Ash Vs Evil Dead, ritorno in grande stile per la comedy/horror della Straz

In America ed in contemporanea in Italia su Infinity, ecco la seconda stagione della serie ispirata al franchise de ‘La Casa'. Risate e brividi assicurati.

Ash Vs Evil Dead, ritorno in grande stile per la comedy/horror della Straz
Articolo a cura di

Ancora più estremo, ancora più horror, ancora più sarcastico, ancora più splatter, ancora più ... cult. Poche parole per descrivere Ash Vs Evil Dead, la serie della Straz voluta da Sam Raimi, che vede in Bruce Campbell il suo iconico protagonista. Sequel diretto del franchise de La Casa, la comedy/horror molto apprezzata dal pubblico del web, dal 3 ottobre è in onda in America ed in contemporanea anche qui in Italia; nuove avventure al limite dell'assurdo attendono Ash e company, di nuovo alle prese con demoni assetati di sangue, segreti ancestrali, battute al fulmicotone e corse forsennate in auto. In appena 33 minuti, la season premiere riesce a pennellare in maniera quasi ottimale tutte le novità più importanti del secondo ciclo di episodi; non si dimentica la comicità, le battute volgarotte ma di stile e litri di sangue. Fin dalle prime battute quindi sembra proprio che la qualità della serie tv sia rimasta del tutto immutata. Ripartiamo con Ash, che si trova a Jacksonville insieme a Pablo e Kelly. Fra eccessi e feste da sballo, l'uomo si gode un pizzico di meritato riposo dopo quando accaduto nel finale della prima stagione: Ash infatti ha stretto un patto di non belligeranza con Ruby, ed egoisticamente è fuggito via lasciando il mondo in balia del potere del Necronomicon. Ma la tregua dura poco. Ruby chiede l'aiuto di Ash per fermare i demoni del libro che si sono ribellati e stanno creando molto scompiglio fra gli umani. Ash quindi, armato di motosega e i suoi due compagni a seguito, si dirige ad Elk Grove. Oltre a Ruby ed i demoni evocati dal Necronomicon, il protagonista dovrà affrontare il suo stesso passato.


Una serie che guarda al passato ed al futuro del franchise.

Ash Vs Evil Dead non perde il suo appel e, in questa season premiere, continua a far divertire con gusto ed a fotografare, con un pizzico di sagacità, la realtà sconclusionata di oggi, ma soprattutto si conferma essere una serie che è molto più di un semplice sequel. Sam Raimi infatti compie un vero miracolo con Ash Vs Evil Dead, riuscendo a costruire un ponte fra la trilogia cinematografica e l'universo televisivo di oggi, creando uno show al passo con i tempi, che rivolge uno sguardo al futuro del franchise senza dimenticare le sue stesse radici. Di vitale importanza è alzare il velo sul passato di Ash, conoscere un capitolo della sua vita che, causa forza maggiore, non è stato mai esplorato a dovere. Ed il primo episodio della seconda stagione, presentando il papà di Ash, fa capire come la serie non è solo un'operazione revival, ma ha la voglia e l'intenzione di approfondire un universo dalle infinite sfumature.

Una bonaria presa in giro degli horror '80

Al di là del suo significato intrinseco, la serie della Straz rimane un puro e semplice entertainment televisivo, l'unica produzione della terza golden age americana, che si pone l'obiettivo di far ridere con gusto senza se e senza ma. Oltretutto le scorribande di Ash, Pablo e Kelly vogliono portare in tv tutto il fascino del cinema anni '80, quello spatter, quello dalle battute sarcastiche, quello dei doppi sensi, quello dalle minacce ancestrali e quello delle corse mozzafiato in auto con tanto di musica rock alla radio. E' una serie old fashioned, immortale come il suo stesso protagonista, un evergreen sempre attuale che risulta essere al passo con i tempi nonostante sia contestualizzata in un indecifrato continuum spazio/tempo. Alla fin fine, anche se Ash Vs Evil Dead è una serie per pochi eletti, soprattutto per gli stomaci forti, rimane un prodotto dal grande respiro, l'unica serie che grazie ad una scrittura senza freni inibitori ha portato in tv una storia horror a tutti gli effetti che fa ridere (quasi fino alla lacrime) e che appassiona terribilmente. Il primo episodio della seconda stagione è allettante e trash quanto basta, giusto il tempo per desiderare con bramosia i restanti 9.