ore, accompagnato dalla notizia in merito al contratto pluriennale dei fratelli Duffer con il colosso streaming americano. Ciò che di questa serie è maggiormente entrato nel cuore dei fan - al netto delle decine di citazioni al cinema horror per ragazzi - è la capacità di riuscire a raccontare una storia di stampo classico puntando sul tema della crescita, intercettando così tutte quelle persone che sono nate e cresciute con film quali Ritorno al Futuro, Ghostbusters, Stand By Me e che ricordano gli anni '80 con sincero affetto.
In occasione del recente annuncio della quarta stagione di Stranger Things, non possiamo che focalizzarci nell'esaminare il brevissimo teaser trailer cercando di fare un po' di ordine riguardo tutte le teorie che da qualche mese hanno iniziato a circolare in rete.
Non siamo più a Hawkins

L'annuncio della Season Quattro, che ha letteralmente mandato in visibilio l'enorme numero di fan della serie, in realtà non mostra nulla (o quasi) di realmente rilevante, seppur riesca comunque a risultare molto evocativo.
Nei primissimi secondi del teaser fanno la loro comparsa gli immancabili caratteri rosso fuoco che via via si avvicinano tra loro formando il titolo, mentre l'ormai classico tema di sottofondo ci trasporta ancora una volta nel misterioso universo creato dai fratelli Duffer.
Dopo un breve momento in cui il logo appare e scompare ad altissima velocità, ci ritroviamo catapultati nel Sottosopra, che in questa stagione probabilmente acquisirà un ruolo ancora più importante rispetto al passato.
Dopo un breve momento in cui il titolo viene di fatto inglobato dal Sottosopra (la dimensione parallela dimora di orrende creature presente fin dalla prima stagione), una scritta breve e lapidaria compare su schermo togliendo qualsiasi certezza allo spettatore: Non siamo più a Hawkins.

Una frase che assume il valore di una vera e propria dichiarazione d'intenti, dato che questa quarta stagione proverà davvero a cambiare le carte in tavola per non rischiare di scivolare nella ripetitività (pericolo a cui d'altronde la serie si è avvicinata molto nel corso della seconda stagione di Stranger Things, riuscendo però con Stranger Things 3 a rimettere tutto in ordine).
Cosa succederà adesso?
Molti sono gli elementi che questa nuova season dovrà impegnarsi a sviscerare, tra cui ad esempio lo sviluppo caratteriale di ciascun protagonista. Tutti i personaggi principali, infatti, hanno affrontato numerosi cambiamenti - sia fisici che introspettivi - relativi forse al compito più difficile di tutti: crescere. La terza stagione, forse più che le altre, ha portato i protagonisti a maturare velocemente, ponendoli spesso di fronte a limiti all'apparenza insormontabili per un singolo individuo.
Il lavoro di squadra, una variabile fondamentale in tutte le avventure finora ambientate ad Hawkins, in questo nuovo blocco di episodi potrebbe in realtà assumere contorni diversi, visto il trasferimento dei Byers dalla loro storica dimora. L'ormai celebre frase Non siamo più a Hawkins, oltre a rimarcare il fatto che ormai le cose sono cambiate irrimediabilmente (ed è quindi tempo di crescere per davvero) pone anche l'accento sulla tematica della perdita dell'innocenza.
Anche se non è ancora possibile sapere dove verrà spostata l'azione, non è in realtà così inverosimile pensare a un contesto maggiormente urbano per la serie (in maniera analoga a quanto era successo in alcuni punti della Season Due), così da rimarcare la distanza tra la famiglia Byers e tutti gli altri componenti della banda.

I protagonisti, divisi dalle circostanze, potrebbero quindi affrontare nuove minacce separati per poi ricongiungersi alla fine in un unico luogo, che potrebbe magari essere proprio il Sottosopra.
Le stesse festività potrebbero giocare un ruolo fondamentale in tal senso; le ultime due stagioni, ambientate infatti in precisi periodi dell'anno (la seconda ad Halloween e la terza in prossimità e durante il 4 luglio) potrebbero essere un ottimo spunto per ambientare la nuova avventura durante le festività natalizie, dando così ancora una volta l'occasione a tutti i personaggi di rincontrarsi sotto lo stesso tetto.
Oltre ai russi, che sicuramente rivestiranno un ruolo fondamentale anche in questa stagione (dato che la loro attitudine a voler sfruttare le creature del Sottosopra come un'arma è tutt'altro che una semplice supposizione), non bisogna assolutamente dimenticarsi di Jim Hopper, apparentemente morto alla fine della Season Tre.

Ci sono però numerosi particolari che in realtà fanno apparire l'ipotesi della sua dipartita come poco probabile, dato che il suo cadavere non è stato mostrato in alcun momento durante il finale dell'ultima stagione (al contrario dei russi letteralmente disintegrati dall'esplosione di energia).
D'altronde, il personaggio interpretato da David Harbour potrebbe aver compiuto un balzo disperato dentro la frattura che stava per chiudersi per poi spuntare in un'altra parte del pianeta come la Russia, che pure sta conducendo esperimenti sull'Upside-down. A conferma di ciò, la frase pronunciata da alcuni soldati nella sequenza mid credit, in cui si fa riferimento a un misterioso prigioniero americano, potrebbe davvero rimandare al buon vecchio Jim, che molto probabilmente è riuscito a salvarsi miracolosamente all'ultimo momento (entrando forse in extremis nel Sottosopra).
La dimensione alternativa che fin dall'inizio è la fonte primaria di tutti i problemi potrebbe quindi diventare il vero centro nevralgico di Stranger Things, magari mostrando lo stesso Jim intrappolato lì (o addirittura inviato periodicamente dai russi in esplorazione come una sorta di cavia).