Goliath: prime impressioni della nuova stagione della serie Prime Video

Disponibile dal 15 giugno su Amazon Prime Video, la seconda stagione di Goliath promette intrighi ancora più avvincenti.

Goliath: prime impressioni della nuova stagione della serie Prime Video
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La prima stagione di Goliath, una delle maggiori produzioni targate Amazon, aveva soddisfatto pubblico e critica pur non avendo fatto gridare al miracolo né per qualità né per originalità. Dei personaggi interessanti, Billy McBride (Billy Bob Thornton) su tutti, avevano sorretto dieci puntate di un legal drama piuttosto canonico e derivativo. In occasione del suo rinnovo per una seconda stagione ci eravamo chiesti cosa potessero avere in serbo gli showrunner e l'ideatore David E. Kelley per rivitalizzare una serie particolarmente prona a possibili flessioni di ritmo. A giudicare dai trailer diffusi prima della distribuzione sul servizio streaming del colosso di Jeff Bezos, questo 15 giugno, sembrava che il focus si fosse spostato sulla narrazione, abbracciando misteri e crimini dalla portata ancora più imponente, cospirazioni ancora più articolate e pericolose. Non ci è ancora dato sapere se un simile approccio porterà ai risultati sperati (per quello è necessario attendere una visione completa), ma questo primo episodio non ha messo completamente a tacere le nostre perplessità.

Ne è passato di alcol sotto i ponti

Pur avendo lasciato Billy McBride sull'onda di un grosso successo, da allora non molto è cambiato nella sua vita. La sua dimora è nuovamente la stanza di un motel, colpevolmente vicina al bar Chez Jay e alla spiaggia di Santa Monica. Consuma ancora enormi quantità di alcol, trascorrendo le proprie giornate tra barcollamenti notturni e parole crociate completate con svogliatezza. Eppure, in questa desolazione, sarà proprio il rapporto quasi osmotico con il suo amato locale a riportarlo in azione, facendo cadere tra le sue braccia un nuovo e spinoso caso.
A chiedere aiuto è proprio il barista Oscar, il cui figlio minore sembra essere stato ingiustamente accusato di aver ucciso a sangue freddo due spacciatori responsabili della morte dei suoi fratelli. L'imputazione, nonostante le prove schiaccianti, non sembra tuttavia convincere appieno l'occhio esperto del personaggio interpretato da Billy Bob Thornton, dando il via a quelle che probabilmente saranno delle indagini molto problematiche.

Tra dubbi e certezze

La maggior parte delle perplessità riguardanti la riuscita di questa seconda stagione risiedono nella componente narrativa. Escludendo un cliffhanger tanto atteso quanto necessario, questo primo episodio si è dimostrato fin troppo introduttivo, contraddistinguendosi per un ritmo non particolarmente esaltante. La performance di Billy Bob Thornton, valsagli un Golden Globe come miglior attore in una serie drammatica, rimane il punto più alto di uno show che punta molto del suo fascino su personaggi eccentrici e ben caratterizzati.

Con dieci episodi sulle spalle e una certa dose di confidenza tra gli spettatori e i dolori del vecchio McBride, si complica però il lavoro degli sceneggiatori. Il cast principale, capitanato dall'irriverente quanto inesperto avvocato Patty Solis-Papagian (Nina Arianda), rischia in questa stagione di ricoprire un ruolo marginale nell'economia della produzione qualora non vengano ulteriormente approfonditi i protagonisti.
Queste sono le due principali speranze riposte nel prosieguo di Goliath, una serie che ha dimostrato più volte di possedere le qualità per puntare oltre la mediocrità. Narrazione e personaggi ricoprono così un ruolo fondamentale, elementi senza i quali il futuro della creatura di David E. Kelley non appare più così roseo.