The Right Stuff: Uomini Veri, prime impressioni sulla serie Disney+

Riflettori puntati sui primi giorni della NASA nella nuova serie originale Disney+, remake del lungometraggio di Philip Kaufman.

The Right Stuff: Uomini Veri, prime impressioni sulla serie Disney+
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Conosciuto in Italia anche col titolo molto contestato di Uomini Veri, l'epico dramma storico del 1983 apriva il decennio degli eighties con ben tre anni di anticipo su Top Gun e lo faceva con un'estetica tutta sua, per certi versi molto più figlia della Hollywood degli anni '70 rispetto al cult di Tony Scott con protagonista Tom Cruise (che invece avrebbe contribuito a plasmare le patine del cinema anni '80).

Tratto dall'omonimo libro di Tom Wolfe (tradotto fedelmente col titolo "La stoffa giusta") l'epopea di Kaufman si concentrava sui primi anni della NASA e sull'evoluzione della tecnologia dell'agenzia spaziale americano, accendendo i riflettori sul Programma Mercury e sugli uomini che ne fecero parte: c'erano gli aviatori nonché futuri astronauti Alan Shepard, John Glenn, Gordon Cooper, Scott Carpenter, e c'erano anche attori oggi iconici come Sam Shepard, Scott Glenn, Ed Harris, Dennis Quaid.

Il remake The Right Stuff - Uomini Veri (entrambi i titoli, scelta affascinante) ripropone la stessa vicenda, fronteggiando la solita sfida che le serie tv remake di lungometraggi si ritrovano a dover affrontare: allungare il brodo senza annacquarlo troppo.

Verso l'infinito e oltre

Adattato per Disney+ da Mark Lafferty (autore della serie horror Castle Rock) ma co-prodotto da Warner Bros., National Geographic e dalla Appian Way di Leonardo DiCaprio (che figura anche come produttore esecutivo), The Right Stuff: Uomini Veri è incentrato sul progetto Mercury della NASA e sulle menti pionieristiche che tra il 1958 e il 1963 portarono i primi astronauti nello spazio, con l'obiettivo dichiarato di raggiungere prima l'orbita intorno alla Terra, e poi alla Luna e agli altri pianeti del Sistema Solare.
Nella prima puntata (delle due che abbiamo potuto visionare in anteprima) dal gruppo iniziale di 110 piloti militari candidati e chiamati a rapporto per inaugurare il programma spaziale soltanto in sette vengono selezionati e accolti in casa NASA:

l'ambizioso Alan Shepard (Jake McDorman), il suo rivale storico John Glenn Jr. (Patrick J. Adams), il giovane e problematico Gordon Cooper (Colin O'Donoghue), e poi ancora Wally Schirra (Aaron Staton), Scott Carpenter (James Lafferty), Deke Slayton (Micah Stock) e Gus Grissom (Michael Trotter); finora, nella nostra anteprima, abbiamo potuto notare che i veri e propri protagonisti dello show sono incarnati dai primi tre personaggi citati, Alan, John e Gordon, ma non è da escludere che nelle puntate successive le sceneggiature accendano riflettori più luminosi anche sugli altri. Ma non si temano spoiler, in questo senso: le vicende narrate sono pressoché simili a quelle del film del 1983, a loro volta riprese dal libro di Wolfe che a sua volta era ispirato dalle vere vite di questi coraggiosi cosmonauti realmente esistiti; lo scopo principale di una storia così fortemente basata su fatti realmente accaduti dovrebbe essere quello di compensare la mancanza di effetto sorpresa con una narrazione appassionante e una forte carica drammatica sui fatti di vita dei protagonisti, e The Right Stuff sembra voler fare le cose per bene.

Particolarmente riuscita, finora, ci sembra la storyline dedicata a Gordon, ripresa dal film ma qui ampliata: la prima volta che lo incontriamo è disteso sul pavimento fra i vetri del tavolino rotto, una bottiglia di alcool vuota e la mano ferita chissà come durante la sbronza della notte prima.

La moglie lo ha abbandonato portandosi via le figlie, ma una volta reclutato dalla NASA avrà bisogno di lei per promuovere un'immagine di sé che il pubblico americano possa apprezzare, nonostante non corrisponda necessariamente alla realtà: e quindi ecco che lei torna a vivere con lui, riportando le figlie sotto il suo tetto, svolta che per forza di cose mette i due ex amanti di fronte alla possibilità di ricostruire il rapporto o deteriorarlo per sempre.

C'è spazio per tutti?

Considerate le nuove imprese dell'esplorazione del sistema solare allestite in incredibili dirette streaming dai visionari moderni come Elon Musk, Jeff Bezos e la stessa NASA (e Tom Cruise che nel 2021 girerà un film nello spazio) è un momento a dir poco ideale per tornare a raccontare questo tipo di storie. Lo abbiamo visto con First Man di Damien Chazelle, per molti versi una sorta di sequel spirituale dell'originale The Right Stuff e, per rimanere in ambito piccolo schermo, lo abbiamo visto con For All Mankind di Apple TV+: anche nella prima stagione della serie con Joel Kinnaman (pure lei figlia di un lungometraggio degli anni '80, l'omonimo documentario di Al Reinert del 1989!) veniva raccontata una storia secondaria di ‘intrighi romantici' e ‘relazioni-copertura' per nascondersi dal giudizio dell'occhio dei media e dei propri datori di lavoro, e questo punto in contatto (uno dei molti) apre ad un aspetto importante per la nostra analisi.

Quella che negli anni '60 era la corsa alla luna, oggi per la televisione è diventata letteralmente la corsa allo streaming: fallire è ben più facile che riuscire e anche se l'offerta senza precedenti potrebbe far pensare che nei palinsesti on demand ci sia spazio per tutti, in realtà non è esattamente così.

Al contrario per una serie tv è molto più facile rimanere schiacciata dalla mole di competitori e rivali in arrivo da ogni parte e con un ritmo sfrenato, ed è a questo che fanno pensare le tante sequenze di montaggio realizzate per mostrare l'allenamento durissimo cui devono sottoporsi i piloti protagonisti della serie: la competizione per essere numeri uno e guadagnarsi il diritto di essere chiamati i migliori, di avere la stoffa giusta per citare l'opera di Kaufman, è una competizione spietata.

The Right Stuff parte senza dubbio in svantaggio rispetto ad altri congeneri, anche sul fronte tecnico: la CGI della serie Disney+ mostra spesso il fianco, e soprattutto abbiamo un cast non di primissimo livello, ma la serie di Will Staples ha il pregio di voler raccontare una storia vera, di uomini veri, da cui è fondamentale trarre ispirazione.

The Right Stuff Stagione 1 The Right Stuff - Uomini Veri, la nuova serie TV che va a rimpinguare l'offerta dal servizio di streaming on demand Disney+, arrossisce non poco di fronte alla grandezza del capolavoro del 1983 diretto da Philip Kaufman con Sam Shepard, Ed Harris e Dennis Quaid e sembra anche partire in svantaggio rispetto ad alcuni congeneri. Eppure potrebbe avere la stoffa giusta per raccontare una storia di umanità, coraggio e ambizione, chiusa nei salotti delle abitazioni militari, ma anche aperta alle possibilità sconfinate del futuro.