Gangs Of London: la nuova serie Sky, quando Peaky Blinders incontra Gomorra

Sky Atlantic si prepara al debutto di Gangs of London: ecco le nostre prime impressioni sulla nuova serie di Gareth Evans.

Gangs Of London: la nuova serie Sky, quando Peaky Blinders incontra Gomorra
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Gangs of London di Gareth Evans si apre con una sequenza evocativa e potente, che mette in chiaro i toni oscuri della produzione. Una carrellata veloce percorre, capovolta, i tetti della moderna Londra, per portarci al punto di vista di un disgraziato appeso a testa in giù. Implora Sean Wallace di lasciarlo libero, ma ha già firmato la sua condanna a morte. E urlando, mentre le fiamme divorano il suo corpo cosparso di benzina, saluta l'alba londinese spegnendosi al ritmo della carne bruciata. La nuova serie Sky Original, pronta a debuttare su Sky Atlantic dalla sera del 6 luglio, ci porta a vivere il tessuto criminale delle gang britanniche, una crime story che è anche un racconto di vendetta e intrighi della malavita. Abbiamo visto i primi episodi ed ecco cosa ne pensiamo.

In nome della vendetta

Finn Wallace era più che un semplice boss criminale. La parte più oscura della sua vita era ben nascosta sotto una lucente facciata imprenditoriale, che ha lasciato sulla vita economica e politica di Londra un segno indelebile. Eppure ha trovato una morte ingloriosa e infame, sparato alla testa in una fredda nottata da un gruppo di piccoli criminali.

La vita di suo figlio Sean, rampollo prediletto del casato Wallace e destinato ad ereditare l'impero del padre, viene sconvolta: consumato dalla vendetta, il giovane non può far altro che dedicare ogni fibra del suo essere a identificare gli assassini del padre. La rivalsa e l'orgoglio vengono prima di tutto, anche dei traffici criminali che i Wallace intrattengono con le altre gang che popolano la capitale del Regno Unito.

Ma tra gli stessi alleati, anche quelli di una vita, si nasconde un nido di serpi pronto a beneficiare della scomparsa del facoltoso pater familias. Con un cast di rara eccezione (Joe Cole veste i panni di Sean, Colm Meaney quelli di Finn, e poi ancora Sope Dirisu, Lucian Msamati, Michelle Fairley, Brian Vernel e David Bradley) Gangs of London dispiega nel suo lunghissimo pilota (circa un'ora e mezza) una pletora di personaggi sfaccettati e complessi.

Lo fa a partire dall'alto, dai vertici delle gang criminali di Londra, ma anche dal basso, con la storia di Elliot, che si fa strada tra i ranghi della famiglia Wallace con l'obiettivo di aiutare Sean a identificare chi ha premuto il grilletto contro il capo dell'anziano Finn.

La Gomorra inglese

I primi due episodi di Gangs of London ci presentano un universo narrativo ben definito e delineato, i cui sviluppi assumono sin da subito quasi più i toni di un thriller investigativo piuttosto che un racconto basato esclusivamente sull'epica criminale. L'intreccio ci pare sin da subito estremamente fitto, eppure (al netto di qualche piccola esagerazione nei termini di un ritmo sin da subito al cardiopalma) estremamente avvincente.

Ad una scrittura che sembra dipingere un affresco volto ad approfondire e complicare ulteriormente l'intrigo si affianca una messinscena potente e decisa, oscura e decadentista, sorprendentemente densa di violentissime fasi action.

Una regia, quella di Evans, che giostra sapientemente tra più generi senza mai lasciare che l'uno invada l'altro: uno spy thriller che diventa piacevolmente e crudelmente splatter nei suoi momenti più concitati, ma senza mai perdere le suggestive sfumature crime nei toni e nei colori freddi tipici delle produzioni di genere targate Sky. Un'epopea oscura ed infernale di cui non vediamo l'ora di scoprirne sempre più la discesa, e capire che il neoeletto "Gomorra inglese" valga davvero il suo prestigioso ed ingombrante appellativo.