Gen V: scorretto e violento, lo spin-off di The Boys promette bene!

Traendo il massimo dagli elementi che hanno portato al successo la serie madre, il nuovo show targato Prime Video debutta in maniera convincente

Gen V: scorretto e violento, lo spin-off di The Boys promette bene!
Articolo a cura di

Passano gli anni, ma alcune produzioni continuano a stupire. Se questo si può dire raramente quando prodotti di successo si trasformano in veri e propri franchise, possiamo affermare con fermezza che non sia certo il caso di The Boys. La satira super-eroistica adattata per lo schermo da Eric Kripke ha sconvolto il panorama televisivo degli ultimi anni, al punto da spingere Amazon a puntare su progetti satellite animati (qui la nostra recensione di The Boys Diabolical) e a sperimentare con il suo primo spin-off live-action, Gen V.

Riuscendo nel difficile intento di mantenere un delicato equilibrio tra i suoi folli eccessi, l'universo narrativo creato da Ennis e Robertson sembra aver trovato la sua dimensione ideale nel piccolo schermo, avanzando attraverso le sapienti penne di Amazon Prime Video argomenti e riflessioni sempre più profonde sul mondo corporate e sulla società contemporanea. Gen V debutta il 29 settembre e conferma nelle sue prime battute che il mondo di The Boys ha davvero tanto da raccontare - lasciando più volte la sensazione di potersi ergere a specchio brutale e irriverente dell'America moderna.

Sotto la guida degli showrunner Michael Fazekas e Tara Butters, supportati da Kripke e soci nelle vesti di produttori esecutivi, lo spin-off universitario di The Boys ha tutte le carte in regola per non far rimpiangere la serie madre (nell'attesa che la produzione riprenda dopo i recenti scioperi). E, cosa ancor più rara, sembra poterci riuscire senza apparire ridondante o scontato.

Benvenuti alla Godolkin!

Gen V porta ufficialmente The Boys al college, travolgendo il tipico contesto young adult con tutta la prepotenza di cui dispone. I primi episodi visti in anteprima ci hanno permesso di osservare un ambiente condizionato dalle azioni della minacciosa Vought, ma allo stesso tempo capace di emergere come un prodotto a sé stante che concentri il proprio sguardo sulle vite di tutti quei ragazzi dotati di superpoteri che ambiscono a trovare la propria identità in un mondo sempre più alla deriva.

L'influenza degli eventi che hanno portato il mondo a scoprire i lati più oscuri dei loro eroi si fa sentire chiaramente, a partire dalle atmosfere, ma pone ogni dialogo su un piano completamente originale e fresco che permette all'azione di svilupparsi senza indugi. La God U, o Godolkin University, è il campo di addestramento per gli eroi di domani: qui i ragazzi scoprono se stessi, prendono coscienza delle proprie capacità e studiano per ricoprire ruoli di spicco nella società moderna controllata dalla Vought.

Ma è proprio nella natura distorta di un ambiente iper-controllato che i personaggi esplodono in tutta la loro follia, mossi non più da complesse macchinazioni ma da comportamenti disfunzionali o turbe ormonali. Seguendo l'inserimento di alcuni ragazzi particolarmente esuberanti, Gen V porta in scena un ulteriore racconto sovversivo carico di violenza e piani da sventare, ma approccia la narrazione da un punto di vista molto più empatico rispetto alla serie originale. I ragazzi, pur se superficialmente disordinati e irriverenti, sono tutti vittime del Composto V - e, forse, anche di se stessi.

Nel tentativo di sventare un ulteriore piano criminale, i giovani protagonisti si alternano in contesti decisamente più congeniali alla loro età: non mancano riferimenti al sesso e all'identità, alle relazioni e all'amore, ai disturbi mentali e ai problemi di comunità, ma è proprio nel dar forma a questo enorme calderone che Gen V si dimostra un progetto ben lontano dal classico spin-off. Che si tratti della forza dei caratteri o della totale assurdità della messa in scena, la serie dimostra che oltre l'apparenza c'è anche molta sostanza.

Prospettive più ampie

Quanto mostrato sinora da Gen V basta a superare le aspettative iniziali. Gli autori espandono i temi presentati da The Boys nella maniera più congeniale possibile, creando un collegamento tanto fluido quanto snello per poter analizzare più a fondo questioni mai affrontate dall'opera madre con l'occasionale aggiunta di elementi scioccanti e misteriosi.

Se The Boys aveva accennato alle gioventù bruciate alla ricerca della fama super-eroistica, Gen V si confronta in modo diretto con i traumi che i genitori infliggono a giovani innocenti nella speranza di ottenere ricchezza e successo. Muovendosi senza difficoltà tra satira e drama, i personaggi della Godolkin riescono a intrigare perché vivono un duplice conflitto: da una parte quello contro se stessi e la propria identità, dall'altra quello contro la Vought e lo sfruttamento subito da chiunque nella loro vita. Complice l'impegno di un interessante cast, sono in molti a catturare l'attenzione: attraverso un sapiente uso degli stereotipi, gli showrunner arricchiscono ogni personalità con elementi tipici del loro stile per poi sorprendere chi osserva con un tripudio visivo che elogia il grottesco e impressiona per la propria umanità. Gen V è esagerato e spregiudicato sotto ogni aspetto, esattamente come dovrebbe essere, spavaldo ma consapevole quanto basta per tenere incollati allo schermo con il suo ritmo forsennato e le sue storie ribelli. Quest'anno, almeno finora, pochi show sono stati capaci di colpire istantaneamente dall'inizio alla fine come Gen V - e non vediamo l'ora di scoprire quanto accadrà nei prossimi episodi.

Forse non si tratta di un prodotto che possa scavalcare The Boys, ma questo è uno dei pochi spin-off che potrebbe realmente render meno amara l'attesa per il futuro della serie madre. La narrazione nel suo complesso appare ancora da decifrare, soprattutto nelle sue conseguenze finali, ma senz'altro la critica sociale, l'azione brutale e il genuino divertimento costruito intorno alla God U basteranno ad accompagnarci durante l'autunno e a tenere alto l'hype per i futuri progetti del franchise.

Gen V - The Boys spin-off Gen V, almeno dalle sue prime battute, riesce nel difficile intento di apparire familiare e fresco allo stesso tempo. Lo spin-off di The Boys trabocca di follia ed energia, ma mostra anche una grande attenzione nella messa in scena e nella presentazione dei propri elementi chiave. Con l'universo di Kripke e soci esplorato da una prospettiva completamente diversa, i ragazzi della Godolkin sembrano avere tutte le carte in regola per stupire e coinvolgere nell'attesa che The Boys possa ripartire con la sua quarta stagione.