Tehran 2: lo show Apple torna con una new entry importante, Glenn Close

Dopo una prima stagione ricca di colpi di scena, la seconda alza la posta in gioco, portando sul campo una punta di diamante del Mossad.

Tehran 2: lo show Apple torna con una new entry importante, Glenn Close
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Tehran, serie televisiva ideata da Moshe Zonder (The Loners, Zohar), Dana Eden (Magpie, The stylist) e Maor Kohn è nata come un prodotto locale, un trascinante spy-thriller arrivato a giugno di due anni fa su Kan 11, canale televisivo israeliano, ma ben presto la potente azienda di Cupertino ha fiutato le infinite possibilità offerte dallo show e ha comprato i diritti per la distribuzione su Apple TV+. La prima stagione dell'opera (premiata tra le altre cose come Miglior Serie Drammatica agli International Emmy Awards 2021) è stata una vera altalena di emozioni, capace di costruire personaggi convincenti e carismatici che si muovevano agilmente in una sceneggiatura ricca di colpi di scena e pregna di ganci con la geopolitica.

Uno degli elementi più fenomenali delle prime 8 puntate riguardava il conflitto tra le spie israeliane del Mossad e gli agenti del controspionaggio iraniano che, oltre ad essere realistico, metteva in evidenza gli aspetti contradditori e emotivi di un lavoro, quello nell'Intelligence, che ha alle spalle degli esseri umani e non delle macchine da guerra prive di sentimenti. Gli spunti migliori, non a caso, derivavano proprio dal background narrativo dei primari e comprimari, con una nota di merito per l'incastro thriller ben confezionato. Tra le uscite del mese di maggio di Apple TV+ c'è proprio la seconda stagione di Tehran, arrivata con i primi due episodi il 6 maggio 2022, che già dall'inizio presenta un personaggio inedito; Glenn Close è infatti una spia del Mossad in Tehran 2. Ma questa misteriosa figura sarà veramente in grado di mantenere alta, ancora una volta, la qualità della serie?

Tehran: una spia è per sempre

Il primo episodio della seconda stagione di Tehran si apre con una sorpresa: la nostra brillante e fragile protagonista, la spia Tamar Rabinyan (interpretata da Niv Sultan) è ancora sotto il giogo del Mossad, nonostante nel finale della prima sembrava che la ragazza avesse lasciato tutto alle spalle scappando con Milad (Shervin Alenabi).

Per quest'ultima missione c'è in ballo un trasporto sicuro all'estero per entrambi, quindi la giovane agente decide di collaborare ancora una volta con i servizi segreti israeliani, anche se rimarrà di nuovo ingabbiata nel suo lavoro. Sul fronte opposto, Faraz Kamali (incarnato da Shaun Toub) del controspionaggio iraniano ha perso tutto, compresa la fiducia del suo capo Mohammadi (Vassilis Koukalani), di recente diventato Generale per aver salvato il il paese dal sabotaggio di Israele. Anche Kamali, suo malgrado, si ritrova nuovamente in ufficio, ed è costretto a scegliere tra la famiglia e il suo governo. L'incipit è senza dubbio magnetico: riprende alcune connessioni con la stagione precedente, proponendo una raffinata estrazione che chiude tutti gli elementi rimasti in sospeso, facendo capire in questo modo che verrà raccontato un altro capitolo della storia. La prima puntata, inoltre, funziona molto bene perché presenta nuovamente tutti i personaggi principali (con qualche eccezione) illuminandoli di una nuova consapevolezza, ma al tempo stesso svelando una verità scomoda: sarà impossibile lasciarsi alle spalle il proprio lavoro e una spia è per sempre. La sceneggiatura, da questa breve introduzione, racconta una trama ancora più complessa e intricata, con una posta in gioco ancora più alta: lo scontro tra le due nazioni sopracitate si fa più acceso e più diretto, senza però che nessuno dei due paesi riveli esplicitamente le proprie carte in tavola.

Nuovi equilibri, relazioni e un personaggio dal gran potenziale

Passando al secondo episodio, il ritmo narrativo di Tehran rallenta volutamente perché si volta verso il cambiamento: chiusa una storyline, se ne apre un'altra, con un'affascinante pezzo grosso del Mossad, l'agente Marjan Montazeri (una strepitosa Glenn Close), che prende in mano la situazione, gestendo in prima linea la missione di Tamar. Da quel poco che abbiamo visto, il personaggio ha due doti affascinanti: ha un acume tattico notevole e sembra essere accomodante, anche se nasconde una risolutezza inaspettata.

La figura, ancora avvolta nel mistero, potrebbe essere a tutti gli effetti l'ago della bilancia della seconda stagione, che, dopo una prima stagione scoppiettante, deve mantenere ben saldi gli standard, sia registici che narrativi. A proposito della macchina da presa, la regia di Daniel Syrkin (Halom Shel Idiot, Stockholm) si revitalizza un po', vivacizzando parecchio il piano israeliano visto nel pilot e chiudendo la puntata in modo suggestivo e inedito, con un'efficace colpo di scena che cambia completamente le sorti della storia.

Il secondo episodio, invece, muta totalmente registro ed è più sottile, ma nasconde in potenza, tramite inquadrature più posate e riflessive, i nuovi equilibri e relazioni tra i comprimari che si andranno a palesare successivamente. Sembrano esserci, per quello che abbiamo visto fino ad ora, tutti gli elementi necessari per svecchiare un po' la formula seriale proposta, senza però necessariamente stravolgere quei punti che avevano reso così tanto affascinante la prima stagione.

Anche le performance del cast sono di ottimo livello e la presenza di Glenn Close (che ricordiamo aver trionfato più di una volta ai Globe grazie alle sue interpretazioni sul piccolo schermo) non può che essere un valore aggiunto da sfruttare a dovere. Ci auguriamo che, nel corso delle puntate, ci sarà modo di veicolare al meglio il talento e l'espressività di un'attrice che, dall'alto dei suoi 75 anni e con alle spalle più di 40 di carriera, ha ancora tanto da offrire al pubblico.

Tehran - Stagione 2 Tehran, apprezzata serie israeliana, torna con una seconda stagione che, stando a quanto abbiamo visto nei primi due episodi, non ha perso il suo smalto, sia dal punto di vista registico che narrativo. La new entry dello show, la carismatica agente Marjan Montazeri (che ha volto di Glenn Close), è un elemento cardine dal quale potrebbe dipendere il successo di queste nuove puntate, arrivate su Apple TV+ a partire da venerdì 6 maggio. Con interpretazioni di ottimo livello e una regia più variegata, l'opera è tornata in pista, ma riuscirà a tenere ben salda l'attenzione degli spettatori?