Breaking Bad - Stagione 5: Recensione dell'ultima stagione

All bad things must come to an end, anche l'amatissimo serial con protagonista Bryan Cranston nel ruolo di Walter White

Breaking Bad - Stagione 5: Recensione dell'ultima stagione
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E' simpatico pensare come si attende con cosi tanta ansia un lieto evento per poi diventare tristi non appena il momento arrivi, a causa dell'inevitabile fine che presto o tardi arriverà. Abbiamo atteso un anno da quella fatidica scena che vedeva il buon vecchio Hank seduto sulla tazza del water, scioccato dalla fulminea rivelazione causata da quel famigerato libro, lasciato in mezzo alle riviste in maniera fin troppo incauta dal famigerato Heisenberg. Una scena che preannunciava una fine ormai imminente per Walter White e per tutti quelli che hanno avuto a che fare con i suoi loschi affari durante questo lungo periodo. Più e più volte abbiamo ipotizzato i primi 5 minuti della premiere di questa ultima manche di Breaking Bad, immaginando ogni possibile scenario e cambiando personaggi coinvolti o situazioni. Il succo però restava pur sempre il medesimo: i nodi arriveranno al pettine. La parte finale di quello che da molti viene considerato il miglior serial mai concepito è iniziata.

Tutto a causa di un libro.

Gli sceneggiatori non perdono tempo in inutili giri di parole (al contrario di altre season finali in onda in questo periodo, che sembra abbiano perso completamente la bussola) e ci catapultano in maniera immediata all'interno di un vortice di eventi susseguiti da numerosi colpi di scena. Non bastano i primi 5 minuti iniziali che vedono l'ennesimo straniante flashforward a destabilizzarci, ma a questi si aggiungono anche i restanti 35 fatti di confronti, rese dei conti, rimandi al passato e rivelazioni. Una premiere che non lascia spazio ad incertezze e tempi morti, e che dimostra ancora una volta come Breaking Bad non sia secondo a nessuno. Tolta la narrazione sempre superba, sono i personaggi e la stessa interpretazione data dagli attori a lasciare basiti i numerosi spettatori. Non che servissero ancora conferme per vagliare la validità di mostri sacri dal calibro di Bryan Cranston, Aaron Paul o Dean Norris, ma la drammaticità degli eventi toccati da queste prime 2 puntate ha favorito a dare quel quid aggiuntivo ad interpretazioni già di base impeccabili. La stessa Betsy Brandt (Marie nel serial) ha avuto modo di dare al suo personaggio una carica emotiva completamente diversa rispetto a quanto visto nelle scorse stagioni, sorprendendoci positivamente, in particolare nella seconda puntata.

Am I under arrest?

Pur tentando di scovare anche il più piccolo punto negativo, ci risulta impossibile trovare la benché minima imperfezione in un prodotto tanto superbo e perfetto. Persino la distrazione di Walter che ha scatenato irrimediabilmente il susseguirsi degli eventi ha alla base delle motivazioni decisamente profonde, che vanno dallo smisurato senso di controllo del suo io interiore alla sua accecante arroganza. E, se ci fermiamo a riflettere, risulta spiazzante il senso di profondità raggiunto da questi personaggi nel corso delle 5 stagioni. I loro drammi, le loro motivazioni, vengono ancora una volta messe in discussione e sviscerati dai nostri occhi sempre curiosi e bramosi di avere il quadro totale della situazione. E' difficile delineare chi siano i buoni e chi i cattivi in Breaking Bad (nonostante la freddezza e la crudeltà di Heisenberg ci abbiano più volta fatto desiderare la sua cattura), specialmente quando entra in scena il tipico gioco della caccia al topo, che provvede a mostrare il lato peggiore sia della giustizia che della delinquenza. Paradossalmente, la persona che sembra essere al di fuori dell'intero conflitto ma che giocherà un ruolo chiave nello svolgersi della vicenda è proprio il povero Jesse Pinkman, ormai completamente provato e fuori controllo. Ma fare supposizioni su ciò che accadrà quando si parla di Breaking Bad è perfettamente inutile, anche perché molto spesso il risultato si dimostra migliore di ogni nostra più rosea aspettativa.

Breaking Bad - Stagione 5 Un momento che abbiamo atteso per tanto tempo, ma che una volta arrivato non può non farci rattristare nel pensare a quando Breaking Bad non ci sarà più. Inizio spiazzante e sessione finale che si preannuncia ancora più incredibile. Non servono commenti aggiuntivi ormai, ma solo una silenziosa e meditata contemplazione.