E per il terzo anno consecutivo, Chuck torna a calcare le scene della NBC. Ormai la popolarità del serial ha raggiunto livelli inaspettati e, dopo 2 stagioni qualitativamente ineccepibili seppur dagli ascolti non esaltanti, anche questi ultimi si sono conformati al resto e la terza stagione è partita con uno sprint incredibile, per la felicità dei vertici della NBC, rete che non può essere propriamente definita in salute. C’è da dire che gli autori sono riusciti ancora una volta a superare sé stessi: dalle prime puntate della season 3 si avverte un cambio di rotta, non troppo marcato, ma che risulta comunque decisivo per trovare la svolta da tutti aspettata. Ora, possiamo dirlo, Chuck Bartowski (o Charles Carmichael, se preferite) è molto vicino ad essere una spia!
Dove eravamo rimasti...
La seconda stagione era terminata con la memorabile frase “Guys...I Know Kung Fu”, che faceva già presagire qualche cambiamento per ciò che riguardava le possibili capacità di Chuck dopo aver assimilato il cosiddetto Intersect 2.0. Non per niente, la frase di presentazione di questa nuova stagione è “No more Mr. Nice Spy”, giusto per far capire in che situazione gli autori vogliano andare a parare.
In sostanza, la terza stagione ci introduce sin dal primo (doppio) episodio il nuovo nemico di Chuck. Dopo la sconfitta di Fulcrum, infatti, un'altra organizzazione segretissima - l’Anello - è pronta a dare del filo da torcere al trio di spie più imprevedibile di tutti i tempi. Quali saranno stavolta gli obiettivi e le missioni in cui vedremo impegnati Chuck, Sarah e il neo colonnello Casey?
Un cast da urlo
Pur mantenendo la struttura a puntate autoconclusive (riguardanti le missioni), che tuttavia a volte durano per più episodi, Chuck ha un filo conduttore solidissimo. E’ forse proprio questo il motivo del grande successo a cui il serial è riuscito ad arrivare soltanto dopo qualche tempo dal suo esordio sugli schermi americani. Il semplice espediente delle puntate autoconclusive, oltre che risultare, dopo qualche tempo, ripetitivo, non avrebbe aiutato la fidelizzazione dello spettatore, che è invece fondamentale per un serial di questo tipo (differente rispetto ad una semplice comedy, in cui spesso sono le gag delle singole puntate a decretare il successo o meno di una serie, piuttosto che il filone principale).
Oltre a questo, il grande successo venutosi a creare con il tempo è dovuto principalmente alla presenza di un cast nutritissimo ma allo stesso tempo di qualità. Iniziando dalla stupenda Yvonne Strahovski, che unisce la sua straordinaria bellezza ad una recitazione al di sopra della media (in particolar modo se prendiamo come termine di paragone le bellezze del belpaese), passando da Zachary Levi che, tranne la presenza fissa nella sitcom “Perfetti ma non troppo”, prima di Chuck poteva essere definito un esordiente mentre oggi può essere etichettato come uno dei motivi del grande successo riscosso dalla serie, arrivando a Adam Baldwin, l’attore più navigato del cast che riesce, dopo tanti ruoli di azione, ad integrare anche buone parti comiche alla propria interpretazione.
Il resto del cast è ugualmente di buon livello: per questa terza stagione un appunto su Ryan McPartlin, che nella serie interpreta Devon. Capitan Fantastico, infatti, è riuscito in queste prime puntate a ritagliarsi un certo quantitativo di importanza, dovuto principalmente al fatto di essere venuto a conoscenza dei segreti di Chuck al termine della stagione precedente. Questo, se possiamo definirlo così, esperimento sembra dare buoni frutti, e chissà che in futuro non possa ripetersi.
No More Mr. Nice Spy!
In questo primo scorcio di stagione l’impianto narrativo rimane ancorato a quello che avevamo visto nelle puntate gli anni scorsi, togliendo il fatto che cambia il nemico che Chuck deve fronteggiare. Per il resto le missioni sono sempre, tranne alcune eccezioni, sulla stessa linea d’onda, riuscendo però a non annoiare o stancare mai lo spettatore. Gran merito agli autori che riescono ad intrecciare vita privata e vita segreta di Chuck in modo da creare un mix perfetto.
La più grande novità riscontrata è il profondo cambiamento delle capacità di Chuck. Mentre prima i flash riguardavano solo determinate informazioni su un oggetto o una persona che rientrava nel campo visivo di Chuck, ora grazie alle novità dell’Intersect 2.0 Bartowski ha la possibilità di venire a conoscenza praticamente di qualunque cosa, nel momento in cui se ne verifichi la necessità. Prepariamoci quindi ad un esperto di Kung-Fu, Aikido, o addirittura della lingua coreana.
Che dire, ci troviamo di fronte al miglior Chuck di sempre, che riesce forse a superare le grandissime qualità mostrate nella prima stagione (c’è da dire che era difficile fare di meglio). Attendiamo fiduciosi le prossime puntate, auspicandoci che gli autori rimangano sullo stesso livello qualitativo per tutta la season 3.
Migliorare una cosa già di per sè eccellente è molto difficile: sembra che con Chuck sia capitato. Tutto sta nel mantenere questa qualità per un'intera stagione televisiva: se gli autori ne saranno capaci, allora potremo sperare di vedere Chuck alle prese con i cattivi ancora per qualche altro anno. Ed in realtà, è proprio ciò che tutti ci auguriamo!