Tra i grandi disastri degli anni Duemila l'Uragano Katrina ha segnato uno dei primi eventi sconvolgenti di una comunità ritrovatasi a galleggiare tra detriti, oggetti e macchine, mentre il mondo guardava sbigottito senza sapere cosa fare. Erano i primi giorni del settembre 2005 e un evento atmosferico dalla potenza devastante è passato lasciando in balia di loro stessi una serie di cittadini rimasti senza casa e senza speranza, costretti a chiedere aiuto dai tetti o razziare cercando di trarre anche da atti di criminalità un minimo di sopravvivenza. Ma è all'interno di una struttura ospedaliera che ci conduce Cinque giorni al Memorial, uno degli nosocomi attaccati durante i fatti di New Orleans in cui quarantacinque cadaveri sono stati rinvenuti dopo giorni di scompiglio e di fuoco - ecco il trailer di Five Days at Memorial, lo show Apple TV+ con Vera Farmiga.
All'interno di un ospedale
Un racconto che segue gli avvenimenti riportati nel romanzo basato sulla realtà scritto da Sheri Fink, pubblicato nel 2013 e diventato serie nel catalogo di agosto di Apple TV+ mostrando visivamente la disperazione che la scrittrice aveva riportato inizialmente su carta stampata. Un rilascio settimanale che fa ammontare nello spettatore l'angoscia di un pezzo di storia americana che ha catapultato nell'oblio morale un circolo di personaggi decisivi per i disordini e le rappresaglie messe in moto in quelle giornate di caos assoluto.
Una crescita di cui si avvale ogni puntata e che avanza con la stessa velocità e forza di un corso d'acqua, irruente e devastante come quello che ha serpeggiato rumoroso e feroce per le strade della città. Concentrata sul particolare di un ospedale che diventa specchio di un accadimento di scala assai più grande, Cinque giorni al Memorial è crudo come la verità che avvolse quei momenti di paura e sconforto e che fece sentire troppe, tantissime persone lasciate sole a dover badare a se stesse. Un'escalation di pericolosità e tormento che lo show fa percepire con un crescendo che aumenta l'ansia delle persone unendola alle loro più recondite paure. Un terrore che comincia a diventare immerso e costante, che non arriva più solamente dall'ambiente esterno, ma diventa un attacco diretto da uomo a uomo. La vicinanza, gli sguardi degli altri, la prossimità se al principio sono esempio di aiuto e sostegno col proseguimento di una situazione di rischio si tramutano in insidia e minaccia, in sospetto e diffidenza.
Nell'occhio dell'uragano
Osservare Cinque giorni al Memorial dà l'impressione di essere lì, in quei cinque giorni all'interno dell'ospedale Memorial. Già dalle prime puntate la sensazione è quella di sentire sempre più sgretolarsi la barriera che separa i personaggi dagli spettatori, ricostruzione della serie e visione del pubblico.
Si diventa partecipi della storia, si vive la catastrofe insieme alle persone, alle vittime, ai medici e agli agenti, e si inizia ad avere sempre più il sentore che qualcosa è pronto per sopraffare le pareti già traballanti della struttura ospedaliera, oltre allo stato di salute e mentale di coloro che furono prigionieri delle loro stesse azioni e quelle degli altri. Ed è l'aggiunta delle immagini di repertorio a dare il colpo di grazia. A sentire parlare i protagonisti di avvenimenti inquadrati attraverso le telecamere, le cui testimonianze non vengono riformulate, ma sono proprio quelle impresse nel 2005 e riportate all'interno della serie Apple. Pur conoscendo le ripercussioni di un'America ferita dopo il passaggio dell'uragano e vedendone spesso ancora oggi i contraccolpi che l'hanno inevitabilmente cambiata, è con il terrore di affrontare il peggio che ci si appresta alle puntate di Cinque giorni al Memorial. Un racconto straziante, teso di panico e di dolore anche per il pubblico.
Come uno scroscio d'acqua irruente e trascinante, Cinque giorni al Memorial travolge lo spettatore già con le prime puntate. L'Uragano Katrina, di cui viene raccontata la devastazione nello show, sgretola anche il muro posto tra racconto e spettatore dando al pubblico una sensazione di costante paura e pericolo. Di ansia e di diffidenza. Una visione sconvolgente e dura basata su fatti reali, che a distanza di anni ancora scuotono per la loro tragicità e sofferenza.