Il Club delle Babysitter 2: la seconda stagione si apre in modo convincente

La serie tratta dai romanzi di Ann M. Martin riparte con il piede giusto, tornando a raccontarci una storia di amicizia, responsabilità e lealtà!

Il Club delle Babysitter 2: la seconda stagione si apre in modo convincente
Articolo a cura di

Non è facile parlare ai giovani spettatori. Per farlo una serie deve essere in grado di utilizzare i loro linguaggi, di mettere in campo ciò che è a loro caro e interpretare il loro particolare punto di vista sul mondo. Ci è riuscito bene Il club delle Babysitter, la trasposizione moderna dell'omonima serie di romanzi per adolescenti e pre-adolescenti scritto da Ann M. Martin negli anni '80. Uscita su Netflix il 3 luglio 2020, questa serie - remake di quella già uscita trent'anni fa - è stata in grado di utilizzare un tone of voice adeguato al target, senza mai snaturare gli elementi centrali dell'opera, né tutte quelle tematiche importanti per chi desidera identificarsi nelle eroine di questo prodotto.

Il club delle Babysitter è tornato l'11 ottobre 2021 con una seconda stagione che si apre nel modo giusto, senza approfondire troppo quello che ci aspetterà, ma dando all'opera il giusto tono per cominciare una valida narrazione. Oltre a recuperare la nostra recensione de Il Club delle Babysitter, non perdetevi inoltre le altre uscite Netflix di ottobre!

Il Club è tornato!

Siamo ancora nel Connecticut, nella cittadina di Stoneybrook, ma la vita di Kristy Thomas (Sophie Grace), fondatrice e presidentessa dell'ormai noto club delle Babysitter, è cambiata radicalmente. Il club fondato con le amiche - al quale si sono aggiunte delle new entry - è di nuovo attivo dopo le vacanze estive, ma in seguito al matrimonio della madre (Alicia Silverstone), ora Kristy vive in un'altra casa, assieme a dei fratellastri con cui ancora non va d'accordo e con un patrigno che sta imparando a conoscere piano piano. Il nuovo quartiere non sembra molto adatto allo stile di vita che lei e la madre conducevano prima, ma forse dietro alla patina snob dei vicini di casa si cela qualcosa di più, un aspetto che Kirsty riesce a intravedere proprio durante un nuovo incarico da babysitter.

La scelta di una sceneggiatura capace di rispettare il prodotto originale - una serie di libri divenuti iconici per i ragazzi e le ragazze degli anni '80 e ‘90 - è un elemento che si è fatto sentire durante la prima stagione, che ha dimostrato una buona qualità durante i suoi primi dieci brevi episodi. La fedeltà ai romanzi di Ann M. Martin - che qui mette la propria firma anche come produttrice - non ha però impedito alla serie di mettere in atto una discreta e necessaria opera di rimodernamento.

Consapevoli di avere tra le mani un racconto che sarebbe andato a parlare agli adolescenti di oggi, gli autori hanno dato vita sì a una trasposizione, ma anche a un titolo fresco, in linea con il mondo odierno e al tempo stesso dotato di quella patina adolescenziale che sembra non avere tempo.

Dopo aver toccato solo in piccola misura il tema delle prime cotte giovanili nella prima stagione, la serie sembra voler vertere un po' di più su di esso nella seconda, mostrandoci le gioie e i dolori degli amori che sbocciano alle medie, tra disagi, imbarazzi, voglia di lasciarsi andare e la presenza costante e fondamentale delle migliori amiche.

Nella prima puntata non manca però il protagonista assoluto della serie, il club, il luogo dove le amicizie si consolidano, dove le protagoniste hanno occasione di affermare la propria indipendenza, ma anche dove prendono forma e si risolvono i conflitti. Sebbene solo accennati a causa della brevità della puntata, questi elementi sono già il fulcro della nuova stagione. Con l'incarico accettato da Kristy, inoltre, Il Club delle Babysitter sembra voler ribadire il proprio scopo: non solo intrattenere, ma trasmettere messaggi positivi, una morale che tanto i ragazzi quanto gli adulti possono (e dovrebbero) capire e interiorizzare.

Una direzione che sembra già essere quella giusta

Sebbene sia ancora molto presto per affermare la buona riuscita della seconda stagione del Club delle Babysitter, questo primo episodio sembra andare nella giusta direzione, offrendo agli spettatori buoni spunti per un contenuto più vario. A questo nuovo incipit si può rimproverare solamente di essere un po' affrettato nello svolgimento e nella risoluzione del conflitto che ha portato in scena.

Kristy e la madre hanno infatti iniziato a frequentare - per via delle circostanze più che per una vera e propria voglia di socializzazione - i vicini di casa nel nuovo quartiere. Spiazzati dal loro comportamento non troppo amichevole, le due si sono semplicemente distanziate da questo modo di fare un po' snob, per poi ricredersi rapidamente in occasione di un evento. La brevità della puntata non ha aiutato la vicenda a ottenere uno svolgimento più graduale, ma il fulcro della narrazione non è stato tradito. Malgrado il ritmo un po' veloce, Il Club delle Babysitter sembra essere ancora in grado di trasmettere buoni insegnamenti, come per esempio non fermarsi alle apparenze.

Per quanto riguarda il tono utilizzato, come anticipato poco sopra, anche questa nuova puntata sembra aver ben inquadrato il modo giusto per parlare ai giovani spettatori della serie. I temi trattati e il linguaggio utilizzato sono del tutto adeguati a un pubblico in fase adolescenziale e pre-adolescenziale, mai volgari, mai fuori luogo e per questo molto in linea anche con i libri di Ann M. Martin, che parlano di amicizia, lealtà, responsabilità, errori e riparazioni.

La buona recitazione delle protagoniste e dei comprimari, una fotografia capace di dare al tutto un tocco moderno senza però rinunciare ad alcuni dettagli vintage (come il telefono fisso che il club utilizza per raccogliere gli incarichi) e una sceneggiatura matura, fanno ben sperare che questo episodio sia solo il primo di una seconda stagione, magari non troppo originale, ma comunque valida!

Il club delle babysitter La prima puntata del Club delle Babysitter 2 sembra mantenere alta la qualità registrata anche nella prima stagione. Portando avanti una narrazione e una morale adatte al target di riferimento, lo show apre nel modo giusto la nuova tornata di episodi, intrattenendo ed educando.