1899: un oceano di misteri nella nuova serie Netflix dagli autori di Dark

Tra navi scomparse e segreti da nascondere, i primi episodi di 1899 ci riportano alle atmosfere perturbanti di Dark e convinceranno i fan.

1899: un oceano di misteri nella nuova serie Netflix dagli autori di Dark
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1899. Il piroscafo Kerberos solca le acque dell'Atlantico nell'ormai classica rotta che collega l'Europa agli Stati Uniti. A bordo, più di mille persone in cerca fortuna, redenzione o semplicemente di un nuovo inizio. Poi, il telegrafo ripete delle coordinate e la Kerberos raggiunge così la Prometheus, nave gemella scomparsa quattro mesi prima, alla deriva nell'Atlantico. Il viaggio per New York prenderà così una piega inaspettata. Sulla carta il nuovo progetto Netflix dagli autori di Dark - salutata due anni fa con la nostra recensione di Dark 3 - è alquanto intrigante. Queste impressioni non vengono affatto disattese dai primi episodi l'ultima fatica di Jantje Friese e Baran bo Odar, che riescono a mantenere la loro inconfondibile impronta e faranno sicuramente la gioia degli appassionati, pronti a mettere le mani su una delle più promettenti serie Netflix di novembre 2022 a partire dal 17 novembre.

Il viaggio della speranza

Jantje Friese e Baran bo Odar non sono affatto nuovi alla coralità nei loro ensemble di personaggi, e 1899 non fa eccezione ma, anzi, alza ulteriormente l'asticella dipingendo un'umanità varia e variegata, proveniente da diverse nazioni e di differente estrazione sociale. Il vero peccato è aver perso nell'adattamento italiano tutti i vari idiomi che costellano l'universo di 1899 e che fanno sì che non tutti i protagonisti si capiscano a vicenda, innescando reazioni che non risultano così cristalline nel doppiaggio nostrano.

I passeggeri della Kerberos rappresentano a loro modo anche i temi sociali di un'epoca, dalla percezione della figura della donna all'omosessualità, condendoli con una curata introspezione che intaglia i tratti dei singoli personaggi in maniera compassata, senza regalare nulla, dipanando nei momenti giusti l'alone di mistero che avvolge i singoli, prima di gettarli nel più grande disegno rappresentato dalla vicenda della scomparsa Prometheus. Ognuno ha un motivo per voler raggiungere la terra delle opportunità, nessuno vuole tornare indietro.

In questo senso, il viaggio della Kerberos è sia fisico che metaforico, ma potrebbe essere anche qualcosa di più, e sono proprio le prime inquadrature e la voice over in apertura a chiarirlo, esplicitando l'illimitato potenziale della mente umana e mettendoci di fronte a una piramide che torreggia in un paesaggio meno esotico di quello in cui siamo abituati a contestualizzarla.

Mistero e tanta qualità

C'è un estremo richiamo al simbolismo in 1899 e la forma del triangolo rovesciato solcato da una retta è il leitmotiv visivo che decora costumi e arredi. In questo troviamo nuovamente un'analogia con l'opera precedente del duo tedesco, che potrebbe aver trovato un nuovo modo per declinare gli stilemi cari a Dark e alla sua deriva sci-fi thriller carica di un ermetismo per il quale, sospettiamo, dovremo armarci di pazienza. Le atmosfere cupe nelle quali riecheggia una colonna sonora sempre tensiva si accompagnano alla solida regia di Baran bo Odar e alle inquadrature granitiche che permettono allo spettatore di orientarsi tra i corridoi labirintici della nave, enfatizzandone i misteri.

Il notevole lavoro sulla messinscena si traduce in una qualità rilevante delle scenografie e degli effetti speciali, complice l'utilizzo di una tecnologia evoluta di LED volume - per intenderci, simile allo Stagecraft utilizzato da Mandalorian - per proiettare sfondi in tempo reale sul set virtuale, consentendo ad attori e a professionisti di svincolarsi dalla classica produzione su green screen, rendendo più pregnanti le interpretazioni e le inquadrature catturate dalla macchina da presa sul ponte del piroscafo, disegnando un inquietante orizzonte oceanico alle loro spalle, con la spettrale presenza della nave scomparsa.

1899 - Stagione 1 Gli autori di Dark riescono ad intrigare con i primi episodi di 1899 su Netflix. I fan di vecchia data non saranno intimiditi dall’ermetismo simbolista che immerge i protagonisti in un’atmosfera perturbante ma, anzi, si sentiranno un po’ a casa, soprattutto nell’evolversi dell’intreccio che, sospettiamo, porterà con sé parecchie rivelazioni ma altrettanti misteri. Gli spettatori occasionati non devono farsi spaventare dalla natura compassata della narrazione; la pazienza potrebbe ripagare e le performance del cast sono all’altezza della situazione. Peccato che il poliglottismo della versione originale si perda nel doppiaggio nostrano, forzando qualche adattamento di troppo nel confronto tra protagonisti di diverse nazionalità che non riescono a comprendersi a vicenda. La convincente messinscena è il fiore all’occhiello di una produzione che si prospetta mesmerizzante.