Arrow 8: un primo sguardo all'ultima stagione con Stephen Amell

Il primo episodio dell'ottava e ultima stagione di Arrow ci ha lasciato delle ottime impressioni. Ecco cosa ne pensiamo in merito.

Arrow 8: un primo sguardo all'ultima stagione con Stephen Amell
Articolo a cura di

Dopo una lunga cavalcata, durata 170 episodi, distribuiti in sette anni di messa in onda, arriva la parola fine su uno degli show più longevi della The CW, nonché il capostipite di quello che oggi conosciamo come "Arrowerse": Arrow. Le avventure di "Freccia Verde", al secolo Oliver Queen (Stephen Amell), volgono al termine, con una scelta però che coinvolge un po' tutti gli interessati, desiderosi di dare un finale più coerente e di impatto possibile ad uno show che, tutto sommato, ha saputo divertire e appassionare numerosi telespettatori, appassionati del DC Universe e non.

Gli ultimi dieci episodi della produzione, il cui format è stato drasticamente ridotto in vista proprio di questa ottava e conclusiva stagione, avranno dunque il compito di far combaciare tutti i vari tasselli mostrati nel corso degli eventi e in particolare nella precedente stagione, in cui il futuro di Star City è stato parzialmente svelato. Si tratta di un futuro senza l'eroe incappucciato, in cui il testimone è passato nelle mani di una nuova generazione di Vigilanti, ma che - dopo sette lunghi anni - va collegato nel migliore dei modi a quelli che sono gli eventi correnti, che in verità sono tutt'altro che armoniosi e pacifici. Del resto, e ormai lo abbiamo già appurato, la crisi è in arrivo e soltanto gli eroi più forti possono impedirlo. Il prezzo da pagare, però, sembrerebbe la propria vita.

My Name is Oliver Queen

L'episodio parte con una forte sensazione di deja-vu nelle prime stagioni di Arrow, con una scelta decisamente votata ad omaggiare le origini della serie. Si vede, infatti, nuovamente Oliver Queen (Stephen Amell) bloccato sull'isola di Lian Yu che, con l'aiuto del suo fedele arco, riesce ad attirare l'attenzione di un peschereccio di ventura per poter tornare a casa. Ad attenderlo c'è la defunta madre Moira Queen (Susanna Thompson), che qui è in ottima salute, il redivivo Malcolm Merlyn (John Barrowman) e l'amico di sempre, anch'egli in realtà perduto, Tommy Merlin (Colin Donnell).

Da ciò si evince che la realtà non è più quella che abbiamo conosciuto nel corso di questi lunghi anni, e gli sceneggiatori impiegano pochi minuti per confermarcelo. Oliver, infatti, ha iniziato a viaggiare per conto di Monitor (LaMonica Garrett), essere dai poteri cosmici divenuto ormai ricorrente nell'Arrowverse, per scongiurare l'ormai inevitabile Crisi sulle Terre Infinite che coinvolgerà l'intero Multiverso, in quel che sembra una catastrofe tanto immane quanto incredibilmente ardua da scongiurare.

Per tal motivo, l'essere supremo affida ad Oliver quello che potremmo definire una sorta di primo incarico del suo lungo viaggio, ossia quello di recuperare un dato oggetto che è presente soltanto nella realtà in cui il giovane è stato inviato, una realtà che però diventa ben presto un'Odissea all'interno dei ricordi e della nostalgia, ma anche di conoscenza. In questa realtà, infatti, le cose sono ben diverse: se la bella Moira Queen e il giovane Tommy sono vivi, lo stesso ad esempio non si può dire per Thea (Willa Holland) che qui invece è passata a miglior vita, ma non solo.

Tutto è distorto, ma una cosa non cambia: la città (che qui si chiama Starling City) è comunque difesa da un vigilante dal cappuccio verde, che però non è assolutamente il nostro Oliver Queen, anzi. Una volta entrati in contatto, i due inizieranno a collaborare per portare a termine la missione di Oliver: recuperare il potente oggetto, finito nelle mani sbagliate. Il finale dell'episodio, tra un colpo di scena e l'altro, mette in chiaro voracemente le cose: anche questo universo "parallelo" finisce col collassare, simbolo inderogabile di quanto grave sia la minaccia che incombe su tutti quanti.

Who are you?

Vi abbiamo parlato finora di un universo parallelo, fatto di ricordi ma anche di tanta diversità. Ebbene, seppur non proprio originale, l'idea imbastita dagli sceneggiatori ha saputo dare i propri frutti. L'episodio infatti ha saputo sorprendere ed appassionare, grazie soprattutto delle varianti messe in gioco. Spicca su tutte, ovviamente, quella di Tommy Merlin, qui in veste di villain, che cercherà di mettere a tutti i costi i bastoni tra le ruote al nostro eroe, con redenzione finale - come al solito - quando ormai sembra troppo tardi.

Ma non soltanto: ci è piaciuta molto anche la figura del Freccia Verde "alternativo" che, incredibilmente, sotto la maschera nasconde il volto di Adrian Chase (Josh Sagarra), villain della sesta stagione e spietato assassino della madre del piccolo William (Jack Moore), il figlio di Oliver. Qui, invece, l'uomo è completamente diverso, votato alla giustizia e al bene comune, e sembra essere un degno sostituto dell'eroe incappucciato della nostra dimensione.

Non tutti, comunque, appaiono migliorati in questa dimensione alternativa: Renè (Rick Gonzalez) e Dinah (Juliana Harkawy) sono ad esempio due personalità completamente diverse, corrotte e anche incapaci nel combattimento, ma più in generale tante cose appaiono diverse. Ad esempio Felicity (Emily Bett Rickards) non è presente nell'organigramma della Queen Consolidated, con buona pace dello stesso Oliver, che però può consolarsi con l'immancabile John Diggle (David Ramsay) che, dopo una sorta di empasse iniziale, si rivela essere quello "vero", e che ha viaggiato per i mondi per supportare fraterno di sempre.

Da tutti questi dettagli si evince una scrittura tutto sommato più elaborata rispetto al passato, e ciò è sicuramente merito sia del numero ridotto di episodi sia, soprattutto, della volontà degli sceneggiatori di chiudere al meglio tutte le vicende in sospeso, dando più spazio a tutti i personaggi principali.

Save the past to take care of the future

Anche nell'ultima stagione, la narrazione, decisamente poderosa in termini di ritmo, in cui i cambi di scena e sequenza appaiono frenetici e decisamente convincenti, si scinde a metà tra il "presente" e il futuro della città. Qui vediamo ancora una volta il nuovo gruppo di eroi, definito dalla Felicity del futuro il "team Arrow 2.0", con protagonisti William adulto (Ben Lewis), la figlia di Oliver e Felicity, Mia (Kathrine McNamara), Connor (Joseph David-Jones) e la Zoe adulta (Andrea Sixtos).

Il quartetto è impegnato contro la banda dei Deathstroke, una delle tante forze del male in gioco che minacciano l'ordine e la pace e che, siamo certi, le cui vicende si intersecheranno in qualche modo con gli eventi in cui i protagonisti sono gli attori principali dello show.

Anche nel caso dei più giovani eroi, si avverte la volontà di dare un piglio diverso alla loro collocazione in termini di rilevanza, in una sorta di passaggio di consegne doveroso e inderogabile tra la vecchia e la nuova generazione di vigilanti. Il tutto, comunque, presenta un comun denominatore sempre presente: i combattimenti. Le scene d'azione, in particolare quelle di lotta, sono sempre di ottimo livello, grazie soprattutto alla bravura di Stephen Amell, ormai perfettamente calato nel ruolo, ma anche degli altri protagonisti, sempre molto convincenti quando si tratta di imbracciare un'arma o di sfoggiare mosse di arti marziali.

Arrow - Stagione 8 Il primo episodio dell’ultima stagione di Arrow ci ha convinto e divertito. La vena più frenetica, figlia anche del numero di episodi ridotto dello show, ci ha accompagnato nel migliore dei modi verso i titoli di coda di una puntata che ha saputo omaggiare il passato per guardare meglio un futuro di cambiamenti, sacrifici e redenzione. Del resto, l’inevitabile Crisi è ormai imminente, e il frame finale dell’episodio in questione ha dato solamente un saggio di quanto catastrofico possa essere. Il viaggio di Oliver attraverso l’essenza degli universi paralleli sembrerebbe essere soltanto all’inizio, ma promette già di strappare più di una lacrima, in un mix di ricordi e adii difficile da assimilare per tutti quelli ormai affezionati allo show di The CW. Complessivamente, comunque, siamo molto soddisfatti di quanto visto e ci aspettiamo un finale degno per una serie che ha sicuramente rappresentato un piccolo cambiamento per i supereroi della DC Comics sul piccolo schermo.